Capitolo 13 - Come a Tunguska

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📌 Evento di Tunguska 
Si riferisce a ciò che è accaduto il 30 giugno 1908 nella località siberiana, quando una cometa è caduta o è esplosa a poca distanza dalla superficie terrestre; le conseguenze furono circa 80 milioni di alberi abbattuti, su una superficie di più di 2000 km2, oltre a fenomeni quale il cielo illuminato a giorno visibile fino a Londra.

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Con l'inizio dell'estate a Nizza era arrivato un fiume di turisti, che avevano reso la mia nuova città caotica tanto quanto la vecchia Parigi (se non di più). Le mie passeggiate rilassanti in certe zone erano diventate uno slalom disperato, e quindi mi ero decisa a provare qualcosa di diverso. 

Avevo trovato un corso gratuito di fotografia, e frequentarlo mi teneva piacevolmente occupata. La prima volta che avevo dovuto rimandare un incontro tra me e Charles per via del corso, avevo potuto vederlo meravigliato, uno spettacolo insolito. 

"Lo fai perchè non ti puoi permettere una macchina fotografica?"

"No genio, lo faccio per semplice passione. E per divertirmi. Ti sono concetti familiari?"

"Fare qualcosa per passione e per divertimento?" Il suo tono provocatorio mi aveva fatto probabilmente arrossire le orecchie "Credo di poterlo capire."

Mi aveva salutato con una battuta delle sue, e con la promessa di incontrarci il giorno seguente, visto che sarebbe dovuto partire presto per una gara all'estero. 

Il giorno seguente raggiungo l'appartamento di Charles con largo anticipo, ormai conosco la combinazione per oltrepassare il portone e so anche dov'è nascosta la chiave di scorta. 

Oggi ho in mente qualcosa di diverso, tipo farmi trovare nuda a letto. Non so neanch'io da dove mi esca tutta questa spregiudicatezza, ma sto seguendo il mio istinto e tanto basta. 

Ho appena iniziato a spogliarmi, quando sento aprirsi la porta d'ingresso. Ormai il mio piano è sfumato, quindi mi affaccio sulla soglia della camera da letto "Per una volta che volevo farti una..." 

La mia voglia di sbeffeggiare Charles sparisce in una frazione di secondo, come un lampo nella notte, quando mi rendo conto che ad entrare nella stanza non è stato il pilota monegasco, ma una ragazza. Ed è Angelique, la sua fidanzata. 

Merda.

Ci fissiamo l'un l'altra immobili, entrambe troppo sconvolte per fare alcunché.

La bionda lascia cadere due borse a terra e finalmente sbotta "E tu chi cazzo sei?"

Io so chi lei sia, per contro lei non si ricorda di avermi visto in quel locale sul lungomare: un po' per colpa delle luci focalizzate sul palco, e un po' per come ero combinata quella sera. 

"Io..." La mia mente si muove velocissima in cerca di una qualsiasi giustificazione che mi possa aiutare. Spacciarmi per una parente di Charles? E' fuori questione, sapevo che la loro relazione fosse di vecchia data, quindi le famiglie si conosceranno di sicuro. Dire di aver sbagliato appartamento? Anche qui non sarebbe bastato, perchè non avrei avuto modo di entrare. 

Pensa Camille, pensa. 

Alla fine resto con due sole possibilità: confessare, o negare. Mi butto sulla seconda.

"Io potrei farti la stessa domanda." Mi sento pronunciare quelle parole come se provenissero da qualcun altro, da una terza persona presente nella stanza. 

Angelique resta sorpresa a guardarmi, evidentemente presa in contropiede dalla mia reazione "Io sono la ragazza di Charles."

"Non mi aveva detto di avere una ragazza." 

Quelle poche parole si portano dietro una pesantissima verità: la nostra storia clandestina, le nostre bugie, la nostra vita parallela. Ora lo sapeva anche la legittima compagna di Charles.

Adesso era veramente saltato tutto per aria. 

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Il racconto della mia fuga precipitosa dal Principato aveva divertito parecchio Mimì. Ben sapendo che Susanne non avrebbe resistito a regalarmi uno dei suoi "Te l'avevo detto" (e avrebbe avuto ragione), mi ero rifugiata nell'appartamento dello stilista, alle prese con uno dei suoi lavori. Me ne stavo appollaiata su uno sgabello, mentre lui si dedicava all'applicazione di una fila di piccoli bottoni.

"E poi cosa hai fatto?"

"Mi sono rivestita al volo e me ne sono andata. Cos'altro potevo fare?" 

Ridacchia "Beh aspettare il rubacuori e assistere alla scena con i popcorn mi sembra una buona opzione."

"Come no! Con lui che per salvarsi il culo ammette di essersi messo d'accordo con me e che sapevo tutto di lei. Sai dove mi sarebbero finiti i popcorn?"

"Beh lui è il traditore, avresti potuto negare anche davanti all'evidenza: saresti stata tu quella più credibile."

Alzo gli occhi al cielo: apprezzo Mimì per il fatto che non mi stia per nulla addosso, ma il suo scenario era troppo idilliaco e simile ad una soap opera. 

"Secondo te cosa devo fare adesso?"

"Nulla, per carità." Si alza per recuperare una spoletta di filo "In questo momento se la starà vedendo con la sua ragazza, staranno volando parole grosse. Bisogna vedere se lei sorvolerà sulla cosa e torneranno assieme, o se si lasceranno definitivamente.

"Da come lei ha reagito trovandomi in casa dubito fortemente che possa perdonarlo."

"Non si può mai dire, ho diversi amici che si trovano bene in una relazione aperta. Ovviamente bisogna essere entrambi d'accordo." 

Susanne mi aveva sorpresa con una frase simile, e mi aveva anche lei consigliato di aspettare l'evolversi degli eventi. Le avevo promesso che sarei stata lontana da Charles in ogni modo, niente messaggi o chiamate, neanche una ricerca sui social. 

Era stata lei infatti ad avvertirmi di come le cose stavano andando: non si era saputo nulla per tre giorni, e poi la bomba. Charles ed Angelique si erano ufficialmente lasciati. Un paio di giornali di gossip della Riviera avevano pubblicato foto di lei mentre caricava l'auto con un'infinità di bagagli, appena prima di lasciare l'appartamento che condivideva con il fidanzato, per non farci più ritorno. Aveva scritto un post sul suo profilo Instagram dove spiegava che la fine della relazione era stata di comune accordo, ma diverse fonti parlavano di una reazione ben diversa da parte sua. 

In tutto questo Charles non si era più fatto vivo con me, e mentre da una parte provavo un umano senso di colpa per Angelique, dall'altro lato il pilota mi mancava. 

Quanta confusione...

Come una cometa // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora