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«Quindi... In sostanza, mi stai dicendo che lui ti ha chiamato?»

«Si, esatto. Ho sentito la sua voce dopo un anno Bulut, e non so cosa pensare. Mi ha detto delle cose che... Insomma... Mi hanno lasciata, come dire... A bocca aperta» Bulut era il ragazzo che aveva fatto amicizia con Sanem dal primo giorno che lei aveva messo piede alle Galapagos. Lui l'aveva aiutata ad orientarsi, a prenotare in hotel, a girare in lunga e in largo per memorizzare ogni singolo posto. E non poteva negare di provare qualcosa per lei, che però veniva messo in secondo piano. Per lui, la cosa più importante, era che Sanem stesse bene. E se la felicità vera e propria era accanto a Can, lui l'avrebbe aiutata e sarebbe stato contento per lei. Perché Sanem si meritava di vivere serena.

«E dimmi la verità, signorina, sei rimasta a bocca aperta per le sue parole oppure perché hai sentito la sua voce dopo dodici mesi?»

«Per entrambi. Allah, è così palese?»

«Diciamo di sì, i tuoi occhi lo dicono Sanem e credimi, molto spesso ho avuto a che fare con ragazze che non amavano e che, si divertivano soltanto con me. La cosa ora come ora mi disgusta, ma al tempo mi rendeva fiero. Almeno servo a qualcosa, così dicevo»

«Bulut non dire così»

«È la verità Sanem, perciò l'altro giorno ti ho detto che a volte, l'amore ha bisogno di una pausa. Probabilmente la storia fra te e Can è stata messa in standby, ma non appena vi rivedrete e tu ricorderai ogni singolo istante passato con lui, vedrai che il vostro amore tornerà più forte di prima»

«Bulut perché stando lontana da Can non ho ricordato nulla oltre quei brevissimi momenti ricordati quel giorno in campeggio?»

«Signorina, la risposta è chiara. Tu hai bisogno di una spinta, e la tua spinta è Can» disse, avvicinando la tazza di caffè alle labbra. Poche settimane prima, Sanem e Bulut avevano lasciato insieme le Galapagos, per dirigersi ad Ankara. Avevano visitato alcuni particolari della città, e avevano prenotato nello stesso hotel, ma in camere differenti, anche se vicine. Aveva riferito soltanto ai suoi genitori che avesse lasciato le Galapagos, aveva taciuto con Emre e Leyla per paura che lo dicessero a Can. Non avrebbe mai voluto che il loro primo incontro dopo un anno avvenisse in quel modo, avrebbe voluto aspettare. Ma averlo sentito al telefono aveva stravolto ogni sua aspettativa, e la voglia di vederlo era aumentata. Si sentiva incolpa per non averne parlato con Emre e Leyla, ma se prima poteva dire di non sentirsi pronta, in quel momento lo era.

«Che cosa devo fare?»

«Semplice, o lo chiami e ci parli, invitandolo a venire qui, oppure ritorni ad Istanbul. Sanem, non è giusto pianificare il futuro in base al passato. Quel ragazzo ha commesso un errore, ma se dici che ti ha chiamato perché aveva bisogno di te, è perché seriamente sta cercando aiuto. Non penso che un uomo ti cerchi dal nulla, senza una valida ragione poi. Un uomo che tra l'altro, ti rispetta»

«Difendi così tanto Can, senza nemmeno conoscerlo. Perché?»

«Perchè più o meno potrei aver commesso lo stesso errore»

«Che dici?»

«Sanem, ti parlo di molti anni fa. Avevo diciassette anni, e quindi immagina, andavo ancora alle superiori. Ho conosciuto una ragazza, Meredith, che mi piaceva e impazzire. È successo che un giorno, al termine delle lezioni, l'ho invitata a casa mia per studiare, ma invece di fare quello, siamo finiti per fare altro. Non farmi entrare nel dettaglio» Sanem sorrise.

«Ho capito, poi?»

«È stata la prima volta per entrambi, eravamo inesperti. Nessuno dei due aveva conoscenza di quello che era capitato. Il giorno dopo, a scuola, fingemmo che nulla fosse successo e ci trattammo da buoni amici, fino a quando, due mesi dopo, si scoprì che» venne interrotto da Sanem, che aveva preso la sua mano.

Cᴇʀᴄᴀᴍɪ, Tʀᴏᴠᴀᴍɪ Dᴇɴᴛʀᴏ ᴅɪ Tᴇ. Pᴜᴏɪ Fᴀʀʟᴏ. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora