Capitolo 7 - Perielio

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📌 Perielio
Punto di un'orbita planetaria in cui il corpo celeste si trova alla minima distanza dal Sole.

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Appena vedo frenare una macchina sportiva alla fermata dell'autobus, penso che alla guida ci sia il solito stronzo che non sa rispettare le aree di sosta. Quando però il finestrino del lato passeggero si abbassa e un viso noto fa capolino dal sedile opposto, mi rilasso istantaneamente. 

"Signorina, ha bisogno di un passaggio?" Mi domanda Charles. 

"Accetto volentieri la sua offerta." Mi accomodo sul sedile e aggancio la cintura di sicurezza. 

Ingrana la marcia e si mette in carreggiata, dirigendosi lungo la Promenade verso Monaco. Chiacchieriamo del più e del meno, io neanche bado a dove siamo diretti, dando per scontato che mi stia portando nel Principato. Quando però imbocca una piccola strada secondaria divento curiosa "Posso sapere dove stiamo andando?"

"Non ti rovinerei mai la sorpresa. Ti basti sapere che è uno dei miei posti preferiti." 

Arriccio le labbra fingendo disappunto, ma in realtà questo petit mystere mi esalta. Guida ancora per qualche minuto, per poi parcheggiare lungo una via "Andiamo, per di qua."

Un sentiero sterrato ci guida lungo una discesa, e io ringrazio il mio buonsenso che mi aveva fatto indossare un paio di scarpe basse. E ciò nonostante le insistenze di Susanne, che quando mi aveva prestato il suo vestito bianco con le rose rosse non voleva sentire ragioni. Rimpiango però di non essermi coperta un po' di più, visto che la giornata è uggiosa e si sta alzando un vento dispettoso. Charles mi aiuta a voltare un tornante un po' ripido porgendomi la mano, io la accetto volentieri e appena metto piede sulla sabbia resto incantata "Wow!"

"E' una delle mie spiagge preferite, cercavo un posto tranquillo e contavo sul fatto che oggi con le nuvole non ci fosse nessuno."

"E' un posto magnifico." 

Ci troviamo su una spiaggia circondata da falesie di roccia chiara, e nonostante il tempo come ho detto non sia dei migliori, l'acqua qui davanti è cristallina

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Ci troviamo su una spiaggia circondata da falesie di roccia chiara, e nonostante il tempo come ho detto non sia dei migliori, l'acqua qui davanti è cristallina. Non oso immaginare i toni che deve raggiungere sotto il sole. La lingua di sabbia è quasi del tutto deserta: si vede solo un uomo impegnato a giocare con un cane scuro di piccola taglia, e una donna che sta pulendo alcuni tavoli sotto una pergola. Senza pensare mi sfilo le scarpe e in pochi passi raggiungo la battigia, dove la prima onda fredda che mi bagna i piedi mi fa sentire un brivido. Charles è rimasto qualche passo più indietro, per evitare di bagnarsi le scarpe. 

"Come l'hai scoperta questa spiaggia?" Mi volto non appena sento il ronzio di un motoscafo al largo.

"Vengo qui d'estate con gli amici, o a correre un po' quando posso..." 

Lo ascolto camminando verso gli scogli più vicini, per evitare di sprofondare nella sabbia bagnata. Mi racconta di quelli che vengono qui con le tavole a pagaiare, dei ristoranti che servono pesce freschissimo, di quando lui stesso e due amici avevano noleggiato delle moto d'acqua, e avevano dovuto chiamare i soccorsi perchè i mezzi erano rimasti bloccati al largo. 

"Nico era terrorizzato che arrivassero gli squali, non c'era verso di farlo stare tranquillo..."

La sua imitazione è estremamente comica, così tanto che non scorgo una roccia sotto il pelo dell'acqua ed inciampo. 

Charles mi afferra al volo, con uno scatto di riflessi che mi impressiona. O meglio lo farebbe, se solo ci pensassi a mente fredda. 

Perchè ora che sono tra le sue braccia, il mio cervello è in totale cortocircuito. 

Non ho più percezione di dove sono o cosa sto facendo. 

Sento solo il calore del sangue che scorre nelle vene, il tum-tum-tum del mio ritmo cardiaco che diventa sempre più sincopato, l'energia che proviene dalla stretta sicura di Charles. 

Poi tutto cambia, perchè il mio campo visivo è occupato interamente dal volto dell'uomo che mi ha salvato, quando accosta le sue labbra alle mie. 

Ora non sento neanche più il mio cuore, né null'altro, mi pare di essere sospesa nello spazio. L'anima leggera, il respiro pesante per colpa del fiato corto, della passione che ci tiene legati. 

Io fluttuo, ma per non perdermi mi aggrappo al suo collo, ai suoi capelli, alla sua pelle. Mi faccio salvare ancora e ancora, senza riuscire a smettere. 

Alla fine è lui ad allontanarsi per primo, rosso in viso "Io..." 

Ammiro la sua determinazione nel voler dire qualcosa, ma il meteo è peggiorato di colpo ed alcune gocce di pioggia iniziano a cadere. Alzo gli occhi al cielo giusto in tempo per vedere un lampo, seguito dal rimbombo di un tuono. 

"Vieni!" Charles mi prende per mano e inizia a trascinarmi verso un altro sentiero, per fortuna ancora coperto di sabbia visto che sono a piedi scalzi. La pioggia cade sempre più forte, inzuppandomi capelli e vestiti. 

Ma a me non interessa. 

Mi sto facendo accompagnare da Charles, e io penso che da lui mi farei guidare fin dentro l'inferno.

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Note

Il luogo della fotografia è Plage Mala, una spiaggia splendida vicino Monte Carlo.

Ho scritto questo capitolo qualcosa come 6 mesi fa, ma quando ho visto proprio questa stessa spiaggia in uno dei vlog di Charles ho riso moltissimo 😂 La trovate qui dal minuto 11.45:

Come una cometa // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora