Amore mio

1.8K 54 1
                                    

19 maggio 2022

Federico's pov

<<Amore?>> accarezzo una guancia alla mia fidanzata cercando di svegliarla.

<<Mh>> mugugna girandosi nella mia direzione e aprendo di scatto gli occhi.

<<Buongiorno>> le sorrido e mi sporgo per lasciarle un bacio sulle labbra e uno sulla pancia che, finalmente, inizia a sporgere e a farsi bella rotondetta.

<<Ciao Fede...>> mi saluta anche lei donandomi un sacco di baci su tutto il viso. Ormai ogni nostro risveglio è così e non potrei chiedere di meglio. Sto con la persona che amo più della mia stessa vita e tra qualche mese diventerò papà: sembra di vivere dentro ad una fiaba.

<<Sei di buon umore stamattina?>> la prendo in giro. Da quando è incinta cambia umore tre/quattro volte in un'ora e la maggior parte di volte è arrabbiata ed offesa, quindi i suoi momenti di felicità sono come l'oro.

<<Sì>> dice lei annuendo fortemente con la testa <<E sai perché?>> mi chiede ed io nego, non so il perché sia così felice, probabilmente avrà sognato del cioccolato, una delle sue più frequenti voglie dettate dalla gravidanza. <<Mi hai chiamata "amore" per la prima volta da quando stiamo insieme>> osservo le sue guance tingersi di rosso fino a quando non decide di nascondere il viso nell'incavo del mio braccio.

<<Lo so>> le rispondo sogghignando <<Pensavo fosse il momento giusto per farlo d'altronde lo sei, sei il mio amore. Anzi, siete i miei amori>> dico alludendo al nostro futuro bimbo o alla nostra futura bimba.

<<Ti amo, Fede>> pronuncia sulle mie labbra dopo avermi lasciato uno di quei baci che ti tolgono il fiato.

<<Anche io Sammy, ti amo>> sillabo ogni parola scandendola con un bacio in tutti i punti del suo volto perfetto <<Cosa dici? Ci alziamo? Alle 11 Adri e Lorenzo sono qui>>

<<Sì, è vero. Me ne stavo dimenticando. Così che ho sentito Adri ieri sera!>> si poggia una mano in fronte con fare sbadato e, con molta calma, si siede sul bordo del letto per poi farsi forza sulle gambe e alzarsi. Fa qualche passo verso la porta fino a quando non la vedo fermarsi e appoggiarsi ad una parete.

<<Tutto bene?>> mi alzo di scatto dal letto e le poggio un braccio attorno alla vita per darle un po' di supporto in modo che non cada.

<<Sì... sì, tutto bene. Ho avuto solo uno svarione ma è già passato. La ginecologa me l'ha detto, con i primi cambi di temperatura è normale>>

<<Sei sicura, Sammy? Ti è passato?>>

<<Sì Fede. Sono sicura, stai tranquillo. Adesso vado in bagno e poi facciamo colazione, sto bene>>

Così la lascio andare e inizio a preparare la tavola per la colazione. Tovagliette, tazze, cucchiaini, fette biscottate e marmellata: tutto è pronto quando Samantha fa il suo ingresso in cucina.

Iniziamo a mangiare e intanto programmiamo la giornata in compagnia dei miei fratelli.

<<Ho insistito che non venissero proprio oggi, lo so che dobbiamo andare a prendere le cose per il bimbo o la bimba ma hanno insistito e vogliono venire anche loro a fare shopping per il loro nipotino>> glielo dico per l'ennesima volta in modo da rassicurarla del fatto che io non l'abbia fatto apposta ad invitarli oggi per evitare lo shopping per il bebè.

<<Fede... lo so, infatti non ho detto niente. Mi fa piacere vengano anche loro, stai tranquillo, perché sei così agitato?>>

<<Non lo so Sammy. Hai presente quella sensazione di quando ti svegli e senti debba succedere qualcosa di brutto?>> chiedo e solamente quando annuisce continuo <<Ecco. Stamattina mi sono svegliato con questa sensazione qui>>

<<Beh, Fede. Toccati le palle>> la prende sul ridere. Amo questo suo lato del carattere: è quasi sempre capace di sdrammatizzare. E così faccio, mi tocco veramente sperando che le mie sensazioni si sbaglino.

***

Ci troviamo all' "Area12", il centro commerciale adiacente all'Allianz Stadium e siamo alla ricerca di completini neutri, culla, passeggino e lettino.

<<Entriamo qui!>> esclama mia sorella vedendo una vetrina piena di vestiti per bambini, e così entriamo. Guardiamo ogni singolo completino e, non sapendo ancora se sarà maschio o femmina ne prendiamo solo uno sui toni del verde e uno sui toni del giallo, rimanendo neutri, appunto.

<<Sammy, sei sicura di star bene?>> chiede mio fratello alla mia fidanzata <<Sei un po' pallida>> commenta osservandole le gote biancastre che di solito hanno un bel colorito rosato.

<<Sì, Lollo. Sto bene, ho solo la pressione un po' bassa e quindi con i cambi di temperatura, ogni tanto mi gira la testa. Ma sto bene, state tranquilli>> risponde ma nel mentre il suo tono di voce cade notevolmente e il suo passo rallenta sempre di più fino a quando non si appoggia nuovamente ad uno scaffale e si accascia per terra. Il mio cuore inizia a martellare nel petto e le gambe tremano mentre vedo il mio amore a terra.

<<Samantha!>> esclamano i miei fratelli abbassandosi alla sua altezza e dandole qualche schiaffo cercando di risvegliarla.

<<Fede fai qualcosa!>> urla Adriana ma io in questo momento sono paralizzato, provo a ragionare ma l'unica cosa che riesco a fare è andare nel panico. Non può star succedendo un'altra volta...

In un barlume di lucidità, estraggo il telefono dalla tasca dei jeans e chiamo un'ambulanza sperando faccia il prima possibile, io non ci credo che questi siano solo cali di pressione! Deve esserci qualche problema.

<<Andate a casa mia, l'accompagno in ospedale>> dico porgendo le chiavi della mia auto ad Adriana.

Loro annuiscono e dopo aver salutato con un bacio, anche se probabilmente non lo sentirà, Samantha, escono dal negozio e dal centro commerciale.

Mi inginocchio di fronte alla bionda e le prendo il viso tra le mani <<Amore mio, svegliati ti prego. Non ce la posso fare senza di te, senza di voi. Me lo avevi promesso, mi avevi promesso che avresti fatto di tutto pur di far nascere e star bene nostro figlio e ora ti prego, fallo davvero>> sussurro mentre ormai le mie guance somigliano a due fiumi in piena per quante lacrime sto versando.

<<Signore, dobbiamo prendere la sua fidanzata, scusi>> dice il paramedico materializzandosi sotto il mio sguardo, annuisco e cerco di alzarmi da terra.

<<Ti amo, Sammy. Non fare delle cazzate>> continuo a sussurrarle anche quando siamo sull'ambulanza sperando possa sentirmi. Non le lascerò la mano, sono sicuro senta che sono al suo fianco.

Wherever I go || a Federico Chiesa storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora