Aidan

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Camminiamo senza staccare le nostre labbra, la voglia cresce, sia in me che dentro Natalia che non fa altro che sbottarmi la camicia con foga. Io afferro i lembi della sua maglia ma lei mi ferma subito le mani.

«Non spogliarmi. Non la maglia. Per favore.» i suoi occhi implorano, ma senza farmi troppe domande la accontento e passo a sbottonarle i pantaloni attillati che lascio scivolare fino a terra.

Appena arriviamo in camera da letto la mia camicia è totalmente aperta. Lei si siede sul letto e si toglie gli slip. Ci siamo... sta per succedere.
Mi sfilo i pantaloni e lascio cadere la camicia dietro di me, lei indietreggia ed io mi avvicino a Natalia posizionandomi con le mani accanto al suo viso, lei cerca le mie labbra, ma ora io non riesco. Non riesco a baciarla.

«Aidan? Tutto okay?» mi chiede accarezzandomi il viso, io annuisco, non voglio farla preoccupare.
Lei sorride e mi porta vicino a se tirandomi dal collo. Le nostre labbra si uniscono di nuovo, questa volta è un bacio pieno di ardore. Mugolo sulle sue labbra mentre lei mi graffia il petto con le sue unghie. Mi stacco da lei e mi avvicino al mio comodino, prendo un preservativo dal cassetto e provo ad aprirlo.

«Perché? Non vuoi farlo senza?» chiede Natalia allungandosi la maglia che si era leggermente alzata. La guardo negli occhi, poi poso lo sguardo sulla busta ancora chiusa. «Ci stai ripensando?» io scuoto la testa aprendolo velocemente cercando di riprendere la concentrazione.

Appena lo indosso, faccio un respiro profondo e mi concentro su di lei, voglio renderla felice. Voglio renderla mia.

In un attimo le nostre voci sono un sussurro accompagnate da dei gemiti, le sua dita graffiano la mia schiena, il mio respiro sulla sua pelle, e le sue labbra sul mio orecchio che mi accarezzano.

Questo momento è magico, intenso. Non ho avuto altri rapporti oltre Theo e ora sono qui con Natalia tra le mie braccia, ma non riesco a togliermelo dalla testa.


Sento l'acqua della doccia aprirsi, apro gli occhi ancora stanco e mezzo addormentato, rimango a letto per qualche secondo controllando il telefono per vedere se Laia avesse novità; con mia sorpresa non mi aveva ancora scritto nulla.

Con fatica mi alzo da lì ancora nudo, avanzo verso il bagno ed apro leggermente la porta. C'è molto fumo, l'aria è calda e appiccicosa. È così silenzioso, la notte è ancora lunga, l'unica cosa a far rumore è l'acqua nella doccia.

«Posso fare la doccia con te?» domando con tono educato, non volendo spaventarla. Non risponde, non mi ha sentito parlare.

Mi avvicino alla doccia ed apro lentamente il box per attirare l'attenzione. Natalia sobbalza e si mette in un angolo tentando di nascondere il suo corpo esile.

«Natalia... tutto okay?» Lei annuisce, osservo meglio il suo corpo nudo, inizialmente sorrido vedendo quanto fosse bella, non l'avevo mai vista totalmente così, ma appena la guardo negli occhi noto vergogna.

«Per favore non guardarmi.» distolgo lo sguardo sospirando pesantemente data l'aria ancora piena di fumo, lei spegne il getto d'acqua io mi affaccio dentro il box ponendole una domanda con estrema dolcezza «Che succede? Perché non vuoi che io ti veda, sei bellissima...»

«Non è questo Aidan...» Socchiudo gli occhi posando lo sguardo nuovamente su di lei e lì vedo delle piccole ustioni circolari sulla clavicola che tentava di coprire con l'indice. Riconosco subito cosa sono; entro in doccia e piano piano le faccio togliere la mano dal suo petto per vedere meglio.

«No Aidan per favore.» metto una mano al suo collo per immobilizzarla, stringendo leggermente, mentre con l'altra faccio forza. Finalmente vedo il petto, soprattutto il seno, pieno di tagli e ustioni uguali a quella vicino alla clavicola che ho visto all'inizio.

«Chi te le ha fatte?» allento la presa guardando ogni centimetro del suo corpo cercandone altri.

«Nessuno... per favore, lasciami stare non guardarmi sono brutta.» La prendo per il collo di nuovo stringendo di più e avvicinandomi al suo viso sussurro.

«Sei bellissima così. Chiunque ti abbia fatto questo... pagherà, ma non farà in modo che distruggerà ciò che abbiamo.» mi abbasso verso le cicatrici e le bacio volendo farla sentire amata.

«Aidan...» alzo lo sguardo allentando la presa prima di mettermi nuovamente in posizione eretta. Ha il viso pieno di lacrime che si confondono con le gocce d'acqua, il mio cuore si è appena stretto come se avessi mille elastici attorno ad esso.

«Aidan...» Rimango in silenzio nell'attesa che lei dica qualcosa; provo rabbia e preoccupazione, non riesco a capire chi potesse averle fatto quelle cose. «Non riesco a parlare... non riesco scusami.» dice con un filo di voce.

«Non lo fare, rimaniamo in silenzio... ti aiuto a lavarti e ti metto a letto.» Si alza sulle punte avvicinandosi a me, mi prende le mani lasciando che quegli elastici si rompessero lentamente, allentando il mio cuore e dopo svariati minuti di silenzio, inizia a parlare. «È stato il mio patrigno, ma promettimi che non lo ucciderai, né lui né sua moglie.» Annuisco dopo aver atteso che i miei pensieri si calmassero.

«Bene.» dice in un sussurro.

«Ti lascio la doccia...» dico con tono fermo, stringe le mie mani, e con un salto riesce a salire su di me con le gambe legate alla mia vita, e le braccia poggiate sulle mie spalle.

«Rimani... ora non voglio stare da sola. Mi sento al sicuro con te.» le sue parole sono come frecce colpiscono il mio cuore, sono completo. Con lei mi sento completo ma, Theo mi tiene ancorato al passato.

(non) siamo perfetti assieme;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora