Sono solamente incubi

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Hawkins, Indiana

30 ottobre 1984 - ore 6.30

Tutto era buio.

Evelyn si trovava in una piccola stanza, dove l'unica scarsa fonte di illuminazione proveniva da delle luci natalizie attaccate alla parete.

Aveva l'impressione di conoscere quel posto, di aver già vissuto un'esperienza simile.

Un brivido le percorse la schiena ed in quel esatto momento le luci colorate iniziarono ad accendersi e spegnersi ripetutamente.

Evelyn fu presa dal panico. Ricordava perfettamente quella sensazione.

Il Sottosopra.

Vide una porta rossa, l'unica via d'uscita. Si precipitò verso di essa, ma appena provò ad aprirla si rese conto che era chiusa.

Era bloccata nella stanza ed adesso non era neanche più da sola. Dietro di lei c'era una presenza. Si voltò lentamente ed in quel preciso istante il suo cuore perse qualche battito. Era il Demogorgone, terrificante proprio come un anno prima.

Rimase immobile, non sapendo cosa fare. Non aveva nessuna arma a portata di mano, neanche il suo prezioso arco. Doveva solamente sperare che qualcuno venisse a salvarla, ma quando provò a gridare dalla sua bocca non uscì altro che un rantolo.

Il Demogorgone si avventò su di lei senza darle il tempo di spostarsi. La ragazza si ritrovò distesa a terra con il mostro a pochi centimetri dalla sua faccia. Da quella angolazione faceva ancora più paura. Questo spalancò la sua bocca e mostrò

tutti i suoi piccoli ed affilati denti, pronto ad affondarli nella carne prelibata della giovane.

Evelyn tentò invano di scappare, ma lui la teneva saldamente ancorata a terra.

Ormai era spacciata, non c'erano vie di scampo. Nessuno poteva salvarla.

Il Demogorgone si avvicinò ancora di più, quando in lontananza si udì una voce femminile.

"Evelyn! Evelyn!"

Forse qualcuno era davvero venuto a salvarla.

"Farai tardi a scuola."

Le immagini erano sempre più offuscate. Adesso il mostro non era neanche più riconoscibile. Non stava capendo più niente.

Evelyn si stropicciò gli occhi, per poi aprirli lentamente. Si trovava nella sua stanza. Le tende erano ancora chiuse, ma da fuori proveniva la luce del mattino.

Era stato solamente un incubo, uno dei tanti che la accompagnavano da circa un anno. Da quando avevano combattuto contro i mostri del Sottosopra, dormire era diventato sempre più difficile. Soprattutto negli ultimi giorni, si svegliava continuamente a causa di essi. Come sempre aveva deciso di tenersi tutto per sé e di affrontare tutto da sola, anche se era la cosa peggiore che potesse fare. Lo sapeva benissimo, ma non poteva turbare la sua famiglia o i suoi amici per queste cose. Finalmente, dopo un anno, tutti quanti si erano rassegnati alle varie morti, come quella di Barb e di Undici, ed erano andati avanti. Non poteva rovinare tutto questo solamente per dei stupidi incubi.



Dopo essersi vestita, scese velocemente le scale e si affrettò a raggiungere la cucina dove c'era già suo fratello intento a dare da mangiare al gatto.

"La mamma è già andata via?"

"Sì, ma prima mi ha detto almeno venti volte di dare da mangiare a Mews. Ama di più questo stupido gatto di noi due, te lo dico io."

We can be heroes - Steve HarringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora