Natalia

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Non lo vedo arrivare, rimango in quel land rover enorme e nero ad aspettarlo, ma nonostante i vetri oscurati riesco a intravedere Aidan entrare nel Vertigo.

Scendo dal veicolo e mi avvicino a passo lento per via dei passanti che continuano a camminare sul marciapiede.

Arrivata davanti alla parete di vetro principale del palazzo, noto subito Aidan parlare con Karina; sento l'invidia farsi viva dentro di me.

Entro nel locale posizionandomi accanto a Kole, che sta al bancone a bere qualcosa, sento la sua voce, ma sono concentrata sulla bionda che sta con mio marito, non comprendo le sue parole, capisco solo una frase di tutto il suo discorso «secondo te succederà qualcosa tra loro due?».
Nella mia testa ci sono così tante cose che, non so cosa sarebbe capace di fare in quel momento Aidan. La mia rabbia e invidia sono così fastidiose, sentimenti mai provati assieme, e mai come in quel momento, tanto da farmi stare in silenzio, pietrificata.

«Io non credo che scoperanno. Conosco la mia ragazza» dice con la bocca al mio orecchio per farmi sentire le sue parole.
«Ma io non conosco Aidan» non dico altro. Rimango per un attimo immobile nel notare il rosso accarezzarle il fianco sinistro davanti a tutti.

Stanno ballando facendo dei movimenti lenti e la mano scende fino al sedere che stringe. Sgrano gli occhi, il mio cuore ha appena perso un battito.

I due ballano una canzone R&B, ma non riesco ad ascoltarla, non riesco a capire quale sia; osservo la stanza in modo veloce e noto che tutti i presenti li stanno guardando, chi è eccitato, chi teme l'ira di Aidan se solo avesse scoperto che si stavano facendo pensieri strani su quella situazione. Tutti possono notarli, analizzare le loro movenze così intime. Sono così uniti e ciò mi fa ribollire il sangue.

Chiudo gli occhi non volendo vedere quella scena, ma quando li riapro vedo Aidan avvicinarsi all'orecchio di Karina per sussurrarle qualcosa, è come se lei se ne fregasse del fidanzato, soprattutto per il modo in cui le sue mani, o meglio le unghie a stiletto, erano vicino al collo di Aidan pronte a graffiarlo.
Dopo una breve pausa di silenzio, comincia a risuonare una canzone riconoscibile a tutti "Womanizer". Vedo che Karina decide di cantarla, mentre i suoi occhi si posano su di me.

Credo che l'interesse nei suoi confronti sia così evidente che negarlo sarebbe inutile, lei se ne sarebbe accorta o ora o in futuro o forse lo aveva già fatto dopo il litigio. Si avvicina ad Aidan, non capisco cosa si dicono, ma dal labiale di lei leggo solo "guadagniamo entrambi".
A cosa si sta  riferendo? Perché ha detto una cosa simile? Vorrei interrompere tutto, ma non riesco. Sono paralizzata, soprattutto quando Karina tira a se Aidan per la cravatta facendola allentare di poco.

«Lo stanno per fare?» chiedo impulsivamente, la mia voce trema ed ho paura che si possa capire e mentre lui risponde, mi schiarisco la voce con un colpo di tosse.

«No, non lo faranno»

«Lo spero»

«Gelosa?»

«Io? No.»

«No? Io sì.» prende un bicchiere dal bancone dietro di noi, e versa del liquore molto forte probabilmente per alleggerire la tensione causata da ciò che stiamo vedendo, ma non può andarsene, nessuno deve capire i suoi sentimenti per Karina, io lo capisco, non a pieno perché non amo Aidan, ma lo capisco.

In fondo sono passate poche ore, ma già il pensiero di avere qualcuno al mio fianco mi fa stare bene, eppure quella visione ha fatto riaffiorare ricordi passati, che uniti a questo momento mi causano ansia, forse anche troppa. Non voglio che qualcuno mi porti via l'unica possibile speranza.

L'ansia aumenta quando Karina sbottona la camicia, vedo per la prima volta mio marito in quel modo, sembra così bello, ma non sono io l'altra ragazza e non lo sarò mai perché non voglio esserlo. Ciò che voglio è solo cogliere quest'opportunità.

«Ho il fetish di dedicare questa canzone ai rossi» si sente la bionda urlare quella frase. L'invidia si sta trasformando in vera e pura gelosia, soprattutto quando Aidan la bacia sulle labbra facendo aderire di più i loro corpi facendomi pietrificare di nuovo. Non mi aspettavo una cosa simile. Vorrei piangere, sprofondare in un pianto isterico.

Sono scesa al Vertigo come la moglie del grande Greenberg, ora sono diventata una delle tante. Me lo merito, ho capito perché lo sta facendo. Fa ciò che vuole perché avrà sempre qualcuno per lui, mentre io sono un corpo in mezzo agli altri.

«Non mi frega di Natalia, abbiamo solo un patto io e lei. Non mi frega nemmeno di Kole. Potrei scoparti ora. Davanti a tutti e far vedere chi comanda.»
Abbasso lo sguardo nel sentire la verità esposta a tutti qui dentro. Merito di essere trattata così, la vendetta perfetta per una ragazza disperata.
Lo vedo allontanarsi da Karina ed io mi alzo con la scusa di tornare in auto ad aspettarlo. Devo ancora comprare dei vestiti non avendone nemmeno uno e devo distrarmi da quella scena.

Esco dal locale lasciandoli lì, con il viso completamente impassibile, davanti agli occhi di tutti e mentre vado via, le mie dita tremano, provo a farle stare ferme stringendo i pugni facendo riecheggiare nella mia testa un pensiero costante, volendo stare meglio. È inutile che io stia male. Non c'è amore, non c'è sentimento, solo attrazione e mi basta avendo tutti i suoi soldi.

«Natalia...» mi volto di scatto sorridendo nel vedere la sua figura davanti a me.

(non) siamo perfetti assieme;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora