Una fanfiction su Code Geass, ma soprattutto una storia di scienza e di arance.
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Sono passati cinque anni dallo Zero Requiem, atto di liberazione di una nazione intera, e ora Britannia trascina le sue vecchie ossa attraverso quello che è stato dich...
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My scar is from a polar bear, my curse is from a witch. I've caught a giant squid in all the seven seas. I've picked up rocks from distant moons astronomers will discover soon, But I would give them all back just for you. (Ludo)
«Bene,» sentenziò C.C., stringendo il nodo del fiocco che le legava i capelli, «hai ripassato quello che dobbiamo dire?»
Kallen la fissò e annuì come una scolaretta. Aveva detto tante bugie in vita sua, e riusciva a farlo anche guardando negli occhi chi aveva davanti, ma non le era mai capitato di doverne sparare una così grossa a una persona che conosceva appena. Nonostante le apparenze, Lloyd era estremamente solerte a rispondere al telefono, e anche – deformazione professionale? – a incontrare chi volesse parlargli in privato.
«C.C., non so se reggerà».
«Kal, è un uomo!» miagolò la ragazza con i capelli verdi, lisciandosi la gonna dell'abito davanti allo specchio. «Come fa a capire se mentiamo?»
Così, quasi miracolosamente, lei e C.C. avevano ottenuto un appuntamento con il professore più conteso di Britannia, e la sua amica era riuscita a concordare di incontrarsi in un ristorante di Pendragon che conosceva, e nel quale pertanto si sentiva a suo agio. Difficile pensare che non ci fosse qualcosa sotto, che lui avesse accettato per spirito di carità e non sperando in un tornaconto personale, tuttavia non avrebbero sprecato l'occasione.
Anche se Lloyd, con il quale per fortuna di entrambi non aveva mai avuto a che fare, le aveva sempre fatto prudere le mani. E la sensazione non aveva fatto altro che peggiorare da quando aveva cominciato a ergersi a paladino degli ultimi.
«Tu speri che non ci sia anche quella tipa che lo segue ovunque?» fece notare Kallen. Abbassò lo sguardo sul telefono e ripassò il suo nome. Cécile Croomy. Trentuno anni, nubile. Assistente di Lloyd Asplund. E, avrebbe aggiunto Kallen, piuttosto sveglia. Era vero, il piano di C.C. si basava su qualcosa di cui gli uomini, in genere, non avevano che una pallida idea, ovattata da una porta d'ospedale che assorbiva le grida. Eppure c'erano così tante cose che potevano andare male che le sembrava di essere tornata a quando, ragazzina, progettava piani per incontrare i compagni di scuola che le piacevano da soli in corridoio.
Davvero C.C. non era mai cresciuta?
Someone's built a candy castle for my sweet sixteen. Someone's built a candy brain and fit it in.
«E non sono neanche tanto sicura che Lloyd ci tenga davvero,» continuò, con lo sguardo abbassato sul sorriso inespressivo, senza tempo e adatto a tutti i contesti, che Cécile era riuscita a mostrare in quella foto. Solo il fatto che fosse a colori faceva capire che non si trattava di qualcuno morto da decenni, ma di una persona che avrebbe potuto gironzolare per le strade di Pendragon, le mani infilate in tasca e una canzone stupida tra le labbra.