Mi intriga, parecchio

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Federico's pov

Mentre corro verso casa, mi perdo nuovamente nel pensare a quelle iridi verdi. Quella ragazza mi ha colpito, non so nemmeno io se in modo negativo o positivo. È particolare e devo dire che mi intriga parecchio, se non fossi fidanzato e fossimo stati da soli, avrei potuto provarci ma, vedendo il suo carattere, dubito avrebbe ceduto.

Perso nei miei pensieri, non mi rendo nemmeno conto di essere arrivato davanti al portone di casa. Suono il campanello e attendo che Benedetta, la mia fidanzata, apra per poi entrare in ascensore e attendere di salire al settimo piano.

<<Ciao Bubiiii>> urla la mia fidanzata appena mi vede uscire affaticato dall'ascensore. Entro in casa e vengo accolto da lei e i miei tre cuccioli: Mela, Mora e Marlon.

Saluto Benni con un bacio e i cagnolini con qualche carezza, poi mi butto sfinito sul divano, è stata una giornata veramente pesante ma, nonostante tutto, non ho rinunciato alla mia corsa. Quando non ho allenamento, pomeriggio o mattina che sia, mi ritaglio un po' di tempo per una corsa. Correre lungo la riva del Po o tra il verde dei Giardini Reali con della buona musica nelle orecchie mi fa staccare da tutto e tutti e penso non ci sia cosa più bella del ritrovare sé stessi dopo una lunga giornata.

<<Bubi? Tutto bene?>> mi chiede Benedetta sedendosi affianco a me e accarezzandomi una coscia.

Stendo bene le gambe facendo una smorfia e le rispondo <<Certo, sono solo un po' stanco>> sorrido.

<<Ti ricordi della cena di stasera con Chiara, vero?>>

<<Sisi, stai tranquilla>> rispondo sbuffando leggermente. Chiara è la migliore amica di Benedetta ed ogni tanto sale qui a Torino per passare del tempo con Benni. Sapevo di stasera ma non ne ho la minima voglia di stare con la sua amica, non mi è mai stata molto simpatica e so che il sentimento è ricambiato solo che davanti a Benedetta fingo sia il contrario. Le chiederei di poter rimanere a casa ma so già che mi subirei una sfuriata con i fiocchi.

<<Perfetto>> dice alzandosi dal suo posto per darmi un bacio sulla guancia e poi correre in camera per prepararsi. Anche io mi alzo dal divano sbuffando e vado in bagno per lavarmi.

Mentre l'acqua che scorre sul mio corpo fa scivolare via il sudore, spero faccia scivolare via anche il pensiero di quei capelli biondi e ricci e di quegli occhi verdi ma niente, il suo viso da finta brava ragazza mi rimane impresso in testa come fosse indelebile.

<<Fede? Posso prendere l'arricciacapelli?>> Benedetta mi risveglia nuovamente dai pensieri.

<<Un secondo ed esco, poi il bagno è tutto tuo>> le rispondo.

Mi avvolgo un asciugamano in vita ed esco dal bagno. Passando per il corridoio, mi intravedo allo specchio con la coda dell'occhio e non posso fare a meno di notare le occhiaie che mi ritrovo. <<Ecco l'effetto del sonno mancato>> dico tra me e me. Ho sempre avuto problemi d'insonnia ma sono tre notti che proprio non chiudo occhio, non so il motivo.

Mi siedo sul bordo del letto e apro un cassetto del mobile in cui tengo i vestiti tirandone fuori una maglietta bianca e un paio di jeans blu scuri e strappati.

Inizio a vestirmi con molta calma, spero che facendo le cose con lentezza la cena arrivi il più tardi possibile, e Benedetta entra in camera con i capelli perfettamente arricciati e un trucco impeccabile in viso, la squadro da capo a piedi nel suo vestitino rosso ma appena incrocio il suo viso, i suoi capelli, magicamente, diventano biondi e i suoi occhi diventano verdi.

Scuoto la testa scacciando l'immagine di Samantha e cerco di sorridere alla mia fidanzata, anche se non so cosa ne sia uscito. <<Sei bellissima Benni>> dico alzandomi dal letto.

Insieme usciamo dal mio appartamento e ci incamminiamo verso Piazza Vittorio Emanuele. Il ristorante dove dobbiamo andare si chiama "La Spada Reale" e, ad essere sinceri, ho prenotato lì perché era il primo che ho trovato quando ho saputo di questa cena, non so nemmeno se si mangi bene.

Mentre camminiamo per via Po, passiamo davanti ad un locale che attira la mia attenzione "Capatoast" c'è scritto sull'insegna.

Mi fermo a guardare il menù appeso fuori <<Benni, mi fermo un secondo qui perché ho una fame assurda. Tu sei vuoi andare intanto vai, sai dov'è il ristorante. Ah! Guarda! Lì c'è Chiara, vai pure con lei e Edoardo, io vi raggiungo là>>

<<Va bene, fai presto>> si congeda dandomi un bacio sulla guancia per poi correre verso la sua migliore amica.

<<Buonasera>> dico entrando nel piccolo fast food.

<<Ciao, cosa desideri?>> mi chiede una commessa sulla ventina.

Do un ultimo sguardo al menù e prendo la mia ordinazione <<Un Caprese, grazie>> dico già porgendo i soldi giusti per pagare.

<<2 minuti ed è pronto>> dice la commessa dandomi lo scontrino.

Sparisce dietro al bancone ed io mi appoggio ad un tavolino guardando le storie dei miei compagni di squadra su Instagram fino a quando una voce mi fa alzare gli occhi dallo schermo.

<<Ragazzi, siamo in giro dalle 16 e abbiamo anche incontrato quello, almeno fatemi mangiare qualcosa! Me lo avevate promesso!>> esclama quella ragazza che riconoscerei anche a chilometri di distanza.

La sua amica si gira nella mia direzione e soffoca una risata coprendosi la bocca con la mano destra.

<<Che c'è?>> chiede spazientita la bionda.

<<Io fossi in te mi girerei>> dice il suo amico dai capelli rossi, che ho scoperto chiamarsi Riccardo.

Lentamente si gira e incrocia il mio sguardo <<Non ci credo!>> esclama alzando gli occhi al cielo.

<<Samantha! Ragazzi! Che piacere incontrarvi di nuovo>> dico sinceramente incastrando i miei occhi in quelli della bionda.

<<Chiesa. Il piacere non è ricambiato, almeno da parte mia>> risponde. Cerco di reprimere un sorrisetto ma non ce la faccio, fa la dura ma si vede che non lo è realmente.

La commessa sbuca dal bancone e prende le ordinazioni dei quattro ragazzi appena entrati. <<Il tuo è quasi pronto>> dice rivolgendosi a me.

<<Non ti preoccupare, potete fare con calma>> dico io.

Passa qualche minuto in cui alterno parole dei due ragazzi a occhiate della bionda ed il mio toast è pronto.

<<Ecco a te>> dice la ragazza dietro al bancone porgendomi la bustina.

<<Grazie mille>> dico ritirandola.

<<Ragazzi è stato un piacere, spero di rincontrarvi presto>> affermo.

La bionda alza nuovamente gli occhi al cielo. Le passo di fianco e le sussurro all'orecchio <<Samantha, ammettilo che non ti dispiace incontrarmi>>

La ragazza sussulta ma ovviamente è pronta a ribattere <<Non te la do vinta Chiesa, anche perché non è così>>

Ridacchio e saluto nuovamente poi esco dal posto ed inizio ad addentare il mio "antipasto" camminando per le vie di Torino verso il ristorante dove mi aspetta una cena parecchio noiosa.

Wherever I go || a Federico Chiesa storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora