MATURE CONTENT. | sequel to Compelled.
(IN REVISIONE)
Mi sentivo intrappolato come in uno di quegli incubi terrificanti in cui, per quanto corri e corri finché i polmoni non ti scoppiano, non sei mai abbastanza veloce.
Più cercavo di farmi strada t...
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Mi acquattai di fianco ad Ezra, in attesa che dalla foresta spuntassero gli altri licantropi, ma quando tra gli alberi apparvero le loro sagome non vidi ciò che mi aspettavo. Nella mia mente si era impressa l'immagine dei lupi. Questi erano solo quattro ragazzoni mezzi nudi.
E che ragazzoni, cazzo.
Di nuovo li scambiai per un quartetto di gemelli. Era straordinario vederli muoversi in perfetta sincronia, dall'altra parte della strada, con la muscolatura affusolata e la carnagione bronzea, gli stessi capelli corti e neri, e l'espressione che cambiava simultaneamente, sui loro visi.
All'inizio erano curiosi e circospetti. Nello scorgermi, mezzo nascosto dietro Ezra, s'infuriarono tutti nello stesso istante.
Alex era ancora il più grosso, ma Ezra lo aveva quasi raggiunto. Alex non era esattamente un ragazzo. Il viso era quasi adulto, non perché avesse le rughe o i segni della vecchiaia, ma per la maturità e la pazienza che rivelava.
«Cos'è successo, Ezra?», chiese. Uno degli altri, che non riconoscevo - Diego o Thiago -, si portò davanti ad Alex e parlò prima che Ezra potesse rispondere.
«Perché non rispetti le regole, Ezra?», strillò alzando le mani al cielo. «Cosa diavolo hai in mente? Lui è forse più importante di tutto il resto, di noi? Dei morti assassinati?».
«Può esserci utile», disse Ezra, tranquillo.
«Utile!», urlò l'altro infuriato. Iniziarono a tremargli le braccia. «Ah, certo che sì! Scommetto che l'amichetto delle sanguisughe muore dalla voglia di aiutarci!».
«Sta' attento a come parli!», rispose con foga Ezra, punto nel vivo dal sarcasmo dell'amico.
Il ragazzo fu preso da uno spasmo che gli scosse le spalle e la schiena. «Diego! Rilassati!», ordinò Alex.
Diego scosse la testa avanti e indietro, non in segno di obbedienza, ma come nel tentativo di concentrarsi.
«Santo cielo, Diego», disse uno degli altri, forse Thiago. «Datti una calmata».
Diego si voltò verso Thiago, le labbra tese per l'irritazione. Poi mi guardò in cagnesco. Ezra fece un passo avanti per coprirmi.
E la situazione precipitò.
«Ma bravo, proteggilo pure!», ruggì Diego, offeso. Un altro spasmo ne scosse il corpo. Gettò la testa all'indietro, mostrò i denti e si lasciò sfuggire un vero ringhio.
«Diego!», urlarono assieme Alex ed Ezra.
Sembrava che Diego, in preda a tremore violento, stesse per cadere in avanti. Quando fu a mezz'aria, con un rumore di strappo violento, esplose.
Dalla sua pelle spuntò una pelliccia argentea, scura, che tratteggiò una sagoma cinque volte più grande di lui: massiccia, rannicchiata, pronta a saltare.