otto *

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Harry Styles.

«Una sala giochi, angelo?»

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«Una sala giochi, angelo?»

Guardai Louis in piedi accanto a me, davanti all'ingresso con la gigantesca insegna al neon sopra di noi.

«Sì, sorpresa!! Chi non ama un appuntamento notturno con pizza e sala giochi?» Sorrise alla mia evidente eccitazione, sembrando leggermente nervoso per un breve secondo.

Avevamo appena finito di cenare in una pizzeria vicino al centro della città in cui Louis mi aveva portato.

«Non sono mai stato in una sala giochi con qualcuno che non fosse Des o Anne, nessuno mi invitava, quindi ho deciso di invitare io stesso te!», gli dissi, sentendomi sul punto di esplodere da quanto ero elettrizzato.

«Beh, ha anche un bar, è pensato per i ragazzi grandi e vaccinati come noi, che possono bere legalmente, quindi perché no» Mi afferrò la mano, unendo le nostre dita mentre iniziò a condurci dentro, dopo aver mostrato alla sicurezza fuori i nostri documenti.

Tutto quello che riuscivo a sentire era il forte effetto sonoro elettronico dei vari giochi, insieme alla musica casuale che suonava all'interno.

Non ero sicuro di come reagire perché tutto ciò su cui riuscivo a concentrarmi era il sentirmi sopraffatto dalla folla di persone una volta entrati.

C'era così tanto rumore che tutto sembrava troppo stimolante, mentre il mio cervello cerca di assorbire la cosa.

Le luci lampeggiavano ovunque, e riuscii a vedere un gruppo di persone sedute al bar e anche nelle cabine vicino alla parte anteriore della sala, insieme a un altro gruppo che vagava per tutti i giochi.

In qualche modo strano, tutto il blu che emanavano le luci al neon stava confortando il caos in cui i miei nervi si erano gettati.

Louis notò la mia espressione mentre camminavamo, e probabilmente sentii anche il modo in cui la mia mano si stringeva alla sua come una donna in travaglio.

«Ehi angelo, guardami», ci fermammo vicino a una lunga fila di flipper che si trovava in un angolo più tranquillo della sala giochi.

Louis mi fronteggiò e nel mentre continuava a tenermi per mano «Se non vuoi restare qui, possiamo andare, avrai la tua prima volta in una sala giochi quando ti sentirai a tuo agio» mi guardava in faccia con occhi cauti.

«No no, va bene, solo.. non pensavo che ci sarebbero state così tante persone qui stasera.» abbassai leggermente lo sguardo imbarazzato per quanto sembrassi un bambino a comportarmi in quel modo.

«Ci mettiamo un secondo ad andare via, Harry, davvero, voglio solo che tu ti goda la serata» avevo quasi voglia di pizzicare Louis per assicurarmi che fosse reale.

Ero così abituato alle persone che mi dicevano che reagivo in modo esagerato o che si arrabbiavano per cose del genere, quindi era difficile credere che non reagisse così anche lui.

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