Capitolo 17 - Nuove orbite

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La mia domanda era rimasta sospesa per alcuni secondi tra noi due. Pareva quasi di vederla oscillare, rimbalzare da una parte all'altra come una pallina da tennis durante una partita. 

A interrompere il nostro gioco di sguardi era stato Charles, che aveva sospirato profondamente prima di decretare "Sono cinico, brutale, in tanti mi chiamano semplicemente stronzo. Hanno ragione. Quello che voglio lo prendo, che sia qualcosa o qualcuno. Ma tu... tu sfuggi. Hai l'aria di essere in fuga da sempre, senza neanche rendertene conto. Il tuo paragone con una cometa era pittoresco, devo dirlo, ma sicuramente efficace." 

Si tortura i capelli, in difficoltà nel trovare le parole giuste. 

"L'unica cosa che so è che finisco sempre per cercarti, tra la folla, tra le altre. Probabilmente significhi per me ben più di quanto io riesca ad ammettere."

Mi aspetto che faccia un sorriso beffardo, ma in realtà me ne dedica uno dolce. E per la prima volta mi sembra di rivedere quel ragazzo che avevo incontrato per sbaglio tra le lapidi di un cimitero. Un ragazzo che con una semplice chiacchierata su una panchina mi aveva fatto sentire viva per la prima volta dopo tanto tempo, una sensazione così anomala in quello che è tipicamente un luogo dedicato alla morte. 

"Sei sicura di voler fare parte della mia vita, di stare con me davvero?"

Avevo ormai perso le speranze che Charles si sarebbe sbilanciato così tanto con me. Credevo che saremmo rimasti bloccati in questo limbo di emozioni finchè lui non avrebbe trovato qualcuna con cui iniziare una relazione stabile: nel profondo speravo che questa persona potessi essere io, ma il mio overthinking di ieri sera aveva fatto crollare tutto. 

Mi sentivo pronta ad iniziare una relazione, ma non potevo dimenticare che Charles non conosceva quasi nulla della mia vecchia vita. Non avevo ancora trovato il coraggio di parlargli di Albèrt. 

Ma lui si aspetta una risposta, e io ho deciso che voglio il pacchetto completo. 

"Sì, Charles. Voglio esserci."

-

Non avevo dovuto aspettare molto per il nostro debutto ufficiale. 

Charles nella sua settimana libera aveva preso un paio di impegni, tra cui l'inaugurazione della galleria d'arte di un amico. Perciò mi ero truccata e pettinata di tutto punto, oltre a vestirmi elegante, e ci eravamo incamminati verso la città vecchia. Per fortuna era solo una breve passeggiata dall'appartamento principale di Charles, dove mi ero trasferita stabilmente. Mi mancava il piccolo angolo dove io e Charles avevamo trascorso così tanti momenti di passione, ma questo era decisamente più spazioso e comodo, e dopotutto anche a me piaceva essere viziata.

"Ci sarà sicuramente qualcuno che farà foto per l'evento, ma non giornalisti. Non devi fare nulla che non ti senti, resta tranquilla." Charles si era accorto del mio nervosismo, mi aveva preso per mano ed eravamo entrati in questo luogo nuovo. 

Frequento da sempre gallerie d'arte per mio piacere personale, mentre persone come i miei genitori ritenevano l'arte solamente un ottimo metodo di investimento. Ma era soprattutto arte antica (o al massimo fotografia, se partecipavo da sola), qui invece le opere esposte sono tutte moderne, parecchie sono lampi improvvisi di colori vibranti. 

Charles non lascia mai andare la mia mano mentre mi presenta Philippe, il gallerista, che mi saluta affettuosamente. Non fa commenti sulla passata relazione di Charles, né fa cenno alla nostra vicinanza evidente, ma suppongo sia concentrato sull'evento di stasera. Non ci fa compagnia a lungo, dovendo accogliere tutti i partecipanti può dedicarci solo qualche minuto. 

Ma Charles mi presenta altre persone, altri amici, fa alcune foto con dei fan che glielo chiedono gentilmente, un momento al quale io mi sottraggo con discrezione. 

"Hai sete, ti va di bere qualcosa?" Mi domanda dopo aver scattato un selfie con un ragazzo dai tratti orientali.

"Un mojito, se possibile."

"Vado e torno."

Mi lascia sola per la prima volta questa sera, lo vedo incamminarsi verso il bancone del bar, dove è presente una gran quantità di gente. Sono quasi sicura che non ci metterà poco, perciò decido di osservare l'arte esposta, una cosa che stupidamente non avevo ancora fatto questa sera. 

Le prime opere sono quadri caratterizzati da tratti geometrici in bianco e nero, nella sala seguente si alternano installazioni di stoffe, altre con luci, altre ancora con sculture di vetri colorati. Oltrepasso poi delle tende di velluto ed entro in una sala quasi del tutto buia, dove risaltano solo 5 tele illuminate da fari. Sono abbastanza grandi, e rimango incantata su quella al centro. Mi cattura lo sguardo, mi incatena senza neanche capire bene il perchè: è un fondo scuro illuminato da puntini minuscoli e tratti sfumati sui toni del viola e del verde. 

"Philippe dice che tutte le tele in questa sala sono opera di un ex astronomo

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"Philippe dice che tutte le tele in questa sala sono opera di un ex astronomo." 

Non avevo sentito entrare Charles, mi fa sussultare per quanto ero assorta dal quadro. 

"Ha rielaborato con la pittura immagini scattate con i telescopi spaziali. Questa è..." Si avvicina alla parete per leggere un'etichetta "La Nebulosa del Granchio."

Inclino la testa per osservare meglio i toni cangianti, è davvero un'opera molto affascinante. 

Sento ridacchiare Charles al mio fianco, mentre sta leggendo qualcosa sullo schermo del suo cellulare.

"Cosa c'è?" Sorrido pure io di rimando, ancora prima di sentire la sua risposta.

"Qui dice che nel XVIII secolo l'astronomo che l'ha osservata per primo l'ha scoperta per sbaglio, mentre stava seguendo una cometa."

- - -

Note

La foto è l'elaborazione combinata di 5 telescopi, e ritrae veramente la Nebulosa del Granchio.
Stando a quello che dice Wikipedia, è stata osservata per la prima volta dai cinesi nel 1054, poi riscoperta nel '700 da Charles (!) Messier, che in realtà stava seguendo una cometa.
Vorrei dirvi che l'ho scelta appositamente per questa storia, ma la verità è che mi sono innamorata follemente dell'immagine ben prima di scoprire la storia della nebulosa che rappresentava. A volte è proprio solo questione di destino.

Come una cometa // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora