Dal capitolo (?)
«bruciavo di rabbia, di dolore, di tutte quelle cose che mi facevano stare tanto male da sentire il sangue ribollire nelle vene» prendo il suo viso fra le mani e incateno i miei occhi con i suoi.
«ma adesso» sospiro «adesso brucio...
"She looks as if she's blowing a kiss at me and suddenly the sky is a scissor sitting on the floor with a tambourine crushing up a bundle of love" — arctic monkeys
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21.09.2022, Fiamma
I corridoi della scuola erano vuoti alle sette di mattina. Perché alcuni erano già in sala per la lezione, tanto quanto altri ancora dormivano profondamente al calduccio rassicurante dei loro letti. Bloom preferiva fare lezione la mattina presto, quando ancora nessuna notizia l'aveva sconvolta e le aveva peggiorato la giornata, rovinandole il mood chill con cui le canzoni le uscivano al meglio. Quando le cicale frinivano dall'alto della loro superiorità, e il loro cri, cri, cri risuonava nelle orecchie, incerti se fosse un fastidio o una tranquilla melodia di sottofondo. Il sole era alto in cielo già da un bel po', ma le strade di Roma ancora dormivano. Con una leggera spinta, Bloom aprì la porta della sala 2, nella quale aveva appuntamento quella mattina con Manuela, la vocal coach della scuola.
«buongiorno» le sorrise, con il viso stanco. Doveva abituarsi ad avere lezione a quell'ora presto, che era diverso da una giornata scolastica normale. La sua voce doveva imparare a essere pronta già dalla mattina, quando ancora non era stata usata perché Bloom non parlava con nessuno appena sveglia. Gracchiò un po' quando aprì bocca, leggermente roca, così lei si ritrovò a tossire piano.
«buongiorno Bloom» la accolse dolcemente, indicandole la sedia davanti al leggio. Era già sistemato sopra il foglio con il testo della canzone, accanto a quello lo spartito, con le parole sopra, che avrebbe dovuto usare per suonare la chitarra. Fece come le aveva indicato, incrociando le mani sopra le gambe.
«come va oggi?»
«bene, è la prima volta che faccio lezione sul serio» si riferiva alle lezioni preparatorie sul riscaldamento vocale o sugli esercizi. «sono molto eccitata» le sfuggì un sorriso, perché era vero. Il suo sogno era fare musica, ed essere lì a provare era la vera e tangibile prova che ci stava riuscendo davvero.
«ne sono contenta. Allora, hai già ascoltato la canzone?»
«sì» Bloom annuì. «ma in realtà la conoscevo già, sono una band che mi piace molto» la vocal coach la ascoltò attentamente.
«bene, allora iniziamo a guardare il testo. Con l'inglese come va?» le venne quasi da ridere.
«bene, molto bene» Bloom aveva fatto il liceo internazionale, il tutto pensato per la sua carriera. Le lingue sarebbero tornate molto utili, per quello era partita prevenuta già in vista del suo sogno di cantante.
«allora prova a leggere e dimmi che ne pensi» si concedettero qualche minuto di silenzio mentre, pur conoscendo il testo, Bloom si prese il tempo di rileggere ogni parola con minuziosa attenzione.
«La canzone si basa sui desideri di una persona che è schiavizzata dall'amore» prese parola, riferendosi proprio alle prime parole della canzone. 'I'm a puppet on a string' recita drammaticamente Alex Turner. «chi canta è ossessivamente attaccato alla sua amante e la sua mente ha pensieri solo per lei, quasi come se non riuscisse a concepire di dedicarsi ad altro, come se la sua vita fosse una mera ricerca di lei.» parafrasò brevemente il senso del testo. La vocal coach annuì, dandole ragione.