Casa

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14 gennaio 2022

<<Pronto?>> rispondo con ansia ad una chiamata da parte dell'ospedale. Quando vedo questo numero ormai ho il terrore che possa essere successo qualcosa a Samantha.

<<Signor Chiesa? Come sta? Ho saputo dell'infortunio...>> parla il dottore che tiene in cura la mia fidanzata. Ebbene sì, sembra che questa non sia proprio la mia stagione fortunata.

<<Non molto bene, ma passerà, no? Tra dieci giorni mi operano, però diciamo che la rottura del crociato anteriore del ginocchio non è l'infortunio più piacevole a questo mondo. Comunque la ringrazio per essersi preoccupato. Immagino mi abbia chiamato per Samantha, però, non per il mio infortunio>> rispondo.

<<Immagina bene. Come sa, abbiamo trasferito Samantha in reparto sabato e stamattina l'abbiamo alzata. Non ha bisogno di nessun tipo di fisioterapia, sta benissimo e riesce a camminare da sola, quindi domani noi la dimetteremmo molto volentieri. Viene a prenderla lei?>>

<<Sì, vengo io. Più o meno a che ora? Perché adesso sono a Firenze dalla mia famiglia, così mi organizzo con gli spostamenti>>

<<Nel primo pomeriggio, signore. Samantha non vede l'ora di vederla, quando le abbiamo comunicato che domani la dimettiamo, la sua reazione è stata: "era ora! Fede ha bisogno di me e io di lui">>

Scoppio a ridere sentendo quelle parole, è proprio la mia fidanzata <<Va bene, la ringrazio. Allora ci vediamo domani>>

<<A domani, signor Chiesa>>

Faccio un sospiro di sollievo e mi lascio scivolare sullo schienale del divano. Pensavo fosse successo chissà cosa e invece sono solo belle notizie, ci speravo veramente, non avevo bisogno di un'altra batosta oltre l'infortunio; oltretutto, questa volta è anche più seria della precedente, qui sono in ballo circa 8 mesi di stop e potrei rischiare di impazzire se fossi da solo.

<<Tutto bene?>> mi chiede mio fratello <<Mi sembra di aver capito fosse l'ospedale. È successo qualcosa a Samantha?>> si siede di fianco a me e mi appoggia una mano sulla spalla.

<<Sì, tutto bene per fortuna. Domani la dimettono e mi hanno chiesto se la vado a prendere io>> rispondo.

<<E come fai ad andarci in queste condizioni?>> Lorenzo inizia ad allarmarsi.

<<Lollo, non ti preoccupare, non sono moribondo. Come sono venuto qui, posso tornare a Torino, quindi con l'autista, genietto>> gli spiego picchiettandogli un dito sulla tempia come a fargli entrare le cose nel cervello <<Poi con le stampelle riesco a muovermi, non c'è nessun problema>>

<<Scusi! Non volevo offenderla era solo una domanda>> alza le mani in segno di discolpa e si alza dal divano per sedersi a tavola siccome la cena è finalmente pronta. Ammetto che un po'mi era mancato cenare solo noi cinque come i vecchi tempi.

<<Io domani torno a Torino>> dico mentre mando giù un boccone di carne.

<<Di già? Come mai?>> chiede mia mamma.

<<Finalmente dimettono Samantha dall'ospedale e poi tra tre giorni ho anche il preoperatorio per il ginocchio>> spiego.

<<La dimettono già?>> chiede stavolta Adriana.

<<Sì, oggi l'hanno alzata e cammina già da sola. Non ha bisogno di nessun tipo di fisioterapia quindi non vedono il motivo per cui tenerla ancora ricoverata>>

Tutti annuiscono ed intavoliamo un'altra conversazione che non sto ad ascoltare particolarmente, sono perso nei miei pensieri e non vedo l'ora di aver Samantha a casa tra le mie braccia.

<<Chicco? Hai già parlato con Marcello per venirti a prendere domani? A che ora viene?>> mi richiama stavolta mio padre.

<<Dopo lo chiamo. Siccome devo essere all'ospedale nel primo pomeriggio penso che lo farò venire verso le dieci>> rispondo.

***

15 gennaio 2022

<<Io vado. È arrivato Marcello a prendermi>> entro in cucina e saluto la mia famiglia che sta amorevolmente facendo colazione.

<<Ciao Chicco!>> esclamano quasi in coro venendomi ad abbracciare e così esco dal portone e dal cancello vedendo l'auto nera di Marcello ad aspettarmi in strada.

Dopo essermi seduto in uno dei sedili posteriori, lo saluto e partiamo alla volta di Torino.

***

Scendo dall'auto facendomi forza con le stampelle ed entro nell'atrio dell'ospedale dopo essermi raccomandato con Marcello di non scappare e aspettarci.

Salgo al terzo piano con l'ascensore e cerco il reparto "riabilitazioni", quest'ospedale sembra un labirinto.

Quando lo trovo, varco la porta in vetro e mi affaccio al banco della guardiola dove trovo il dottore con cui ho parlato ieri sera.

<<Buongiorno signor Chiesa. Oggi mi porta via la bella Samantha, eh?>> cerca di fare il simpatico, cosa che purtroppo non gli riesce, mentre mi guida verso la stanza della mia fidanzata.

<<Eccoci qui, vi lascio due minuti e intanto vi preparo i documenti di dimissione, vi aspetto in guardiola>>

Samantha non appena sente parlare si gira nella nostra direzione e quando mi vede si alza di scatto dal letto.

<<Sammy...>> sussurro sorridendole leggermente e saltellando verso di lei.

<<Fede...>> sussurra anche lei facendo qualche passo e osservando le stampelle e la mia gamba avvolta in un tutore nero.

I nostri sguardi si scontrano e quando sono in prossimità del letto, ci faccio cadere le stampelle sopra aprendo le braccia. Samantha allaccia le braccia al mio collo cercando di stare attenta a non farmi male e le mie mani scivolano sulla pelle della sua schiena. Non l'ho fatto apposta, è stato un gesto spontaneo, era troppo tempo che non sentivo la sua pelle a contatto con la mia. Non appena ci stacchiamo le nostre labbra si uniscono dando vita ad uno di quei baci che rimangono impressi nella storia, se fossimo in un film in questo momento saremmo circondati da fuochi d'artificio con una canzone smielata in sottofondo.

<<Mi sei mancato...>> pronuncia tra un bacio e l'altro <<Quando Bianca mi ha detto di averti spronato ad andare a Firenze, l'avrei presa a pugni ma poi ho capito che avevi bisogno di stare anche tu vicino alla tua famiglia>>

<<Io non ci sarei voluto andare, lo sai, ma sono convinto che se non ci fossi andato mi ci avrebbe spedito lei a calci in culo>> commento ridendo appena.

<<Hai ragione>> ride anche lei <<Voglio andare a casa, Fede>>

<<Anche io, adesso andiamo a casa nostra>>

zona autrice
Ciao a tutti! Come state? Spero bene.
Chiedo scusa per queste due settimane di assenza ma, come ho spiegato ieri nell'altra storia, avevo bisogno di prendermi un po' di tempo per stare con me stessa e soprattutto con la mia famiglia. 
Detto questo, vi ringrazio per essere stati pazienti e vi ringrazio anche per le 13k letture, vi ricordo che stelline e commenti sono sempre ben accetti. Un bacio, Asia💜

Wherever I go || a Federico Chiesa storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora