Ma come, Anya, non conosci questa canzone? Na na na na...
La voce di Jeremiah, nella quale si poteva sentire distintamente il sorriso, continuava a rimbombarle nelle orecchie. Divertita, mentre lei osservava le punte delle dita di Schneizel piegarsi in un gesto tanto nobile quanto affettato, le ricordava quante cose s'era persa, in quegli anni, che avrebbe potuto recuperare assieme a lui.
«Per quanto concerne questo, mia cara,» si impose il principe, simbolo di una realtà che non voleva andarsene, della sua coazione a ripetere, «sta a te decidere».
«Che cosa mi garantisce che non state mentendo?» replicò Anya, guardandolo dritto negli occhi. Era enorme, rispetto a lei. Era chiaro come un angelo, biondo, contro il viola della carta da parati. «Che Zero ha davvero intenzione di fare una cosa del genere?»
«Principalmente, il fatto che io non possa mentire».
Anya, durante tutto il periodo in cui era stata nei Knights of Round, non aveva mai avuto contatti molto stretti con il principe Schneizel, né conversazioni che esulassero dagli ordini militari. Alcuni, maliziosamente, dicevano che era troppo minuta per suscitare il suo interesse, ma Anya l'aveva sempre interpretato come il naturale distacco tra qualcuno che era in cima alla società e qualcun altro che, nonostante l'impegno, era uscito scavando dal letame e avrebbe sempre avuto addosso la puzza di merda.
Dubitava che l'improvviso avvicinarsi di Schneizel fosse dovuto alla caduta dei nobili, e a un conseguente desiderio improvviso di relazionarsi con chi proveniva da quei luoghi che aveva sempre compatito.
Il principe del popolo, pensò la ragazza, squadrandolo da capo a piedi senza paura. Del resto, cosa avrebbe potuto fare, al massimo? Gettarla a terra e schiacciarle la testa sotto la suola? Tutto qui? Ma fammi il piacere. Si possono ingannare così tante persone pur senza mentire nemmeno una volta.
«Ma se hai ancora qualche dubbio...» continuò Schneizel, facendole cenno di avvicinarsi e tirando a sé un portatile che era appoggiato sulla scrivania.
Il principe inserì una USB e digitò rapidamente una password. Anya tentò di lanciare uno sguardo discreto alle sue mani, ma non riuscì a tracciarne il movimento.
La chiavetta conteneva solo pochi file audio, salvati con nomi preimpostati. Anya, confusa, aggrottò le sopracciglia quando Schneizel ne fece partire uno.
«Sì, ti avevo chiamato. Volevo parlare un po' con te. Dei tempi in cui eri uno dei Knights of Round, ti ricordi?»
La voce di Zero! E la persona all'altro capo del telefono era...
«Di che cosa hai bisogno?»
Sì, Anya non ne aveva dubbi. Si erano allontanati, dopo lo Zero Requiem; lei aveva tagliato i rapporti anche sotto consiglio di Jeremiah, ma la voce di Gino Weinberg era ancora ben impressa nella sua mente. Il ragazzo prodigio che non guardava in faccia nessuno, il Knight of Three. Il genio della tattica che eppure non sapeva chi si nascondeva sotto la maschera.
Suzaku aveva così tanta voglia di rivangare i vecchi tempi in cui avevano combattuto insieme nel corpo d'élite?
«La chiavetta che ti era stata consegnata quel giorno a Shinjuku, te la ricordi?»
Certo che se la ricordava. Gino l'aveva ossessionata con quel discorso. Ognuno dei tredici Knights of Round ne aveva ricevuta una, e la dirompente curiosità del suo amico aveva fatto sì che provasse subito a inserirla nel suo computer.
Era criptata.
Non avevano idea di che cosa contenesse. Allora smetteva di essere una chiavetta e diventava una missione, un dovere militare. Il che significava che non potevano non ricordarsela.
STAI LEGGENDO
Čerenkov my love
FanfictionUna fanfiction su Code Geass, ma soprattutto una storia di scienza e di arance. ✴ Sono passati cinque anni dallo Zero Requiem, atto di liberazione di una nazione intera, e ora Britannia trascina le sue vecchie ossa attraverso quello che è stato dich...