Prologo

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<<Ciao! Mi chiamo Sally, e ho 9 anni. Adoro cucinare i biscotti con mia mamma e il verde. Il mio cibo preferito sono gli spinaci e ho una migliore amica che vive in Florida. Spesso ci mandiamo lettere con dei disegni della cosa che più ci è piaciuta nella settimana. Credo di aver detto tutto... Ah, si! Quasi dimenticavo. Vi ho portato un biscotto a testa che abbiamo cucinato con tanto amore io e mia mamma stamattina. Ci siamo svegliate 2 ore prima solo per prepararli e assicurarci che tutto sia perfetto.>> sono troppo orgogliosa per il mio primo giorno di quarta elementare nell'ennesima scuola che i miei genitori mi fanno cambiare per cercare un lavoro stabile.

Sorrido mentre distribuisco i miei amati biscotti con gli smarties colorati. I miei compagni di classe mi sembrano molto felici di aver ricevuto un pensierino simile.

Mia mamma mi dice sempre che sono causa della felicità di molte persone, e che questa cosa mi dovrebbe fare onore, ma... che significa? L'ho sempre chiesto cosa significasse "fare onore" ma lei dice solo che lo capirò con il tempo.

Una ragazza dai capelli biondi come la paglia alza la mano, e chiede alla maestra Bonnie se può alzarsi per abbracciarmi, e lei acconsente sorridendo.

Il suo abbraccio è più forte di come mi sarei aspettata, e sento una vocina che mi dice sottovoce <<Ti voglio già bene, grazie.>>.

La abbraccio con quasi la stessa intensità, se non fosse che sono un po' magrolina per fare forza come lei.

Mi ha fatto sorridere così tanto che le ho poi detto sotto voce <<Ne dovrei avere un altro in borsa, però shh te lo darò dopo.>> nel biondo dei suoi capelli.

Si stacca dall'abbraccio e mima con due dita sulle labbra una zip, per intendere che non aprirà bocca.

<<Mi chiamo Bee.>> la voce ora è più alta e mi entra nella testa, modificandosi in <<Sono Bee, e molto presto saremo migliori amiche.>>

Sorrido e continuo a distribuire i biscotti ai restanti bambini in classe che attendono con ansia il loro biscotto, dando un'occhiataccia a Bee, forse per averli fatti aspettare.

Dopo aver distribuito a tutti il mio regalo, mi siedo accanto ad una bambina dai capelli rossi e occhi color nocciola, che mi guarda con disgusto i miei due fiocchetti rosa che mi reggono due ciocche di capelli, formando una treccia color cioccolato.

Non mi interessa se non le piacciono, sono un regalo prezioso di mia nonna. Mi disse che questi fiocchetti appartenevano a lei, che rubò di soppiatto in un negozio di bellezza quando aveva solo 10 anni.

Mi ripete sempre che rubare è sbagliato, e che non dovrò farlo mai nella vita, ma quei fiocchi erano così belli, e lei non aveva spiccioli a sufficienza per permetterseli.

Li indossò fiera al suo primo giorno di scuola della quinta elementare, poi li passò a mia mamma Betty, e oggi finalmente è toccato anche a me.

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