In queste settimane, Aidan è stato molto nervoso, ma io gli sono stata accanto: l'ho sempre tenuto a bada, l'ho calmato quando era arrabbiato o nervoso. Sono passati mesi oramai e so come è fatto, so come devo comportarmi, anche se Aidan non è per niente scontato e a volte mi spiazza. L'ho lasciato da solo a litigare al telefono, e non oso immaginare come sarà questa sera.
Oggi è il Giorno del Ringraziamento. Karina ed io ci stiamo preparando per andare a fare la spesa. Tra risate e sorrisi, finiamo di vestirci e truccarci. Oramai siamo diventate unite. Ricordo che quando la vedevo in giro, volevo colpirla così forte da farle fare una rinoplastica gratis; invece, ora ci mettiamo il rossetto a vicenda e ci confidiamo i nostri problemi e pensieri.
«Naty! Alla fine chi siamo stasera?» mi urla dalla sua stanza, mentre io l'aspetto assieme a Damian in salotto.
«Non so, chiama Aidan con il mio telefono, dovrei averlo lasciato sul tuo letto» rispondo con tono di voce alto, mentre prendo i lego e aiuto Damian a montare il suo piccolo gioco.
«Questo chi te l'ha regalato?» chiedo al piccolo accarezzandogli i capelli biondi.
«L'amico di mamma» dice con voce bassa. Sento Karina parlare nell'altra stanza, si sta già informando sugli invitati di questa sera.
«Natalia... quindi tu e Aidan state insieme?» annuisco alla sua domanda e poso il pezzo davanti a Damian, facendogli vedere che quella piccola figura è completata.
«Tu sai se Kole e mamma stanno assieme?» ignora il pezzo di lego ponendomi quella domanda. Sgrano gli occhi e scuoto la testa. «Perché questa domanda?» dico subito. La frase di Damian mi lascia spiazzata, ma devo per forza sviare la conversazione in qualche modo.
«Ci sono pure i suoi amici: Trent, Oliver e John. Non so se ci sia pure il loro figlio; casomai lascio Damian con la babysitter.» dice Karina, avvicinandosi e posando il mio telefono accanto ai pezzi dei lego.
«Ma mamma, io voglio venire con voi!» dice Damian iniziando a fare i capricci.
«Intanto metti le scarpe che dobbiamo uscire.» Lui l'ascolta e va subito nella sua cameretta. Mi alzo da lì e guardo Karina negli occhi.
«Non mi avevi detto che Kole avrebbe riferito a Damian chi fosse realmente?» Karina sospira e distoglie lo sguardo da me.
«Oh, guardami! Non puoi trattare così Kole. Lui vuole bene a suo figlio. Vuole davvero bene a Damian. Non puoi allontanarli sempre. Avrete un altro figlio. Devi essere matura e non scappare dalle tue responsabilità!» la rimprovero. Mi allontano da lei, prendo la borsa che avevo lasciato in camera da letto e vedo Damian affacciato alla porta che mi guarda con occhi lucidi. Ha ascoltato tutto. Il senso di colpa mi pervade. Avanzo verso la stanza e prendo la borsa ignorando la situazione. Fortunatamente, Damian non dice nemmeno una parola.
Karina si avvicina, visibilmente turbata. «Non è così semplice, Natalia. Kole non è stato molto presente nella vita di Damian finora. Ho paura di come potrebbe reagire il piccolo.» Faccio cenno a Karina di chiudere la conversazione e prendo un respiro profondo. «Capisco le tue preoccupazioni, ma devi pensare anche a Damian. Ha bisogno di sapere la verità, e tu e Kole dovete mettere una pietra sopra per lui.»
Karina annuisce lentamente, con le lacrime che iniziano a formarsi nei suoi occhi e la sua voce che inizia a spezzarsi. «Hai ragione.»
Mentre usciamo per fare la spesa, a Karina squilla il telefono; risponde mentre esce di casa ed apre la macchina sistemando Damian sui sedili posteriori. Mentre parla, aggrotta più volte la fronte, urlando chiude la portiera della macchina «Lui cosa?» Si passa la mano sul volto e sospira pesantemente, poi aggancia la telefonata.

STAI LEGGENDO
(non) siamo perfetti assieme;
Любовные романыAidan Greenberg, un miliardario proprietario di un night club incontrerà una ragazza di diciotto anni, che gli cambierà la vita evitando di commettere un atto estremo.