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Possiamo vederci? Devo urgentemente parlarti.
-Sanem.

Quando Bulut aveva ricevuto quel messaggio, era rimasto sconcertato e a dir poco senza parole. Si aspettava qualsiasi cosa, perciò attese quel momento con ansia, camminando avanti e indietro senza mai fermarsi.

Sanem e Can nel frattempo, cenarono, nel silenzio più totale. Era strano che dopo confessioni del genere, nessuno dei due riuscì ad aprire bocca per raccontare anche un banalissimo aneddoto. Can era ancora immerso nei suoi stessi pensieri, pieno di paura in tutto il corpo, mentre Sanem non riusciva a fingere di sentirsi come se qualcosa fosse cambiato. Aveva semplicemente una certezza in più, ma la fiducia non era aumentata ne tantomeno diminuita.

«Quando ero alla reception, all'inizio non mi avevano riconosciuto come tuo famigliare, perciò ho dovuto cercare di sembrare il più fiducioso possibile. Non aveva ceduto, ma quando ho mostrato una nostra foto insieme, mi ha mostrato l'indirizzo di camera tua. Il problema è uno. Non ho una mia stanza, quindi posso lasciarti qui e trovare un'altra camera, come ti trovi più comoda» Sciolse il ghiaccio Can, ottenendo in cambio lo sguardo di Sanem su ogni strato di pelle. Per un attimo sembrò che avesse chiesto di rimanere, ma poi annuì soltanto.

«È successo qualcosa?» le chiese.

«Perchè?»

«Sei diversa Sanem»

«In verità sono uguale agli altri giorni, è la situazione che è diversa. Non mi aspettavo di averti qui»

«Non è cambiato nulla fra noi?»

«No, perché se ti ho chiesto esplicitamente di corteggiarmi come se fosse la prima volta e tu parli di andartene in un'altra stanza, mi pare che non hai capito molto di ciò che intendevo»

«In realtà è proprio perché ho capito che sto lasciando questa stanza, per rispettarti Sanem. Non voglio che ci siano problemi fra me e te, non voglio obbligarti a fare nulla, ma nemmeno voglio vivere con la paura»

«Tu non hai mai corteggiato nessuna non è vero?»

«Sanem fra me e te tutto è nato in un teatro, per poi proseguire all'interno dell'azienda. È sempre stato un gioco di sguardi, di baci e abbracci. In alcune situazioni sono stato più romantico di altre, ma ora come ora non so esattamente come trattarti, proprio perché hai perso la memoria»

«Can la mia perdita di memoria non dev'essere una colpa, in fin dei conti sono sempre Sanem. Un po' diversa certo, ma le mie abitudini sono sempre le stesse. Scrivo perché mi piace farlo, adoro il romanticismo e sono una ragazza timida, forse impacciata, ma profonda. Sono Sanem»

«Allora posso rimanere con te stanotte?»

Fu allora che Sanem annuì, sistemandosi alle spalle di Can. Posizionò le sue mani sulle spalle e massaggiò, lentamente ma profondamente. Successivamente si avvicinò con la bocca sulla pelle, sfiorandola a malapena. Il contatto con la guancia fece sussultare entrambi, ma Sanem non si allontanò.

«C'è una parte che hai saltato nella tua descrizione»

«Quale?»

«Sei diventata letteralmente più sensuale. Hai assunto più fiducia in te stessa e sei capace di provocare un uomo che assume delle compresse per calmarsi»

«Forse ho imparato a conoscerti»

«E forse a me fa piacere»

Mi fa letteralmente impazzire, avrebbe voluto dire, ma si mantenne. Non voleva provocarla in alcun modo, Sanem era qualcosa di troppo prezioso per una prima volta così banale. Sentì le sue labbra ampliarsi in un enorme sorriso, e dopo averlo baciato silenziosamente, si sistemò nuovamente difronte a lui per terminare la loro cena.

Cᴇʀᴄᴀᴍɪ, Tʀᴏᴠᴀᴍɪ Dᴇɴᴛʀᴏ ᴅɪ Tᴇ. Pᴜᴏɪ Fᴀʀʟᴏ. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora