8. La mia baby-sitter è una sirena!

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Quando il campanello suonò, Maggie per poco non si uccise per andare ad aprire la porta. Se avesse saputo fin da subito che si sarebbe ritrovata Max davanti, non si sarebbe alzata per niente!

Era incredibile: più tentava di ignorarlo, di stargli alla larga e più lui compariva in giro. Nemmeno un fungo avrebbe saputo fare meglio! Era convinta che a breve se lo sarebbe trovata anche in bagno.

<<Ancora?>> borbottò, sbuffando ed alzando allo stesso tempo le sopracciglia. <<Stavolta non mi servono le medicine, dunque... cosa ci fai qui?>> fece, incrociando le braccia al petto.

L'espressione di Max divenne tirata. <<Ma di che stai parlando? Sei tu che mi hai detto di venire da te più in fretta possibile!>>

<<Eh?>> la spagnola scosse il capo, completamente confusa. <<Io non ti ho detto nulla! Non ho nemmeno il tuo numero, come diamine avrei fatto a dirti di venire qui?>>

<<No beh, Victoria mi ha detto che tu mi...>>

<<Aspetta aspetta!>> lo interruppe lei, alzando una mano. <<Victoria?!>>

<<Sì, perché?>>

<<Io la uccido>> sibilò la rossa, sbuffando rumorosamente. <<Sai perché ti ha chiesto di presentarti da me?>>

<<No, e mi farebbe molto piacere scoprirlo, Indiana Jones. Quindi, vuoi dirmelo?>>

<<Perché sto facendo da baby-sitter ad una bambina>>

<<Tu?>>

<<Eh io, sì>>

<<Tu?>> ripeté ancora l'olandese, lasciandosi scappare una risata. Smise subito e tornò serio quando lei lo fulminò in un modo così freddo che se avesse potuto accoltellarlo probabilmente l'avrebbe fatto. <<Scusa>> tossì, schiarendosi la voce. <<Dicevi?>>

<<Dicevo, prima che tu decidessi di mostrare nuovamente la tua indole da Oleg Popov, che sto facendo la baby-sitter ad una bambina. Probabilmente tua sorella ha pensato avessi bisogno di una mano>>

<<E...? Hai bisogno di una mano? No, perché, sai, ho di meglio da fare!>> Max stava cercando di scherzare, di replicare allo stesso modo in cui faceva lei, ma palesemente non riuscì nell'intento.

Maggie strinse gli occhi, furente. <<Non ti ho chiesto io di venire qui. Se hai di meglio da fare che stare qui con me, a me va benissimo. ANZI! Mi risparmi il dolore morale che mi provoca lo starti a meno di dieci metri di distanza. Devi andare? Vattene, ora>> scandì per bene, non distogliendo mai l'attenzione da lui.

<<Te la prendi proprio sul serio, vero Margaret?>>

<<Sto per mandarti a fanculo>>

<<Strano, pensavo l'avessi già fatto>>

<<Non dovevi andartene? Fallo adesso>>

Max aprì la bocca per replicare ma all'ultimo i suoi occhi guizzarono sul soggiorno. Vuoto. <<Scusa, dov'è la mocciosetta che stai controllando?>>

Maggie si voltò di scatto, la testa si muoveva disperatamente alla ricerca della bambina. <<Cazzo>> imprecò in spagnolo, mentre con il bastone faceva il possibile per muoversi.

Si sentì un ticchettio improvviso. Sembrava... sì, sembrava il rumore di un timer da cucina.

<<IL FORNO>> urlò Maggie, in panico. <<Max, cazzo, vallo a spegnere!>>

Survivor - Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora