𑁍𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐕𝐈𝐈𑁍

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La mattina dopo, stranamente, nessuno era venuto a sapere nulla di ciò che era successo a Fabio e soltanto loro si ricordavano ogni cosa.

L'unica notizia che si era diffusa era l'imminente arrivo del regista, che a quanto pare sarebbe stato accompagnato da un ragazzo, Amadrien Rowan-Emilton.

Esattamente come per quegli strani svenimenti, i ragazzi si comportarono in maniera normale, come se non fosse successo nulla, così da non scatenare il panico.

Dopo le prime due lezioni, durante la pausa, vennero convocati dalla preside, come si aspettavano, e con quella riunione capirono che non era stato tutto un sogno, per loro sfortuna.
<Come mai, dall'inizio dell'anno a questa parte, quando succede qualcosa ci siete sempre in qualche modo voi di mezzo?> domandò Olimpia con il suo classico tono composto, che fece gelare gli altri sul posto.

<Quando siamo saliti lo abbiamo visto, ma non sappiamo nulla> spiegò Ester, stringendo al petto alcuni libri, per scacciare dalla mente quell'immagine che le si riproponeva davanti agli occhi.
Olimpia annuì, addolcendo un attimo i toni.

<Perché siete saliti?>
<Abbiamo visto Ethan scappare dal secondo piano, e volevamo capire cosa fosse successo> continuò la platino e la preside guardò uno ad uno tutti i ragazzi.
<Molto bene, parlerò con lui. È possibile che lui sia stato il primo a trovarlo, o magari che abbia visto qualcosa. Dubito che possa c'entrare in qualche modo, dato che Fabio era il suo migliore amico>

Vennero congedati e si separarono quasi subito, non volevano che gli studenti li vedessero uscire dall'ufficio della preside, sarebbe potuto sembrare strano. Se qualcuno avesse chiesto loro qualcosa, avrebbero detto che erano stati convocati per lo spettacolo del giorno prima.

Come ben prevedibile, nessuno riuscì a seguire i corsi, troppo impegnati a cercare di dimenticarsi quello spiacevole spettacolo e a non farsi prendere dal panico. Qualsiasi cosa avessero potuto vedere in quegli strani incubi che avevano visto, e per quanto potessero essere bravi a mascherare le loro emozioni, la vista di un cadavere aveva il suo effetto anche sugli attori più bravi.

<Penso che dovremmo andare a parlarci prima noi> consigliò Ester durante la pausa pranzo. Si erano riservati un loro tavolo leggermente lontano dagli altri studenti, e nessuno di loro aveva toccato cibo.

<Con Ethan intendi?> gli domandò Nathaniel, controllando tutta la mensa per vedere dove fosse, ma non c'era. Anche Riccardo controllò la sala da pranzo, distogliendo accuratamente lo sguardo dal cibo, che al momento gli rivoltava solamente lo stomaco.

<Sì, lo penso anche io. Dobbiamo scoprire cosa è successo, magari vorranno tenerci fuori, ma non possiamo vedere ciò che abbiamo visto senza cercare di scoprire qualcosa> disse Gwen alzandosi in piedi e facendo un cenno col capo agli altri, per dire di seguirla. Avevano già visto che Ethan non c'era e anche che nessuno di loro aveva intenzione di pranzare.

<Siamo sicuri che Ethan ci lasci entrare nel suo dormitorio? È possibile che ci abbia visto ieri sera e che non voglia saperne di parlarci> Amelia si voltò verso gli altri con sguardo interrogativo, mentre iniziavano a salire le scale che conducevano ai dormitori del terzo piano.

<Non credo abbia molta scelta, e in caso potremmo chiedere alla sua compagna di dormitorio. Oltre a Fabio, per i primi mesi di quest'anno sarebbe stata con loro un'altra ragazza, dato che al momento la sua compagna di dormitorio non c'era e non ci sono stanze singole> spiegò John e gli altri tirarono un sospiro di sollievo.

<Sì è la stessa ragazza che è venuta a chiamare la preside quando siete stati male> continuò Ester.
<Gaia Fortuni? La conosco, è venuta a fare richiesta per entrare nel club subito dopo lo spettacolo>

𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓𝐌𝐀𝐑𝐄-                                                   ΎΠΝΟΥ ΑΓΩΝDove le storie prendono vita. Scoprilo ora