«Professore, cosa c'è a Okinawa?»
Okinawa.
Quella parola era tutto ciò di cui aveva bisogno. Lettere rassicuranti che formavano un luogo che per cinque lunghi anni gli era stato precluso. Prima dalla sua stessa mente e poi anche dalle alleate forze degli altri.
Lloyd dovette trattenersi dal rimanere con le labbra socchiuse e lo sguardo perso chissà dove, come una ragazza immagine della TV della sera, ma "Okinawa" suonava proprio come quando trovava la soluzione adatta per un modello di decadimento – ed era qualcosa che non capitava da tanto, troppo tempo.
«Aaah, Okinawa,» miagolò, la mente che cercava la mossa successiva ben più rapida delle parole. «Da chi ne avete sentito parlare?»
E così, Rakshata secondo loro era incinta. Lloyd sapeva bene che non era possibile, o che di certo lui sarebbe stato tra i primi a cui lei l'avrebbe detto, per un sacro dovere di vecchia amicizia. E, nonostante la reazione di Cécile avesse potuto essere un bluff perfetto, gli aveva acceso nel petto la scintilla di un dubbio. Tuttavia, "Okinawa" risuonava più forte.
Lui, con il suo coltello, i suoi denti, le sue unghie e tutto il resto, non era mai stato così vicino a Lewis Carroll.
«Il signor Mihara,» disse Kallen, forse mentendo o forse no, «ci vuole mandare Rakshata. La prego, anche a nome suo: deve dirci cos'è Lewis Carroll, perché se si tratta di...»
Lloyd scoppiò in una risata stridula.
«Ora capisco di cosa avete paura!» esclamò, in modo troppo forzato. «Radiazioni ionizzanti! Temete che la mandino di nuovo a lavorare su qualche Frame, non è così?»
C.C. mosse lentamente la testa per annuire.
«Mi dispiace,» continuò il professore. Dopo aver intercettato uno sguardo di Cécile, abbassò la voce e continuò: «Lewis Carroll era il nome di un caccia costruito per trasportare le testate di Sakuradite. Non ho mai avuto i progetti, né so che fine abbia fatto. Con tutta probabilità, è andato distrutto quando le hanno fatte detonare alla fine della guerra. Mi dispiace non potervi aiutare, ma dubito che sia lì dove dite».
*
C.C. non ci aveva capito niente e aveva la netta sensazione di non essere riuscita a cavare un ragno dal buco. Forse la loro favola su Rakshata incinta era stata plausibile quanto il fatto che Lewis Carroll, per cui Mihara si strappava i pochi capelli rimasti, fosse un semplice aereo da guerra.
Lasciò cadere lo strappo di carta igienica nel water e tirò l'acqua. Da oltre la porta venivano, ovattate, le chiacchiere della gente in sala.
Avevano ricevuto una bugia in risposta a una bugia, e il risultato era stato un pareggio. Fair enough , come dicevano i Britanni. Il comportamento di Lloyd avrebbero dovuto rinunciare a capirlo, per cominciare a cercare da qualche altra parte.
«Oh, buonasera».
Non appena aveva aperto la porta per uscire dal bagno, aveva incrociato Lloyd che si lavava le mani. Lui le rivolse un sorriso a occhi chiusi mentre lei si avvicinava al lavandino accanto al suo.
E quell'argomento, del tutto scollegato dal resto, scoordinato come un pugile che prova a fare il ballerino, cadde tra loro dal nulla.
«Professore, lei ora che lavoro sta facendo?»
E per la prima volta vide sul volto di Lloyd un sorriso vero.
«Oh, mi hanno messo a insegnare Cosmologia Osservativa. È una materia interessante, sai. Diversa da quello che facevo, ma in fondo nemmeno tanto».
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Čerenkov my love
FanfictionUna fanfiction su Code Geass, ma soprattutto una storia di scienza e di arance. ✴ Sono passati cinque anni dallo Zero Requiem, atto di liberazione di una nazione intera, e ora Britannia trascina le sue vecchie ossa attraverso quello che è stato dich...