𑁍𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐕𑁍

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Il silenzio che susseguì gli applausi in parte fece aumentare l'ansia degli attori, in parte dette loro la concentrazione necessaria per poter partire.

Le tende nere si schiusero lentamente e alcuni mormorii eccitati di alcuni ragazzi fecero capire anche ai disinteressati che lo spettacolo stava cominciando. Tra questi il ragazzo dai capelli biondi, seduto sopra ad una delle colonne decorative del palco, fece un cenno allegro al fratello, scuotendolo per una spalla.

"Stanno iniziando, stanno iniziando"
"No, ma davvero?"

Gwen e Amelia, entrambe nei panni di Elena, fecero il loro ingresso nel palco. Tenevano in mano un unico specchio, dove entrambe si specchiavano. Camminarono fino al centro del palco, con l'orlo delle vesti bagnate dallo strato d'acqua con cui avevano coperto il palcoscenico.

Si guardarono l'una con l'altra, mentre Amelia, che interpretava il riflesso della vera Elena, rinfacciava lei le colpe di cui era accusata e del disonore che lei aveva portato, Gwen si giustificava, dicendo che non era mai stata lei la vera donna portata a Troia, ma Era l'aveva sostituita, furiosa del fatto che la mela non fosse stata data a lei.

Il riflesso di Elena abbandonò il palco insieme ad una musica alta e carica di tensione, mentre Amelia, appena dietro le quinte, dette un cinque a Nathaniel e gli fece cenno di andare, mentre John e Riccardo, nascosti dietro alle quinte, avevano preso i microfoni.

Mentre Nathaniel saliva silenziosamente sul palco e si nascondeva dietro al relitto della barca, Riccardo e John recitavano la prima parte di Teucro, così che dal pubblico non si notasse subito la presenza del primo.

<Chi comanda questo maniero, questo  fortilizio? Da questa cinta regale, da  tutti questi fregi, mi sembra degno della  magione di Proteo. Oh dio, cosa mi si  para dinanzi agli occhi? 

È la figura della donna più repellente e  perniciosa che esista, della donna che  ha rovinato me e tutti gli Achei. Sei precisa a Elena, che gli dei ti rigettino. 

Ringrazia che mi trovo in un paese  straniero: altrimenti, un balenare di  lama, e pagheresti con la vita la tua  somiglianza con la figlia di Zeus> pronunciarono in tono solenne e iracondo i due, scostando di poco le tende, per vedere la scena.

Il Coro sarebbe entrato in azione quasi a fine atto e avevano il tempo per cambiarsi e mettersi nei panni dei due Dioscuri, mentre Amelia armeggiava con gli strumenti, così che la musica diventasse più forte e ansiogena man mano che Teucro annunciava ad Elena tutte le disgrazie che erano avvenute alla sua famiglia a causa di lei.

Riccardo e John, appena indossate le tuniche immacolate dei Dioscuri, sbirciarono fuori. Era sempre così, prima dello spettacolo erano pieni di tensione, durante l'esecuzione, non avevano nemmeno il tempo per fermarsi a pensare.

I due corsero fuori e simularono insieme ad alcuni ragazzi del gruppo di danza, che si occupavano di dare man forte nelle parti del Coro o in secondo piano, ciò che stava descrivendo Teucro.

"Non se la stanno cavando male, e questi loro oggetti moderni hanno il loro effetto" constatò il ragazzo dai capelli neri, accennando un sorriso. Nonostante il suo essere cupo, aveva sempre amato l'arte in tutte le sue forme, anche la morte, dal canto suo, poteva essere considerata una forma d'arte molto complessa.

Elena: <Ma i figli di Tindaro, sono vivi o no?>
Teucro: <Forse sono morti e forse no: la notizia  non è sicura>

Elena: <Ma che  ipotesi  prevale? Sono affranta, sconvolta>
Teucro:<Pare che siano divenuti due stelle, nel firmamento>

Elena:<Splendido, magnifico: e l'altra  voce?>
Teucro: <Si sono tagliati la gola per via  della sorella. Basta con queste storie:  non desidero rinfocolare la mia ambascia. Io sono qui, dinanzi a questo  palagio, per un motivo. Voglio consultare  Teònoe, la  profetessa: aiutami tu a  ottenere il responso, che io sappia come dirigere le ali della mia nave, con vento  favorevole, verso Cipro battuta dal  mare: là Apollo mi ha ingiunto di fermarmi, là di trasferire il nome della  mia isola, Salamina>

𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓𝐌𝐀𝐑𝐄-                                                   ΎΠΝΟΥ ΑΓΩΝDove le storie prendono vita. Scoprilo ora