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Ogni giorno il dolore aumentava, assumeva una nuova faccia. Quasi come una maschera che nasconde. Can aveva continuato a non dire nulla su ciò che era capitato, ed era passato del tempo. Quattro giorni di segreti e bugie che avevano portato ad un doloroso epilogo: la lontananza. Can e Sanem si erano allontanati inevitabilmente e la cosa non piaceva a nessuno.

Il giorno del campeggio era arrivato e mentre Sanem era con le ragazze, Can era vicino a suo fratello. Emre non sapeva dell'errore di Can, ma aveva visto come le cose erano cambiate. Si era posto più di una semplice domanda, ma non aveva avuto nessuna risposta. Non c'erano risposte scontate o errori banali. Can era l'unico ad essere a conoscenza di tutto, ma non riusciva a pronunciare una sola parola. Si faceva schifo e più passava il tempo, più rischiava di non riuscire a reagire e a recuperare Sanem.

«Vuoi dirmi che succede?» chiese Emre, mentre tutti quanti aspettarono l'autobus che li avrebbe portati in campeggio.

«Di che parli?»

«Di te e Sanem. Can, è palese che è capitato qualcosa, ma nessuno sa cosa. Sanem ha persino smesso di leggere il romanzo, come se si fosse arresa ad una nuova realtà. Le hai fatto qualcosa?»

«Emre come puoi pensare che possa farle del male?»

«Non mi hai capito Can, assolutamente. Intendo dire, se le hai detto qualche parola che involontariamente l'ha ferita, oppure hai commesso un'errore che l'ha portata ad allontanarsi»

Emre era vicino, ma ancora distante. Can aveva commesso un errore, ma Sanem non ne aveva idea. Sanem era consapevole di qualcosa che l'aveva ferita, di un gesto che non valeva la pena nemmeno commentare. Si era chiesta più volte perché Can avesse guardato quella ragazza, ma non si era mai data una risposta. Can l'aveva guardata perché l'aveva riconosciuta, e nel momento in cui l'aveva osservata, il suo sbaglio era passato davanti ai suoi occhi, facendolo perdere in un mondo tutto suo. In una realtà che non aveva nessun senso.

«Emre sei fuori strada»

«Allora dimmi che cosa sta succedendo, perché fino a pochi giorni fa eravate insieme, e ora siete come estranei»

«Emre può succedere che le cose cambino no?»

«Non da un giorno all'altro, e soprattutto, non a voi. Can tu sei pazzo di Sanem, Allah! Ami quella donna più della tua stessa vita, non riesco a comprendere per quale motivo tu ti sia allontanato»

«Perchè faccio fatica persino a guardarla negli occhi» lo aveva urlato, attirando l'attenzione di tutti, compresa quella di Sanem. Emre aveva sgranato gli occhi, non aveva ancora compreso che cosa fosse successo, mentre Sanem aveva provato una strana sensazione: aveva sentito l'aria mancare e si era poggiata a Leyla, per evitare di perdere i sensi. Che cosa poteva essere successo che impediva a Can di guardarla negli occhi? Aveva sbagliato lei qualcosa?

«Can, va bene calmati adesso. Che cosa ti spinge a non guardarla negli occhi? Per quale ragione siete arrivati a questo punto?»

«Perchè l'ho tradita Emre! L'ho tradita! Ho baciato una sconosciuta e ci stavo per andare a letto! Anzi, ci sono andato ma per mia fortuna mi sono fermato in tempo. Cazzo!»

Emre era scoppiato a ridere, pensando che si trattasse di un semplice scherzo. Ma non appena vide la sincerità negli occhi di Can e delle lacrime scendere, capì che non era affatto una presa in giro: Can era stato davvero con qualcun'altra.

«Scusa... Come diavolo ci sei riuscito?»

«Non lo so Emre, non lo so. È successo che mentre ero con Sanem, ho incontrato la ragazza che ho baciato la sera prima, e...»

«L'hai riconosciuta. E mentre l'hai guardata, ti sono passati davanti le immagini del tuo momento con lei, del tuo enorme sbaglio» continuò Emre.

«E Sanem ha frainteso tutto. Non mi ha riconosciuto in quel momento» concluse poi lui.

Cᴇʀᴄᴀᴍɪ, Tʀᴏᴠᴀᴍɪ Dᴇɴᴛʀᴏ ᴅɪ Tᴇ. Pᴜᴏɪ Fᴀʀʟᴏ. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora