𑁍𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈𑁍

29 3 17
                                    

𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓𝐌𝐀𝐑𝐄;; ΎΠΝΟΥ ΑΓΏΝ
𝑪𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 023.--- ( 𝖤𝗇𝖽 )

A fatica, Amadrien si mise seduto sul marmo freddo, spaesato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

A fatica, Amadrien si mise seduto sul marmo freddo, spaesato. Era come se fosse svenuto all'improvviso, avesse sognato e si fosse trovato in un luogo completamente diverso. Perché si trovava così indietro, dopo quasi due secoli di attesa, infinita attesa di averlo finalmente tra le mani? Aveva avuto davvero la possibilità di uccidere un Dio; Hypnos doveva starsi prendendo gioco di lui. «Smettila con i tuoi inutili giochi e riportarmi nel mio tempo» soffiò, noncurante della posizione del suo interlocutore. Il Dio dei Sogni parve non essere nemmeno toccato da quelle mancanze di rispetto. «Ma tu sei nel tuo tempo» rispose bonario, alzando le braccia. La rabbia montò di nuovo in Amadrien, si alzò di nuovo in piedi, ignorando l'instabilità delle sue gambe, ma venne fermato da una mano che gli strinse un braccio, senza violenza. Thanatos si era materializzino accanto a lui, lo fissava con occhi freddi, ma calmi. «Calmati, Amadrien, sta dicendo il vero»

«Com'é che adesso compari così facilmente, eh?» l'ira del ragazzo andava bene oltre la possibilità di rispettare le due creature che aveva di fronte; potevano anche essere divinità, esseri superiori, ma ai suoi occhi erano infimi, privi di rispetto o dignità nei confronti della vita umana. «É difficile entrare nella mente di una persona, quando è già governata da qualcun'altro, Amadrien, pensavo lo avessi compreso» lo rimproverò il Dio della Morte, atono. «Ho provato ad avvertire la ragazza, Gwen, ma come poteva un'umana, un'illusione, capire cosa stesse accadendo? Ho avuto troppa fiducia in voi esseri umani» e allora, Amadrien parve davvero confuso. Hypnos gli si avvicinò, mellifluo, posando le mani sulle spalle del ragazzo, quasi con fare fraterno. «Comprendo la tua frustrazione e confusione, Amadrien, ti aiuterò a ripercorrere le cose per come sono andate, così ti chiarirai le idee»

Amadrien si lasciò sedere al suolo, impotente di fronte a quanto stesse accadendo, e il Dio dei Sogni si sedette giocosamente di fronte a lui, sulle ginocchia. «Partiamo dall'inizio: hai preso parte al mio gioco, giusto?» il ragazzo annuì, assente. «I tuoi amici hanno perso al sfida, giusto?» un altro assenso. «Tu sei stato l'unico a vincere, giusto?» annuì di nuovo. «Ricordi che desiderio esprimesti, quando vincesti, esattamente...un'ora fa?» Amadrien, per la sua salute, decise di ignorare la seconda parte di quella domanda. «Desiderai di trovare un modo per evitare che tu facessi ancora del male ad altre persone, indipendentemente dal tempo che avrei dovuto aspettare» il Dio sfoggiò un sorriso. «Esattamente, e ricordi che io ti dissi che ti avrei dato un vantaggio?» Amadrien annuì e Hypnos alzò platealmente le braccia. «È questo il mio vantaggio»

Amadrien lo fissò, la confusione negli occhi. «Il vantaggio sarebbe avermi fatto attendere quasi duecento anni per poi riportarmi qui? Lasciandomi in balia di tutto?» il Dio dei Sogni scosse la testa. «Ma tu non hai vissuto nessuno di questi "quasi duecento anni", Amadrien. Sei sempre stato qui, hai vinto la competizione poco più di un'ora fa. Te l'ho detto» insistette Hypnos, mentre Thanatos si allontanava, annoiato da tutta la faccenda. «Quindi... tutti quei ragazzi che ho visto, Thanatos, la preside...» mormorò Amadrien, ma fu il Dio a rispondergli. «Esatto. Quei ragazzi non sono ancora nati, ti ho fatto vedere il futuro, come ho detto. Il mio vantaggio è stato farti vedere quando avrò intenzione di agire e con chi. Ti ho persino dato la possibilità di muoverti nel sogno come volevi per provare a fermarmi, e come previsto hai fallito... per Thanatos invece.... sai, quando ti ho fatto addormentare per mostrarti il futuro lui si è un po' arrabbiato e ha provato a entrare nella tua testa per farti capire cosa stesse accadendo. Sai com'è, gli Dei della Morte amano le cose rapide, e farti vedere il futuro da qui a duecento anni non è molto rapida come azione, vero?»

Lo sguardo di Amadrien si fece sempre più vacuo, spaesato, poi rabbioso. Aveva perso quelli che lui aveva pensato essere secoli, si era torturato, aveva vissuto una vita vuota in attesa di un momento che ancora doveva giungere. La sua mente era invecchiata di secoli, tutto per scoprire che nessuno di quegli anni era passato e che doveva ancora arrivare. «Quindi, quegli che io pensavo essere...anni, infiniti, era solo un'oretta di sogno che tu mi hai fatto fare? Sarebbe questa la tua concezione di dono?!» si lanciò sulle gambe, mollandogli un montante sul viso. Lo sguardo di Hypnos fu fulminante, quello di Thanatos estremamente divertito dalla situazione.
«Mi hai torturato per anni, altro che vincita» e Hypnos scosse la testa indignato. «Non erano secoli, era un'ora, fisicamente, solo per la tua mente sono sembrati due secoli» tentò di scusarsi la divinità. Amadrien si levò completamente in piedi, fissando il corpo morto di ognuno dei suoi compagni. Era il 1876, alla fine dell'anno scolastico. Lui era lì, ancora tutto doveva succedere, e aveva una vita immortale a sua disposizione.

Riccardo, Ester, Gwen, Ethan, Nathaniel, Nathan, John, Amelia. Queste erano le persone destinate a prendere parte ai giochi, secoli più avanti. Sapeva dove, sapeva quando, sapeva come. Nel sogno aveva provato, nel sogno aveva fallito. Sapeva cosa aveva sbagliato, sapeva come migliorare. Indicò Hypnos, colpevole. «Potrai avermi ingannato questa volta, ma la prossima volta non ci riuscirai. La prossima volta tu non ucciderai nessuno» Hypnos rispose alla rabbia del ragazzo con un sorriso pieno di soddisfazione e di interesse. Finalmente, non si sarebbe più annoiato. Fece un inchino di fronte ad Amadrien, sfrontato. «Io ti aspetterò, Amadrien, hai tutto il tempo del mondo» e sparí. Poco dopo, il ragazzo sentì anche la voce di Thanatos. «Anche io ti aspetterò, ragazzo. In futuro starà a te, che io non venga a reclamare nessuna anima mortale» e Amadrien si trovò da solo nella sala.

 In futuro starà a te, che io non venga a reclamare nessuna anima mortale» e Amadrien si trovò da solo nella sala

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

【𝖣𝖠𝖭𝖦𝖤𝖱'𝖲 𝐒𝐏𝐀𝐂𝐄】°•𝑑𝑜𝑛'𝑡 𝑠𝑘𝑖𝑝 𝑚𝑒

11 giugno 2020- 6 luglio 2022. Dopo due anni di sofferenza Nightmare è giunto finalmente a termine, più o meno. Mancano ancora molte cose da scoprire, molte identità da rivelare, nonostante la trama principale possa considerarsi bene o male chiusa. Che tutto venga ad esser svelato o meno, lo deciderà il possibile Sequel, se mai uscirà.

Nonostante tutto, ci tengo a ringraziare quelle poche persone che hanno seguito la storia con costanza, nonostante il suo probabile calo di qualità finale. Spero che vi sia piaciuta, che vi abbia interessato e che la trama non sia stato banale. Spero che tutto alla fine si sia capito e che non siano rimaste cose confuse, ma in caso sono sempre qui. La speranza di aver fatto un buon lavoro è sia alta che bassa. Questa storia è sempre stata il mio primo e unico lavoro, che sono riuscita a finire nonostante il lungo tempo di attesa.

Anche la paura di aver fatto un lavoro pessimo c'è, mi pare quais infattibile dopo anni di poter segnare questa storia come "Completa". Di nuovo, spero che questo viaggio vi sia piaciuto. Ci rivedremo, fosse, nel sequel di Nightmare, Time Crasher.
-Dangershindoulover

𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓𝐌𝐀𝐑𝐄-                                                   ΎΠΝΟΥ ΑΓΩΝDove le storie prendono vita. Scoprilo ora