25.11.22,
FiammaQuel giorno non era giornata, e Bloom non voleva sentire niente e nessuno. Si svegliò all'alba, non era neanche riuscita a dormire quella notte. Quando si alzò dal suo letto i tre ballerini, suoi compagni di stanza, dormivano beatamente in attesa del suono della sveglia per la lezione di classico.
Si vestì e andò in una sala dello studio. Ci si chiuse dentro e cantò. Non provò le cover, cantò solo quello che le passava per la mente. Si mise a scrivere ciò che le passava per la mente, voleva comporre un nuovo inedito, nonostante fosse appena uscito il primo. Al pubblico sembrava piacere, così aveva capito dai social.
Quando fu il momento, uscì per andare in sala 3 canto e fare lezione con la vocal coach.
«'giorno» alzò il mento per salutare, ma non accennò neanche ad un sorriso.
Quel giorno, non poteva sorridere.
«facciamo prima la cover di questa settimana e poi l'assegnazione di Rudy» le diede le istruzioni e poi iniziarono le prove.
Passavano i minuti, ma la situazione non migliorava. Quel giorno non le veniva proprio neanche una nota, la voce le usciva flebile è stonata dalla gola, aveva la testa da un'altra parte.
«Sofi tutto bene?» Manu si accorse che qualcosa non andava e prima di arrabbiarsi cercò di capire cosa stava succedendo. Bloom annuì.
«scusami, sono solo stanca» si giustificò, mentendo. Non era stanchezza, era dolore, rabbia, era tutto ciò che stava reprimendo da giorni e proprio quel giorno stava per scoppiare.
«io lo capisco se non ti senti bene» sospirò, comprensiva. «ma se non proviamo Lorella ti sospenderà la maglia.» la verità la colpì con forza.
«scusa, sto bene davvero» l'ennesima bugia. «continuiamo» spronò la vocal coach.
Ma non migliorò la situazione, anzi era sempre peggio.
«Bloom facciamo che per oggi finiamo qui, vai in casetta e riposati» la congedò.
Bloom sospirò ma annuì, concordando. Prese le sue cose e scappò fuori dalla stanza per tornare nella saletta di poco prima. Ci passò la giornata, senza nemmeno tornare in casetta per pranzare. I suoi compagni si chiedevano dove fosse finita, Samu era tremendamente preoccupato e la cercava da tutto il giorno. Aveva chiesto ripetutamente agli altri se l'avessero vista e tutto ciò che aveva continuato a chiedere per l'intera giornata era stato "è tornata?" Ma la risposta è sempre stata no. In effetti, c'era una sola persona che sapeva il perché di quell'umore così nero quel giorno, ed aveva scelto di lasciarle qualche ora per decidere come affrontare quel dolore così grande che si portava dentro. Ma lei non l'aveva fatto, non l'aveva affrontato, non ne aveva parlato con nessuno, aveva continuato a negare di stare male e a rassicurare tutti che era tutto perfetto e che non c'erano problemi. Ma non era così, e Maria lo sapeva bene.
«Sofi» non la chiamava mai così, per Maria Bloom era Bloom tranne che in una circostanza. Era stata a settembre la prima e unica volta che l'aveva chiamata in quel modo, quando avevano parlato del suo passato.
«ciao Mary» sospirò, sapeva bene per quale motivo fosse intervenuta.
«è arrivato il giorno, eh?» annuì, sconsolata. Per quanto volesse negarlo, per quanto lo odiasse, quel giorno arrivava inevitabilmente ogni volta, e quell'anno faceva più male del solito. «parliamone»
«sto bene» mentì, ma fu un tentativo vano. Potevano crederle gli altri, a quella stupida bugia, ma non Maria che conosceva tutta la verità su di lei.
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Flame | samusegreto
FanfictionDal capitolo (?) «bruciavo di rabbia, di dolore, di tutte quelle cose che mi facevano stare tanto male da sentire il sangue ribollire nelle vene» prendo il suo viso fra le mani e incateno i miei occhi con i suoi. «ma adesso» sospiro «adesso brucio...