Capitolo 22. Confessioni

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Voglio sapere cosa ha detto Potter?" chiese Severus una volta che Mia era a letto. " se ero in grado di considerare l'amicizia piuttosto che la civiltà".

"E tu cosa hai detto?"

Hermione scrollò le spalle: "È improbabile".

Severus annuì lentamente, sistemandosi Jasper tra le sue braccia. "Non riesci a vederlo accadere?"

"Non proprio", sospirò, "Forse con il tempo, la vicinanza e tutto il resto, ma... non mi fido davvero di lui per non rifare tutto da capo." Hermione giocherellava con l'orlo del suo top, "Severus?" si voltò a guardarla con aria interrogativa. "Il signor Cadit ha indicato il suo prezzo per il negozio."

"Signor Cadit.....? Di Tomi e Pergamene?"

"Sì."

"Non mi hai detto che eri andata a vederlo."

Hermione alzò leggermente le spalle, "Come mi è stato fatto notare prima, non sono particolarmente brava in questo."

"Brava in cosa?" si accigliò, "Pensavo che i tuoi affari andassero bene".

Lei lo guardò a bocca aperta per un momento prima di ridere. "Oh dio, sei davvero serio! I miei affari vanno bene, Severus! La mia capacità di parlare delle decisioni importanti è apparentemente ciò che manca".

"Decisioni importanti..." si interruppe con aria confusa prima che la realizzazione gli apparisse in faccia, "Oh, come comprare il negozio?"

"Sì Severus, come comprare il negozio."

"Sapevo che a un certo punto l'avresti visto. Sei un'adulta.

Sbuffò: "A volte è discutibile".

Alzando gli occhi al cielo, si mosse per mettere Jasper a terra, tirandola a sé. "Ti trasferirai?

"Io... Onestamente, no. Kings mi sta permettendo un collegamento passaporta con la casa. Non voglio muovermi. Mi piace la mia casa e Mia sarebbe devastata dalla perdita di Helena. Sarei devastata a perdere Helena.

Canticchiava. "Capisco."

Si mosse per guardarlo: "Non è la risposta che volevi". affermò, esaminando il suo viso.

"Devo ammettere che mi piaceva l'idea che tu fossi più vicino." ammise piano. "Che ne so è ridicolo dato che avrai una passaporta ma....."

"Ma?" lei pungolava

Sospirò cercando di riordinare i suoi pensieri in una parvenza di ordine. "Io....forse scioccamente, avevo sperato che un giorno potessimo vivere insieme. Avevo pensato di parlare con Minerva per vedere se mi avrebbe permesso di vivere fuori sede. Avrei dovuto rinunciare al mio ruolo di capo della casa, ma ad essere onesto non posso dire che mi mancherebbe troppo finché fossero in buone mani. Ho vissuto in questo castello per quasi tutta la mia vita, mi chiedo se sia il momento di cambiare".

Hermione si bloccò: "Se Minerva accetta che tu viva fuori sede, che differenza fa il posto in cui vivi?" chiese lentamente.

Lui sbatté le palpebre. "Io... suppongo che non cambierebbe nulla ." "E prenderesti in considerazione Edimburgo?" chiese esitante senza guardarlo.

Severus la fissò, spontaneamente, un'immagine di Hermione e Mia, accompagnata da un piccolo bambino dai capelli scuri nel giardino di casa sua, nuotò nella sua mente. Lo desiderava così tanto che poteva assaporarlo. "Me lo stai chiedendo strega?" lui ha sussurrato.

"Io si. Non pensi che sia troppo presto? Sono passati davvero solo pochi mesi e forse sto correndo. Fanculo. Sto correndo, vero? Non avrei dovuto dire niente. Solo....dimentica che ho detto qualcosa. La interruppe con un bacio così feroce da farla strillare. "Non voglio dimenticarlo." ringhiò contro la sua bocca, tirandosi indietro solo quando fu sicuro che non avrebbe ricominciato a divagare. "Dio ti amo." La sua mascella cadde facendolo sbuffare. "Non può essere una sorpresa così grande. Tu e la tua miniatura mi avete avvolto tra le dita da quando ci siamo incontrati. Cazzo, Hermione! Perché stai piangendo? Per favore fermati!"

Hermione si gettò su di lui, incapace di spiegare adeguatamente perché ora singhiozzava sulla sua spalla, nonostante il suo sconcerto, Severus l'abbracciò stretta, mormorando sciocchezze rassicuranti nella speranza che si calmasse alla sua solita razionalità.

"Scusa! Io.....ho detto ad Hannah prima che io continuo ad aspettare che la bomba cada e tu....tu continui ad essere te stesso e io....sto aspettando che la bomba arrivi."

La guardò completamente sconcertato. "Che cosa?" le chiese impotente, facendola sorridere leggermente nonostante le lacrime.

"Anch'io ti amo." disse Hermione.

Scusate per il capitolo corto ma mi sembrava un passaggio importante e non volevo offuscarla con altre cose.. sto già scrivendo il prossimo e quindi domani pubblicherò i prossimi 2 capitoli.
Spero che la storia vi piaccia.

UN NUOVO CAPITOLO (Snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora