Kole

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Nell'attesa che il signor Johnson arrivi, vago per il casinò, tenendo un braccio attorno alla vita di Ashley e l'altro sui fianchi di Jennifer. La musica riempie l'aria, mescolandosi con il tintinnio delle fiches, il rumore delle slot e le risate dei giocatori. Mentre osserviamo chi bluffa, chi bara e chi vince, noto qualcuno che fa qualcosa di non concesso.

Jennifer si allontana subito da noi per sistemarsi dietro di loro, osserva le carte dell'uomo che sta barando e, flirtando con lui, avvisa il croupier con sguardi e gesti che solo lui capisce. Laia è la migliore in questo, ma gli altri non sono altrettanto bravi a captare le informazioni velate, a meno che non sia chi sta in sala controllo, tramite auricolari, ad avvisare.

La osservo con la coda dell'occhio mentre continua ad avvisare il croupier con i nomi in codice. Lui cambia le carte con una mossa da illusionista, sventando il tentativo di truffa. Con fare sensuale, Jennifer porta via il truffatore verso una stanza buia dove solitamente c'è Aidan, pronto a farla pagare con i suoi metodi. Stavolta, però, l'incontro dura meno del previsto, forse Aidan non è lì.

Mi siedo nel posto vuoto e il gioco ricomincia, ma appena ho le carte davanti, faccio cenno ad Ashley di sostituirmi. Avanzo verso l'ascensore e vedo il signor Johnson entrare con Aidan. Osservo attentamente la scena, analizzando ogni dettaglio del comportamento di Johnson: il modo in cui scruta il casinò, il sorriso che tradisce sicurezza.

Il signor Johnson è l'ospite della serata, o meglio, del mese. Ogni mese Aidan indaga su qualcuno, lo invita al locale e lo presenta. Più persone, più soldi, e se scopriamo che è ricattabile, lo mandiamo con due ragazze o ragazzi alla stanza 104. Aidan è bravo a manipolare le persone, e con gli ospiti lo è ancora di più.

«Kole!» Aidan mi chiama. Mi volto e avanzo verso di lui, sorridendo e atteggiandomi da boss, fingo di essere lui.

«Aidan, è lui il mio ospite?» chiedo sorridente, allungando la mano per stringerla.

«Pensavo che fosse Aidan il capo qui!» dice Johnson con un sorriso beffardo.

«Questo è il senso, ma Aidan è solo il volto del Vertigo, diciamo il braccio destro!» rispondo, sorridendo ad Aidan e facendogli cenno di andare. «Prima di andare, Aidan, vai da Karina. Ti cercava.» Lui annuisce, fingendo come sempre davanti ai nuovi clienti, di sottostare a me.

Avanzo verso Gina, una delle ragazze che girano per i tavoli a "caccia" di clienti, e le presento subito l'uomo. Gina indossa un vestito verde lucido che cattura la luce del casinò, risplendendo in maniera seducente.

«Gina! Lui è il signor Johnson. Lui viene da?» Mi volto verso di lui, aspettando che risponda, ma è troppo occupato a guardare Gina.

«New York» dice dopo qualche secondo.

«Oh, ma io adoro New York! Non ci sono mai stata. Vive da solo lì?» dice Gina ammiccando, giocando con una ciocca di capelli.

Mi allontano di poco da loro lasciandoli parlare, sorrido divertito e chiamo Aidan per ottenere informazioni su Johnson.

«Dimmi se ha moglie e figli, se è ricattabile, perché ora sta con Gina.» dico camminando lontano da loro.

«Ha una compagna, non sono sposati. Ha una figlia di 20 anni, malata di una malattia degenerativa, sta sulla sedia a rotelle.» dice Aidan dall'altra parte del telefono. Lancio un'occhiata all'uomo e chiudo la chiamata.

«Scusatemi, eccomi!» dico con un sorriso. Noto che Gina sta facendo il suo lavoro, seducendolo e lui ci sta già cascando.

«Quindi, questo è solo un night club e un casinò?» chiede il signor Johnson.

Non posso ancora fidarmi di lui, così guardo Gina e le chiedo di fargli fare un altro giro del posto. Lei annuisce e mi allontano da loro.

Scendo con l'ascensore al piano terra ed entro nello studio di Karina. Non trovando nessuno, vado in quello di Aidan, dove trovo lui in mezzo a Karina e Natalia.

«L'ho lasciato con Gina. Ci sono cose da fare? Io non mi fido ancora di lui.» dico avvicinandomi al tavolo. Poggio le mani su di esso e osservo i presenti, cercando di capire cosa stanno facendo.

«Avete capito?» chiedo con tono nervoso. Nessuno mi sta ascoltando, c'è un silenzio imbarazzante nello studio.

«Ecco!» dice Natalia, io allungo il collo per vedere, ma Aidan chiude tutto.

«Okay! Karina, ci servi tu. Sali da Gina e fagli vedere le stanze.» esordisce Aidan con tono autoritario.

«Ma che sta succedendo?» chiedo ancora.

«Abbiamo trovato il suo punto debole. È ludopatico. Aidan ha hackerato il suo telefono mentre era con lui. Quando l'ha invitato, ha inviato un link che ci ha permesso di accedere al suo telefono. La compagna non sa che è qui.» Spiega Natalia.

«Quindi abbiamo già come ricattarlo, ma non basta vero?» chiedo guardando Natalia negli occhi, mentre lei si siede sulle gambe di Aidan, gira e apre il computer e mostra la chat. Osservo le pagine aperte e le conversazioni.

«Lui le ha detto che è andato a lavorare fuori, per sua figlia?» chiedo con un'espressione compiaciuta.

«Già.» dice Karina, aprendo la camicetta bianca per mostrare un reggiseno nero in pizzo e aggiustandosi i pantaloni.

«Wow... quindi è un dottore?» chiedo per avere ulteriori informazioni.

«Sì, Kole, ma non lavora più. Alcol... giochi d'azzardo!» Dice Karina, sistemandosi i capelli biondi. «Dovrei farmi mora, mi sa...» dice tra sé e sé.

«Siete troppo calmi!» dico preoccupato.

«Lascia stare e pensa a giocare.» esordisce Aidan, prima di cacciarci tutti dal suo studio, tranne Natalia.

Uscendo vedo subito uno scenario strano: Gina era seduta con il signor Johnson a guardare le ballerine.

«Wow...» sussurro tra me e me.

«Sarà un mese intenso.» risponde Karina. «Damian è con la babysitter?» chiede guardandomi negli occhi.

«No, dorme da Aidan.» rispondo a Karina, io avanzo dopo un po' verso Gina. «Vi state divertendo?» chiedo battendo una volta le mani e tenendole unite.

«Tantissimo, questo posto è il sogno proibito!» esordisce l'uomo tenendo la mano sul sedere di Gina.

«Mi fa piacere che lo pensa, se vuole c'è il privé, costa un po', ma dall'orologio di lusso che vedo... non credo che abbia problemi a pagare!» poso lo sguardo sul suo Rolex e sorrido.

«E sarei solo con questa bellissima moretta?» la guarda soddisfatto.

«Dipende dalle sue intenzioni...» Gina allunga una mano dalla gamba fino all'interno coscia e mi fa l'occhiolino. «Ho capito! Beh, in quel caso abbiamo delle stanze apposite! Ma solo una è di lusso, deve pagare molto più del privé ed avrà il meglio del meglio!» Gli occhi dell'uomo si illuminano alle mie parole. Siamo così stupidi noi uomini? Penso guardando l'uomo.

Prende il portafoglio e me lo lascia in mano, si alza e dice. «Questo posto è sicuro, vero?» Gina si strofina su di lui sorridendogli.

«Ma certo! Il mio locale è più che sicuro, abbiamo un contratto di riservatezza!» dico facendomi seguire sul soppalco dove ci aspetta Karina con una pila di fogli.

«Wow, quindi vengono tante persone qui!» dice sbalordito notando il raccoglitore pieno. Lui si guarda attorno e nota nel corridoio i quadri e le porte che portano alle stanze.

Karina tira fuori uno dei contratti e lo porge all'uomo. Lui firma dopo aver letto la prima pagina e la seconda senza leggere. BINGO. Ora è nostro.

Vediamo i due allontanarsi verso la 104, dove, dietro il quadro, c'è già una delle nostre ragazze pronte a registrare.

Mi volto verso Karina. Siamo rimasti solo noi due, nessuno attorno.

«Aidan lo sa che Damian è a casa?» le chiedo. Karina scuote la testa, poi si allontana da me e sale al piano superiore, verso il casinò, lasciandomi da solo.

La serata prosegue fino a tardi. Altri clienti arrivano, si firmano nuovi contratti... nessun intoppo, solo tranquillità e divertimento tra risate, luci e ballerini.

(non) siamo perfetti assieme;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora