10. Maggie diventa vecchia

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Il primo novembre per tanto tempo era stato il giorno preferito di Maggie, era il suo compleanno dopotutto. Le piaceva da morire ricevere i regali, le piaceva stare al centro dell'attenzione, le piaceva festeggiare con la sua famiglia ed i suoi amici.

Eppure, da due anni a quella parte, il processo era stato in decadenza. Il suo ventiduesimo e ventitreesimo compleanno erano stati i peggiori che avesse mai vissuto, semplicemente perché non era guarita. Era ancora bloccata con la mente in quella dimensione dell'orrore che l'aveva portata a soffrire costantemente.

Quell'anno le cose non erano diverse.

Normalmente, Selene la portava a mangiare fuori, le faceva regali bellissimi e la riempiva di complimenti, facendo ciò che per cui era nata: essere l'angelo della sua migliore amica. Eppure, in un modo o nell'altro, Maggie non era felice.

Si sentiva costantemente come un peso ed il fatto che la sua fengári faticasse per giorni interi per sollevarle un po' il morale la costringeva a provare un senso di colpa perenne. Sapeva che Selene per lei avrebbe fatto di tutto, ma... non voleva che prima o poi quel sentimento potesse trasformarsi in odio.

Non avrebbe mai potuto sopportare la perdita dell'unica persona che le era stata accanto per tutti quegli anni, quasi come una sorella.

<<Come stai, amore?>> le domandò la sua connazionale preferita, appoggiandosi all'uscio della porta della camera di Maggie e fissando l'amica con dolcezza.

<<Male>> sussurrò, scuotendo il capo. <<Da schifo>> si corresse.

Quello era uno di quei giorni in cui i dolori alla gamba erano atroci, in cui non riusciva a fare un passo nemmeno con il bastone, ed era stata costretta a letto fin dal momento in cui si era svegliata.

Selene l'aveva trasportata praticamente di peso fino al bagno per farla lavare e pettinare e poi l'aveva riaccompagnata a letto. Le aveva sistemato i cuscini e le aveva persino preparato la colazione. Da fan di Percy Jackson, non avevano che potuto mangiare insieme dei cupcake rigorosamente blu, con tutte decorazioni di quel colore.

Maggie glien'era grata, con tutta sé stessa.

Si scattarono tantissime foto insieme mentre mangiavano e Selene insistette per girare persino un video mentre le faceva soffiare le candeline con il numero ventiquattro (anche quelle azzurre) sul cupcake.

<<Buon compleanno>> mormorò la spagnola, allungando le braccia e lasciando che l'amica si accomodasse tra esse. <<Sei la persona più importante della mia vita, Mags, e ti voglio tanto tanto tanto bene>>

<<Anche io te ne voglio tantissimo, Sel. Non so come avrei fatto senza di te per tutto questo tempo. Ti amo profondamente>>

La ragazza si accomodò sul letto di Maggie, sedendosi a gambe incrociate alla sinistra della rossa. Le afferrò la mano e la strinse tra le sue. <<Parlavamo di morti, di ricordi e di resurrezioni. Insomma: tutte cose allegre>> citò, portando l'altra a sorridere istintivamente.

<<Sai che citare Percy Jackson non è sempre la soluzione a tutti i miei mali, vero?>>

<<Oh, fidati, lo so, ma non per questo non ci provo>>

<<Beh certo, giusto>>

<<Sai...>> le confidò l'amica, abbassando lo sguardo e giocherellando con gli anelli alle mani. <<A volte mi sento completamente inutile. No, non guardarmi così. È orribile quella sensazione che provo quando tu stai male ed io non posso fare assolutamente nulla per alleviarti il dolore. Vorrei potermelo prendere io, Maggie. Vorrei che fossi io e non tu>>

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