𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗌𝖾𝖽𝗂𝖼𝗂

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Come previsto il rientro a scuola per Lily non è il massimo della tranquillità, la sua inquietudine e vergogna aumenta alla vista di ogni sguardo fisso sulla sua figura, consapevole di essere il bersaglio di centinaia di pettegolezzi e commenti crudeli.

La voglia di correre a nascondersi in certi momenti aumenta a dismisura, rendendole complicato trattenere le lacrime che lottano assiduamente pur di uscire e mostrarsi una seconda volta; ad impedire di perdere completamente il controllo di sé è la presenza di Taehyun al suo fianco che, come stabilito, l'accompagna nell'ufficio del preside dove ora sono diretti.

Rivedere il volto della persona che le ha provocato tale sofferenza è ancora più difficile da sopportare, per questo motivo la castana distoglie lo sguardo da quello cupo di Jiwoo, posatosi su di lei appena i due varcano la soglia della stanza, accomodandosi sul divanetto di fronte.

Sopra la poltrona al centro siede comodamente l'uomo a comando dell'intera struttura scolastica, ruolo estremamente importante ma anche pieno di responsabilità; egli unisce le mani, prendendosi qualche secondo di riflessione per costruire il discorso da fare ai giovani studenti.

"Quello che è successo è molto grave, vi rendete conto di questo?" domanda con tono severo, spostando le iridi sui loro visi seri.

In risposta arrivano solo cenni positivi del capo, neanche una parola spesa per giustificarsi o motivare le proprie azioni.

Dai ragazzi non si percepisce la volontà di collaborare e questo fa scappare un sospiro infastidito all'adulto, il quale continua a parlare cercando di mantenere un tono autorevole: "premetto di non fare preferenze, nonostante sia coinvolto mio figlio, la posizione che ricopro mi obbliga ad essere imparziale ed è quello che farò. Innanzi tutto voglio mostrarvi una cosa"

Dalla tasca della giacca tira fuori un foglio di carta in cui viene chiesto al corvino di dirigersi alla stanza radiofonica, la lettera in questione è segnata dalla firma di Lily posta in basso a destra, essa è stata confrontata con la calligrafia di alcuni appunti prestatogli da quest'ultima.

"È falsa" afferma con decisione la straniera, scuotendo la testa con disappunto, incredula di essere stata ingannata con un piano tanto affino e meschino "avete preparato tutto nei minimi dettagli, ti faccio i miei complimenti" continua, facendo uscire le parole quasi con un filo di voce da tanto è la voglia di piangere e urlare mentre i suoi occhi ricolmi di delusione si soffermano senza paura sulla testa abbassata del suo ex fidanzato.

"Hai delle prove che giustifichino la tua dichiarazione?"

La femmina sorride debolmente, sospirando quasi divertita, con una punta di amarezza "no, non ne ho" ammette, fronteggiando a testa alta il padre del moro e capo dell'istituto, il quale non dà segno di comprensione o umanità.

"Di questo passo non credo di poter approfondire, vi chiedo di dirmi con esattezza quello che è accaduto cercando di spiegare a dovere i vostri spostamenti, potete aggrapparvi a qualsiasi cosa che si potrebbe definire prova ma vi prego di venirmi incontro. Non ho convocato i vostri genitori proprio per questo motivo, per cercare un confronto diretto con voi"

"Non ho nulla da dire in più a ciò che è stato detto e ridetto, la verità è che quella lettera non l'ho scritta io ma a quanto pare una delle tre amiche di suo figlio è molto brava a imitare le calligrafie altrui, dopotutto è un ragazzo molto intelligente, capace di pensare a possibili vie di fuga come questa" il rancore di Lily ormai è arrivato al limite, trattenersi sta risultando quasi impossibile ed è stanca di dover sempre lottare contro se stessa.

Proprio nell'attimo in cui una lacrima le riga la guancia rosea, il grigio, rimasto zitto a pensare e ascoltare, tira fuori un biglietto dal suo portafoglio porgendolo con calma al signore.

𝖳𝗁𝖾 𝖦𝗋𝖾𝗒-𝗁𝖺𝗂𝗋𝖾𝖽 𝖻𝗋𝗈𝗍𝗁𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora