39.1 Un addio suona troppo serio...

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Selene afferrò confusa la busta sopra al tavolo che recitava il suo nome. La scrittura era indubbiamente quella di Maggie, ma non riusciva a capire il motivo di ciò.

L'ultima volta che la sua migliore amica le aveva scritto una lettera era stato per il suo compleanno, eppure mancavano ancora un paio di mesi al 25 aprile! Qual era l'occasione speciale allora?

Voltandosi, lanciò un'occhiata alla stanza della rossa, che era nascosta da una porta chiusa.

Sta dormendo sicuramente, si disse mentalmente.

Improvvisamente, però, sconfiggendo il sonno che la stava distruggendo, le sue sinapsi si collegarono e cacciò un semi grido.

Si fiondò dentro la camera di Maggie ed ebbe la conferma dei suoi sospetti nel momento esatto in cui, guardandosi intorno, non trovò più nulla dei suoi oggetti personali. L'unica cosa rimasta era il bastone...

Sì.

Ma il bastone di Max.

Il cuore di Selene fece crack in cento modi diversi, la lettera ancora stretta nella mano.

<<No no no>> cominciò a ripetere meccanicamente, in un ciclo infinito. <<Mags, non l'hai fatto sul serio. Dimmi che è tutto un grande scherzo, ti prego>>

Con il respiro corto, agitato, si lasciò cadere sul letto dell'amica ed iniziò a leggere. Il magone che sentiva, lo sapeva già, se lo sarebbe portato dietro per un bel po'.

Perché quello non era uno scherzo.

<<No...>> sussurrò ancora. <<Maggie...>>

E così dicendo, i suoi occhi caddero finalmente sul foglio di carta.

Mia cara fengári,

Se ti conosco abbastanza bene, so che in questo momento stai leggendo questa lettera seduta sopra al mio letto. Non ho alcun dubbio al riguardo: sei sempre stata troppo intelligente, sempre arguta e attenta per non capire le cose al primo colpo.

Probabilmente ti ho già spezzato il cuore, eppure sto continuando a sperare che tu possa rimanere calma, che possa tranquillamente ignorare la mia assenza. Ti giuro, l'ultima cosa che voglio è vederti soffrire, quindi ti prego... ti prego, non stare male.

Sono dovuta andare via, Selene. Non avevo altra scelta.

Lo sappiamo bene entrambe quanto questa storia mi faccia male, quanto sangue le mie ferite continuino a perdere. Avrei davvero voluto trovare il coraggio, trovare la forza necessaria per rimanere lì, ma... non ce l'ho fatta.

Ricordi? L'ho sempre detto di essere una codarda, mia bellissima luna. È proprio per questo che non ci sono riuscita. Non posso restare in un posto che mi ricorda di lui ad ogni passo, dove ogni respiro mi sembra un coltello pronto a colpirmi.

Non ero più abituata a quel genere di sofferenza. Una volta soltanto ho provato lo stesso genere di dolore dello stupro... ed è stato quando ho rischiato di perdere Max, pochissimo tempo fa. Quindi... spero tu possa capire che tutto ciò che sto facendo ora è per sopravvivere.

Non ho sufficiente coraggio per stare a Monaco, ferma nel tuo appartamento, ad attendere il momento in cui Lucas si farà vivo ancora. E non posso costringerti ad appiccicarti a me, a proteggermi.

Hai il diritto di vivere la tua vita, Selene. Hai il diritto di cercare la felicità che ti meriti, devi formare pensieri nuovi, devi approfittare di tutte le occasioni per fare nuove esperienze, sei giovane e puoi camminare, hai tutte le possibilità del mondo ai tuoi piedi.

Survivor - Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora