Appena entrata nello studio di Aidan noto Damian in lacrime, ma che ride tra le braccia di Kole.
«Kole, posso venire a dormire da te?» sento la voce di Damian, è spezzata, ma comunque sorride.
«Damian...» dico solamente facendo voltare entrambi.
«Mamma.» Damian mi guarda con occhi pieni di rabbia; li distoglie subito, guarda di nuovo Kole abbracciandolo forte come se avesse paura.
«Possiamo non litigare?» chiede Kole osservandomi con disprezzo. Mi avvicino a loro e mi siedo su una delle due sedie.
«Mi dispiace, scusa se non te l'ho detto Damian, mi dispiace se ti ho trattato male Kole, ma...» faccio una pausa e sospiro cercando le parole.
«Non sono arrabbiato mamma, ma voglio stare con Kole.» Esordisce Damian guardandomi negli occhi.
«Karina... vai per favore.» la voce di Kole mi mette i brividi. Profonda e lenta.
«Damian perché non stai con Vince al bar? Io e tuo padre dobbiamo parlare.» gli dico prima di abbassarmi verso di lui; Damian arrossisce alle mie parole ed esce dalla stanza, mentre io mi alzo avanzando verso la porta.
Il silenzio regna nella stanza, a far rumore sono solo i nostri cuori, sentimenti e soprattutto i pensieri.«Finalmente mi hai definito padre davanti a lui.» ride divertito, quasi amareggiato.
«Da quanto lo sa?» Chiedo avvicinandomi a lui.
«Dal ringraziamento, ma non sono stato io a dirlo. Damian ti ha sentito parlare con Natalia.» annuisco capendo che sta dicendo la verità.
«Non mi piace la situazione che sta prendendo la nostra relazione.» Si fionda su di me con uno sguardo da far paura a chiunque «Non siamo in una relazione.» faccio respiri profondi, la vicinanza dei nostri corpi mi fa sussultare.
«Kole? Ti prego possiamo mettere una pietra sopra?» inizio ad indietreggiare camminando a passo lento. Lui continua a venirmi incontro fino a mettermi con le spalle al muro.
«Kole...» dico in un sussurro. «Mi hai fatto soffrire abbasta. Ora tocca a me.» La sua voce è così profonda da farmi sentire esposta, inizio a tremare, ad aver voglia di lui. Soprattutto ora che è arrabbiato, mi fa sentire vulnerabile.
«Kole...» sento la sua presa sul mio collo che mi tira a se fino a sfiorare le nostre labbra. «Se vuoi farmi soffrire, mi metto pure in ginocchio per te.» lui sorride mordendosi il labbro. Annuisce distogliendo lo sguardo e mi fa scendere in basso. Cado in ginocchio trovandomi la sua cintura davanti a me.
«Non voglio un cazzo di pompino da te. Voglio delle scuse.» Dice Kole. Sento un calore nel corpo e dei brividi che non fanno altro che provocarmi piacere. Ho bisogno di averlo.
«Scusa Kole. Non accadrà più.» si allontana da me lasciando andare del tutto la presa. Decido di alzarmi ed andare verso di lui baciandolo, ma lui mi stacca subito. «Non ora. Devi dimostrarmi ciò che vuoi da me. Non vuoi un bacio.» mi guarda dall'alto posando la mano dentro la maglia, sulla mia pancia e la fa scivolare dentro i pantaloni, mi sfiora nella mia zona sensibile. Sussulto mordendomi le labbra. «Ma non lo avrai.» dice prima di togliere la mano. «Vado da mio figlio.» esclama divertito ed esce dallo studio.
«Cazzo. Quanto lo odio!» sussurro sulle mie labbra, mi guardo indietro osservando la porta, «però mi è mancato.» sorrido capendo che è tornato il ragazzo che amavo e che amo ancora. Punizione finita per lui ed iniziata per me.
Spazio Autrice!
Buondì, come state?
Spero che questo capitolo, come gli altri, vi sia piaciuto! Continuate a supportare me e la storia con un commento e/o una stellina, ciò aiuterebbe me e mi sprona a continuare. Un bacio a tutt* e grazie ancora per essere arrivat* fino a qui!
❤️xoxo
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(non) siamo perfetti assieme;
RomanceAidan Greenberg, un miliardario proprietario di un night club incontrerà una ragazza di diciotto anni, che gli cambierà la vita evitando di commettere un atto estremo.