Dal capitolo (?)
«bruciavo di rabbia, di dolore, di tutte quelle cose che mi facevano stare tanto male da sentire il sangue ribollire nelle vene» prendo il suo viso fra le mani e incateno i miei occhi con i suoi.
«ma adesso» sospiro «adesso brucio...
"You'll never love yourself half as much as I love you And you'll never treat yourself right darling, but I want you to If I let you know, I'm here for you Maybe you'll love yourself like I love you, oh" — niall horan (one direction; little things)
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26.09.2022, Fiamma
«perm- Buongiorno!» cambiò tono di voce ed espressione non appena si accorse che al fianco della vocal coach era seduta Lorella, la sua insegnante, con un sorriso stampato in faccia.
«ciao Bloom» la salutarono le due. «come stai oggi? Contenta per domenica»
«bene, grazie. Poteva andare meglio» ripensò alla gara sugli inediti. «nel senso, ho vinto ma mi è dispiaciuto di non aver ricevuto nemmeno un voto per la mia canzone»
«beh non te l'hanno mai sentita cantare in puntata» le ricordò. «solo una volta nelle prove, mentre gli altri molto di più, con il passare del tempo impareranno ad apprezzare anche l'inedito» la rassicurò dolcemente, Bloom annuì.
«vogliamo provare la cover?» la vocal coach si girò verso Lorella, che annuì sorridente.
«ti ho assegnato una nuova canzone, è sul leggio, la ascoltiamo e mi dici che ne pensi»
Il cuore di Bloom si bloccò quando sentì le prime note, che riconobbe subito, e lèsse il titolo del pezzo. In the stars di Benson Boone era una canzone che conosceva alla perfezione, e sulla quale non poteva far a meno di piangere. Strinse le mani a pugno dietro la schiena, e scaricò la rabbia e la tristezza in quella stretta. Lorella non sapeva niente, come il resto del professori o vocal coach. L'unica era Maria, e Maddalena a cui aveva scelto di dirlo, fidandosi di lei.
«che ne pensi?» ignara, senza cattiveria, le sorrise alla fine della canzone.
Gli occhi chiari di Bloom erano lucidi e dovette sbatterli più di una volta per non piangere, poi le rivolse uno sguardo, nel quale si poteva leggere tutto il suo dolore.
«non so...» sospirò ferita e malinconica. «non so se riuscirò a farla»
Si sedette sulla sedia davanti alle donne, dall'altra parte del plexiglas. Loro la guardarono confuse e, spontaneamente, Lorella aggrottò le sopracciglia e la fronte si inarcò curiosamente.
«i miei genitori sono morti nove anni e undici mesi fa» ingoiò il groppo che le si era formato infondo alla gola, spinse con più forza le unghie contro il palmo della sua mano, conficcandole bene dentro. Tolse al fiato alle due, che la guardarono scioccate. «avevo meno di dieci anni e con me rimase solo mia sorella»