17. Sulla cima più alta

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17 - Jules ❤️


Se al Max Verstappen di inizio anno avessero detto che si sarebbe ritrovato a giocarsi il titolo mondiale all'ultima gara della stagione, lui probabilmente si sarebbe messo a ridere e non avrebbe smesso nemmeno per un minuto.

Era davvero incredibile! La sua Red Bull era stata una macchina straordinaria e le restava un ultimo Gran Premio da correre: potevano riuscirci, insieme. Perché, come tutti ripetevano fin dal Bahrein, una macchina senza pilota non era nulla.

Il nervosismo però pareva mangiarlo vivo, come una trappola infernale dalla quale non riusciva a scappare. Le fiamme che lo circondavano erano ampie e potenti e il fuoco di Hamilton troneggiava sul suo, molto più iridato e glorioso.

Ce l'avrebbe fatta?

Non lo sapeva, e il pensiero di avere tutto tra le mani per poi perderlo il secondo dopo lo uccideva. Era sull'orlo della gloria, camminava su quel filo sottilissimo di cui Maggie gli parlava sempre e capiva. Finalmente capiva che cosa lei volesse dire.

Era un confine così pericoloso che il minimo movimento sbagliato avrebbe significato rinunciare a tutto quanto, sentirsi strappare via ciò per cui aveva faticato così a lungo.

E non l'avrebbe sopportato.

Mancava pochissimo all'inizio della gara e si era già mangiucchiato nove unghie su dieci. Non era mai stato un tipo ansioso, soprattutto per via dei metodi di allenamento piuttosto brutali di suo padre - che era lì per lui -, ma ora che doveva salire in macchina era come se tutto si fosse amplificato.

Forse intuendo come si sentisse, la sua portafortuna gli aveva mandato un messaggio su Whatsapp quella mattina, appena prima che lui lasciasse la sua camera d'hotel. Quando la notifica '4 nuovi messaggi da meisje 🐝' era comparsa sul suo schermo, Max non aveva esitato a leggerli.

Heyyy tonto. Buongiorno!!! Non so cosa tu stia facendo in questo momento però nel dubbio scusa per il disturbo. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere ricevere una benedizione dal portafortuna migliore di questo mondo (cioè io, se non si fosse capito)

Sei in ansia? Se è così, è assolutamente normale. È l'ultima gara, ti giochi tutto. Però sappi che non hai motivo di fare il cosplay del Principe Harry (se tu non lo sapessi, te lo spiego io: soffre di ansia), perché sei bravo, idiota! Te l'avrò detto forse dieci volte, ripeterlo però non costa nulla!

Puoi farcela, tonto. Non farti centomila paranoie inutili. Non te le sei mai fatto, non vedo perché dovresti cominciare ora. Ricordati dove sei arrivato, ricordati tutti i sacrifici che hai dovuto fare per intraprendere quel cammino, e guardati allo specchio con orgoglio, comunque andranno le cose.

Tuttavia, in qualità di tuo lucky charm personale, è mio dovere dirti una cosa... Prendi la tua monoposto, guida come solo Dio sa fare e porta a casa quel trofeo! Ho già in mente un bel po' di selfie da scattarmi con quella coppa!! Sei forte 🤍

Il sorriso da idiota che gli era comparso sul viso non appena aveva letto quei messaggi portava il nome di Maggie Soler e Max era fermamente convinto del fatto che solo lei fosse in grado di scatenargli dentro una reazione così forte.

Il cuore aveva iniziato a battergli potentemente, così tanto che aveva temuto per un solo istante di avere un infarto in corso. Aveva digitato la sua risposta - grazie, klein meisje, significa tanto per me 🧡 - con le mani tremanti, ma non per l'ansia. No.

Per il pensiero di tutte le foto che avrebbe potuto scattare a Maggie con la sua coppa, per tutte le volte che avrebbe potuto aprire la galleria soltanto per trovare gli scatti fatti a quella ragazza tanto bella quanto permalosa. Per tutte le volte che lei aveva speso parole carine nei suoi confronti per sollevargli il morale, per confortarlo, per incoraggiarlo.

Survivor - Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora