Per tutta la durata della sua tridecade vita – tre decadi e un lustro, per la precisione – il professor Lloyd Asplund si era sempre sentito un gigantesco occhio tondo che osservava il brulicare di umani sulla Terra.
Li immaginava proiettati come tante galassie sul cerchio perfetto del suo cristallino, allo stesso modo in cui si faceva con le mappe del cielo. Per lui era davvero interessante cercare di capire che senso avesse la loro disposizione, anche se le sue ipotesi, così logiche e coerenti con l'osservato, spesso nell'applicazione pratica fallivano.
«La domanda è quindi se la lambda cosmologica cambi nel tempo,» disse con chiarezza, terminando di tracciare a memoria un grafico e voltandosi per non dare le spalle alla classe, «o se assuma ad oggi lo stesso valore che aveva nel momento del Big Bang. Nell'eventualità di una sua variazione ci aspettiamo che decresca a causa dell'espansione adiabatica dell'Universo».
Nonostante gli occhi tondi degli studenti che lo fissavano fossero decisamente in sovrannumero rispetto ai suoi, Lloyd dissimulò il proprio nervosismo con un sorriso. Non era abituato a insegnare, né a valutare – se non nel privato intrico della sua mente – l'operato degli altri. Ogni cosa nuova era tuttavia davvero interessante, e se ne sarebbe abituato allo stesso modo in cui aveva fatto con i capelli che, arricciandosi, gli sfioravano ormai la base del collo. Allo stesso modo in cui si era abituato a quel nuovo governo, che aveva saputo trasformare le possibili obiezioni di uno scienziato militare nella dedizione di un accademico.
Del resto, gli alti papaveri di Britannia avevano potuto contare sul fascino eterno che il cosmo esercitava, su un fisico delle particelle più che su altri, su Lloyd più di tutti.
«Se avete domande, vi prego di interrompermi quando desiderate,» continuò, lisciandosi le pieghe del maglione bordeaux. Vi trovò un proprio capello, tinto di un azzurro che virava al violetto, e lo rimosse con precisione chirurgica prima di alzare gli occhi sulla classe. Tredici mesi prima, quando aveva cominciato a insegnare, era rimasto piacevolmente sorpreso da come gli studenti della Colchester University non fossero del tutto passivi, e aveva individuato e catalogato nella sua mente quali argomenti suscitavano in loro maggiore curiosità.
Le tre decadi d'età di cui sopra, per la precisione tre decadi e un lustro, non bastavano a farlo sentire fuori dal tempo come i professori mummificati nelle vignette del Pendragon Freeman che, tempo addietro, passavano sotto i tavoli del suo laboratorio. Si sentiva invece, in qualche modo che non riusciva a esprimere, ancora vicino a quegli studenti che, sedendo composti entro gli spazi a loro destinati, non disturbavano il suo bisogno di un ordine mentale. Lo sguardo attento della ragazza in primo banco un tempo era stato il suo.
Quel giorno nessuno pose domande, quindi Lloyd fece uso del suo indiscusso potere per dichiarare finita la lezione. Si attardò a controllare le mail sul portatile, prestando un orecchio agli allievi che gli sciamavano attorno in attesa di un possibile dubbio dell'ultimo minuto. Udì solo i loro saluti, inframezzati da passi sul parquet scricchiolante dell'aula. Pensò che avrebbe dovuto riformulare la mail di richiesta per un'apertura straordinaria della biblioteca, che era ancora nelle bozze, con un tono più gentile e formale sin dall'inizio.
I suoi studenti defluirono al piano inferiore come un fiume giunto alla foce, e nell'aula calò il silenzio.
Fu solo quando ormai si era alzato per riporre il computer nella borsa che lo scienziato venne raggiunto dalla voce limpida di una donna.
«Buonasera, Lloyd».
Alzando lo sguardo, incontrò il volto dolce della sua assistente. Portava, com'era solita fare, i capelli scuri legati sulla nuca in quello che talvolta aveva l'aspetto di uno chignon austero e talvolta, come quel giorno, di una morbida coda di cavallo.

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Čerenkov my love
FanfictionUna fanfiction su Code Geass, ma soprattutto una storia di scienza e di arance. ✴ Sono passati cinque anni dallo Zero Requiem, atto di liberazione di una nazione intera, e ora Britannia trascina le sue vecchie ossa attraverso quello che è stato dich...