La riunione era finita molto più in fretta di quanto i più grandi non sperassero, e tutti si sparpagliarono nelle rispettive classi. I ragazzi del primo anno avevano l'opportunità di girare liberamente per la scuola e per le aule, o anche per fare delle domande ai professori riguardo alle materie di istituto e non..Riccardo dal canto suo aveva già iniziato a temere cosa avrebbero potuto fare i più scalmanati di loro al loro amatissimo anfiteatro poco fuori dalla scuola, costruito sulla base della collina. Il pensiero di dover anche portare quei ragazzi a fare il giro della scuola oltre ai suoi normali impegni gli faceva venire voglia di sbattere la testa sul tavolo, ma per lo meno aveva avuto una buona motivazione insieme ai suoi compagni per poter saltare le lezioni.
Bastava nominare la preside e si veniva lasciati stare, quindi quando ognuno aveva detto ai rispettivi insegnanti che Olimpia aveva incaricato loro di gestire i primi approcci dei novellini con la scuola, nessuno aveva ribattuto. Si ritrovarono quindi nel primo pomeriggio proprio nel loro anfiteatro. Nessuno aveva libero accesso a quel meraviglioso spazio con vista sul mare di Itaca, oltre a loro, quindi lo utilizzavano molto spesso come loro punto di ritrovo al di fuori dall'aula a loro assegnata. «Allora, chiaro come gestiremo i ragazzi domani?» chiese il più grande sistemando i fogli che aveva diligentemente scritto durante l'unica lezione a cui aveva partecipato quel giorno.
«Non ti preoccupare, tanto sai che nessuno di loro ci ascolterà per più di tre secondi, ci chiederanno soltanto del club e di come entrare» rispose schietto John, appoggiandosi con la schiena a uno dei gradini più in alto, guardando Riccardo, come a sfidarlo a ribattere alla sua affermazione, sicuro di non starsi sbagliando. Ogni anno era sempre la stessa storia: tantissimi candidati, e quasi nessuno veniva preso. Molti erano interessati solo ai crediti scolastici che derivavano dal gruppo e tanti altri non sapevano minimamente il significato della parola recitazione, o altri ancora usavano la classica frase, "so recitare, ho fatto teatro alle medie".
«Alla fine probabilmente non verrà preso nessuno, come da due anni a questa parte» si unì Gwen a braccia conserte, il tono pieno dall'esasperazione tipica di chi sapeva a cosa stava andando incontro. «E forse è anche meglio così, meglio essere in meno che essere in tanti e disinteressati. E poi, ci pensate a dover insegnare a recitare a quelli del primo anno?» Domandò Nathaniel sporgendosi di poco verso il centro del teatro, accigliandosi. «Siamo il gruppo più importante e fra poco più di due settimane abbiamo lo spettacolo di inizio anno, non abbiamo quasi il tempo di organizzarci bene, figurarci di fare esercizi sulla respirazione, insegnare a modulare la voce e il resto» continuò poi, mettendosi al centro del grande palco, e la sua voce si sentì per tutto il teatro e oltre. «Anche questo è vero, ma domani dovremmo impegnarci per mostrarci il più aperti possibile ai nuovi ragazzi, forse qualcuno di decente quest'anno lo troveremo» si raccomandò Riccardo, anche se nemmeno lui credeva molto nelle sue stesse parole. Da quando era diventato il direttore del club, nessuno era più entrato, gli studenti veramente interessati alla recitazione parevano essere del tutto scomparsi.
«Già, magari quelli che hanno detto "ma perché deve nominarmi sempre per ultimo?"»domandò Gwen imitando la voce che avevano sentito e si permisero uno scoppio di risa prima di tornare seri e concentrati. «Grazie, ma no grazie. I pochi casinisti che avevamo nel club sono stati tutti espulsi» disse Jonh poggiandosi mollemente su un gomito. Non che non fosse stato divertente vedere quei ragazzi, a detta di tutti insopportabili, essere cacciati fuori dalla scuola, ma il gruppo di teatro aveva già dato abbastanza spettacolo in un solo giorno per poter fare entrare altre persone non troppo raccomandabili.
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«È veramente gentile da parte tua svolgere anche i compiti della rappresentante in carica, purtroppo ha avvisato troppo tardi che sarebbe arrivata a scuola in ritardo a causa di problemi familiari» Olimpia rivolse un caloroso sorriso alla ragazza dai capelli platino che stava sistemando l'aula magna, togliendo le sedie e posizionandole ai lati dell'aula. «Mi spiace solo che tu nel mentre sia anche costretta a badare a quei ragazzi nel mentre che inizi il quarto anno, quante me ne hanno fatte dannare in questi anni» continuò la preside, liberando finalmente i lunghi capelli rossi dalla crocchia che aveva fatto, e nascose un piccolo sorriso. Si vedeva che in parte era affezionata a quegli studenti che le avevano chissà quante volte creato problemi. O almeno, aveva importanti motivi per farli tenere d'occhio. «Non si deve preoccupare, per me è un piacere aiutare questa scuola, e ora che manca la rappresentante in carica, sostituirla è il mio compito»
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𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓𝐌𝐀𝐑𝐄- ΎΠΝΟΥ ΑΓΩΝ
Fantasy𝑫𝑨𝑵𝑮𝑬𝑹'𝑺 𝑪𝑯𝑰𝑴𝑬𝑹𝑨 °•--𝑑𝑜𝑛'𝑡 𝑠𝑡𝑒𝑎𝑙 𝑜𝑟 𝑐𝑜𝑝𝑦•° La Didumos Academy, Accademia dei Gemelli, è un prestigioso collage situato nell'isola di Itaca. Tale istituto, costruito sul tempio delle divinità Gemellari, Thanatos e Hypnos...
