Veri eroi americani

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Il negozio era come al solito deserto. Meglio così, pensò Evelyn. Aveva passato la notte a rigirarsi nel letto, riuscendo a chiudere gli occhi solo verso le sei del mattino.

Lei e Steve avevano chiuso. Steve l'aveva lasciata.

Il cuore le si era spezzato in mille piccoli pezzi, e niente e nessuno poteva rimetterli insieme.

Eppure, più ci pensava più era convinta di aver fatto la cosa giusta. Dire la verità a Steve l'aveva alleggerita. Sapeva di voler accettare la borsa di studio, sapeva di voler andare a Londra. Voleva solamente l'appoggio della persona che amava.

Sì, aveva fatto la cosa giusta.

Ma allora perché faceva così male? Perché le sembrava che tutto il mondo le fosse crollato addosso?

La porta si spalancò di scatto, risvegliando Evelyn dal suo stato di tranche. Dalla sua postazione poté solamente vedere una chioma rossa fuoco. Non aveva dubbi su chi potesse essere.

"Abbiamo bisogno di te!"

Max corse verso di lei, subito seguita da Undici. Strano, pensò Evelyn, era la prima volta che le vedeva insieme da mesi. Possibile che quelle due fossero finalmente diventate amiche?

"Ma che cavolo hai fatto, Eve?" chiese Max. "Sembri un cadavere."

Evelyn scosse la testa. Non le andava di raccontare niente a nessuno.

"Cosa ci fate voi due qui?"

"I ragazzi sono degli stronzi."

Evelyn sorrise. Già, forse quelle due ragazzine erano quello che faceva per lei in quel momento.




"Lui ha detto che gli mancavo. E poi ha attaccato e basta." concluse la sua spiegazione Undici.

Ah, le prime delusioni d'amore a tredici anni. Adesso che ci pensava non erano poi tanto diverse da quelle a diciotto anni.

"Ve l'ho detto!" sbraitò Max. "È un pezzo di merda!"

"Forse Mike aveva veramente da fare." provò a sdrammatizzare Evelyn, senza ottenere successo.

"No, Eve! Mike non ha niente da fare oggi e la nonna non sta male." continuò Max. "Ve lo garantisco, lui e gli altri stanno giocando a D&D!"

"Ma gli amici non mentono." protestò Undici.

"Sì, beh, i fidanzati lo fanno. Continuamente."

Max cominciò a camminare avanti e indietro per il negozio. Si girò di scatto e guardò negli occhi Undici.

"Ora tu smetterai di chiamarlo. Ignorerai le sue chiamate. Per quanto ti riguarda, non esiste."

"Non ti sembra di esagerare, Max?" chiese Evelyn. Infondo Mike aveva detto sì una bugia, ma era innocua. Magari aveva voglia di rimanere da solo con gli altri e non sapeva come dirlo a Undici senza ferirla.

Max fulminò con lo sguardo la maggiore. "L'ha trattata malissimo!"

La rossa spostò lo sguardo nuovamente su quello di Undici. "Devi ripagarlo con la stessa moneta."

"Lo ripago con la stessa moneta?"

Max annuì convinta. "E se non sistema le cose, se non ti dà spiegazioni, piantalo in asso."

Evelyn scosse la testa. Era impossibile far ragionare quelle due, ma passare qualche giorno senza i ragazzi non poteva far loro che bene. Era da mesi che le spingeva a far amicizia. Entrambe avevano bisogno di un'amica. Lei non ci sarebbe stata per sempre e le ragazze avevano bisogno di un'altra persona su cui contare nei momenti come questi.

We can be heroes - Steve HarringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora