Bloom era seduta sul tavolo in salone. Teneva una penna stretta tra le mani e da tanto tempo che ormai ne aveva perso il conto, scarabocchiava cercando di scrivere delle barre, mentre nelle cuffie risuonavano le note e le parole del pezzo che le era stato assegnato.
I ballerini entrarono di corsa in casetta, tutti, uno dopo l'altro, con il fiatone. Maddalena quasi cadde per la fretta. La rincorse preoccupata verso la sua stanza, dove Samu si era già chiuso in bagno e Samuel ravanellava nella sua roba cercando chissà cosa. Un via vai di ballerini in ansia, ansimanti, preoccupati, viaggiava da una stanza all'altra. Spintonandosi a vicenda, mentre le loro grida e parole si sovrapponevano una sopra l'altra.
«fermi!» un urlo, un ordine deciso, lasciò le labbra di Bloom mentre il ballerino usciva dal bagno. Si bloccò in silenzio come tutti gli altri. «che diavolo succede?»
«verifica di classico con la Celentano, ci dobbiamo vestire velocemente» le rispose la sua amica.
«bene. In fretta ma con ordine o dimenticate tutto. A chi serve aiuto e a chi manca cosa?» così, grazie al suo aiuto in qualche minuto erano tutti pronti, o quasi.
Aiutò nuovamente la sua amica, come la mattina prima, a domare i suoi capelli biondi e sistemarli in una stabile e fissa capigliatura, minimamente sufficiente per i canoni della maestra Celentano.
«ti prego, mi aiuti?» un Samu afflitto, con il viso minimamente preoccupato, le chiese una mano per sistemare la fascia del microfono e i capelli che gli finivano in faccia.
«ti ho detto di tagliarli» rise, per sdrammatizzare. Gli accarezzò la schiena sentendo i suoi muscoli tesi. «tranquillo, okay? Andrà bene» cercò di rassicurarlo.
«non ho mai fatto davvero classico» sospirò. «sono un ballerino hip hop, mi darà zero me lo sento» si passò la mano nei ricci, rovinando il lavoro che Bloom aveva appena terminato.
«guardami» si mise davanti a lui, mentre nuovamente sistemava i suoi ciuffi ribelli. «andrà bene, dai il meglio di te e l'importante è che torni sapendo di aver dato il massimo. Se il tuo massimo è zero, ci lavorerai e diventerai un uno e poi un due fino a essere soddisfatto, va bene?» annuì.
«grazie» sospirò e le sorrise, lasciando andare una piccola parte di quella tensione. Lei gli lasciò un bacio sulla guancia.
«vola ora, o ti uccide» risero, mentre Samu prendeva il borsone e correva fuori, arrivando in sala in tempo, prima di molti altri.
🂱
Le sue dita scorrevano veloci sul pianoforte della piccola sala nella casetta, mentre si lacerava la mente cercando di tirare fuori qualche parola sensata. Formare una frase che stesse in piedi da sola sembrava un'impresa fin troppo complicata. Aveva la menta affollata di pensieri, e nessuna idea sembrava aver voglia di uscir fuori.
Ti sei mai chiesto quanto tempo hai?
Scarabocchiò, incerta, sul foglio, prima di tornare a suonare piccole e dolci note sullo strumento. Sospiro, mentre blaterava sottovoce qualche parola sconnessa, cercava di trovare l'ispirazione giusta.
Quanto tempo pensi a questo? Quanto non lo fai?
Scrisse ancora e sembrava che qualcosa iniziasse a prendere forma. «Now, Sunday mornings, I just sleep in
It's like I buried my faith with you
I'm screamin' at a God, I don't know if I believe in, 'Cause I don't know what else I can do» canticchiò, sottovoce.Quale strada anche se buia poi tu prenderai?
Aggiunse a ciò che già aveva buttato giù sul pezzo di carta stropicciata. «I'm still holdin' on to everything that's dead and gone
I don't wanna say goodbye, 'cause this one means forever
Now you're in the stars and six-feet's never felt so far. Here I am alone between the heavens and the embers» sentì la voce gracchiare e gli occhi inumidirsi. Stanca, gettò la testa indietro concentrandosi sul colore del soffitto. Un battito di mani le fece voltare la testa di scatto verso la porta.«non volevo interromperti» sorrise il ragazzo sulla porta, avvicinandosi a lei. «sei davvero brava».
«grazie» ridacchiò imbarazzata, scacciando via i brutti pensieri. «anche tu non sei male» scherzò.
«nuovo pezzo?» prese posto sulla sedia poco distante da lei, come se niente fosse.
«si» sospirò. «sto cercando di scrivere delle barre» si morse l'interno della guancia, afferrando il foglio, già posto sopra il piano. «ma non sono brava come te» lo prese in giro, e lui rise, scuotendo la testa.
«scrivi benissimo, ho sentito il tuo inedito» la rassicurò Tommy Dali, ottenendo un sorriso sincero.
«beh niente che abbia a vedere con il tuo» ridacchiò. «e hai già avuto collaborazioni importanti, sei su un altro livello» riflettè.
«non voglio che la genti pensi a me per quello che ho fatto prima di amici» sospirò. «sono qui come nuova versione di Tommy, per ricominciare» lei annuì, comprensiva.
«scusa non volev-»
«tranquilla» la interruppe. «non era per te, era in generale»
«comunque se hai bisogno di aiuto, sai dove trovarmi» le offrì la sua spalla, e lei gli sorrise.
«grazie mille»
La porta scricchiolò, Samu stava appoggiato con aria pensierosa e li guardava da lontano.
«disturbo?» domandò, con aria scettica.
«no, vieni pure» si alzò dal suo posto il cantante. «se ti serve, chiedi pure» sorrise a Bloom, prima di uscire battendo una mano sulla spalla di Bloom.
«va tutto bene?» Bloom si alzò stringendo il quaderno in una mano, per avvicinarsi a lui.
Aveva lo sguardo afflitto e gli occhi cupi. Annuì in silenzio. La rossa camminò fino a raggiungere il suo capezzale.
«parlami» gli spostò i ciuffi ricci da davanti agli occhi, cercando il suo sguardo.
«mi ha dato tre» trattenne il respiro. «non sono deluso, è il voto più alto tranne per Rita e Ramon» sospirò. «però boh... ho paura di aver fatto una figuraccia, di aver deluso tutto»
«non ci pensare nemmeno» scosse la testa. «hai dato tutto?»
«certo» assicurò.
«e allora basta, non è il tuo stile. Sei qui per imparare e migliorare, sono tutti fieri di te sia qui dentro che fuori, non dubitarne mai»
«mh» mugugnò, non convinto.
«io sono fiera di te» gli accarezzò le guance, incatenando il suo sguardo a lei. «davvero»
«grazie» sospirò, appoggiando la fronte sulla sua spalla. Bloom accarezzò il retro del suo collo, con lenta dolcezza, mentre lui lasciava andare tutti i cattivi pensieri su di lei.
INFO
🂱 scusate ma attualmente non posso mettere i social, li aggiungerò più tardi😭
🂱 avete riconosciuto di chi sono le barre? indizio: ci ho scritto una ff
🂱 vi auguro una buona lettura sperando che questa mia storia vi piaccia, augurandomi di darle l'importanza che merita.
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Flame | samusegreto
FanfictionDal capitolo (?) «bruciavo di rabbia, di dolore, di tutte quelle cose che mi facevano stare tanto male da sentire il sangue ribollire nelle vene» prendo il suo viso fra le mani e incateno i miei occhi con i suoi. «ma adesso» sospiro «adesso brucio...