Appena giunti in palestra, non serve un ordine di Mindy a far sì che noi tutti cominciamo il riscaldamento. Iniziamo con una corsa lungo il perimetro della grande stanza parallelepipeda.
Dopo diversi giri, cominciamo con il duello. É Mindy a scegliere con chi, ciascuno di noi, deve allenarsi. Io finisco con Judith, Arin con Hans, Ron con Lauren e Anton con Kayla. Quest'ultima coppia mi provoca un groppo alla gola, che difficilmente riesco a sciogliere. Pregavo che Kayla non facesse male al mio amico. Ma, pensandoci, poco a poco, mi sono resa conto che Anton non lo si poteva definire 'debole'. Ricordo ancora, quei giorni nelle fattorie dei Pacifici, in cui lui, tra tutti gli altri, era il più robusto e forte. Confrontandolo con gli Intrepidi non si può dire che sia chissà che, ma avevo notato che se la cavava.
Mentre affronto Judith, temo sempre di romperle un braccio o qualche altro arto con uno dei mei colpi. Per questo, ho deciso di limitarmi alla difesa, mentre lei, con quelle che assomigliano carezze, mi colpisce. Ad ogni tocco, la sua pelle fredda mi provoca un brivido che mi attraversa tutto il braccio. A volte, mi viene da pensare che la mia ipotesi sul fatto che lei sia un cadavere non possa essere smentita.
Mentre Judith mi 'colpisce', io osservo - dato il fatto che non fa che colpirmi sullo stesso punto per cui, posso anche non guardarla - come se la cavano gli altri: Arin si difende dai potenti colpi di Hans, che assomiglia ad un bufalo inferocito; Ron, praticamente, chiacchiera con Lauren; Anton si difende da Kayla che, con sguardo infuocato, non dà tregua al primo che, però, sembra reagire bene ai colpi.
Mindy chiama il primo combattimento: io contro una certa Maggie. Avvicinandomi al tappeto, scruto la mia avversaria: ha corti capelli castani, raccolti in una minuscola coda da cavallo; la sua pelle è olivastra e le sue iridi castane. É snella e alta, ma ha pochi muscoli. Mi sembra di ricordare che lei era una delle trasfazioni Erudite.
Appena giungiamo sul tappeto, Mindy enuncia l'inizio dell'incontro. Le sferro un pugno sulla sua mascella sinistra, il quale la fa barcollare all'indietro mentre si massaggia la parte dolente. Prova ad attaccare ma io riesco a bloccarle entrambi gli arti superiori, colpendola diverse volte su un fianco. Dopo pochi secondi finisce a terra. Non prova neanche più a rialzarsi.
Mindy mi fa cenno di aiutarla a portarla accanto alla parete, dove si sarebbe ripresa. Dopodiché, mi dirigo nuovamente verso Judith, la quale sembrava annoiata di ricominciare con le sue carezze. A chi lo dici! penso.
Mindy chiama un nuovo combattimento: sono due iniziati con i quali non ho stretto alcun legame d'amicizia: Tina e C. Esatto, C. Ricordo ancora quando avevo visto il suo nome - o meglio, la sua lettera - in classifica, pensando che si trattasse di un errore, di un nome non completo. E, in realtà, mi sbagliavo.
Entrambi, raggiungono il tappeto. Judith, mi si avvicina senza però rimproverarmi sul fatto di continuare l'allenamento. Semplicemente, si limita ad imitarmi e a guardare i due sfidanti.
Tina è una ragazza ex Candida. I suoi capelli sono di un biondo cenere, con diverse ciocche più chiare. La pelle è paragonabile a neve. Ma non è come quella di Judith. Nonostante sia così chiara, si nota la presenza di calore sul suo tatto. Ha grandi occhi, con iridi scure. Le sue labbra sono sottili, quasi un appena visibile segmento.
C è un iniziato interno. E' alto all'incirca quanto Anton e ha la pelle scura. I suoi capelli sono più lunghi dei miei, di uno scuro castano, raccolti in quella che sembra una coda. Un tatuaggio fuoriesce dal suo braccio sinistro, sul quale è inchiostrata una sfera vuota. Cosa significhi, non riesco a comprenderlo.
Entrambi gli sfidanti si avvicinano, cominciando a combattere dopo il via di Mindy. Nonostante Tina sembri avere una buona tecnica, C riesce a batterla dopo pochi colpi ma non prima di aver ricevuto un potente pugno alla mascella, della quale già si vede il segno. Tina viene portata poco più distante dal tappeto perché possa riprendersi. A quel punto, Mindy chiama altri sfidanti.
Non so chi siano e non riesco più a guardarli, dato il fatto che Mindy, dopo averli chiamati, mi ha lanciato un occhiataccia inceneritrice. Sono ritornata ad allenarmi con Judith, la quale ha deciso di voler provare con la difesa. Volevo dirle: ma sei impazzita? Invece, mi limito ad annuire.
Le sue rinsecchite braccia provano a creare uno scudo mentre, in realtà, creano solo la dimensione di un vero braccio umano. Deglutisco, sperando di non mancare le sue braccia, nonostante lo scopo dell'esercizio sia il contrario. Ma, temo che lanciandole un pugno troppo forte per lei, non so se resisterebbe.
«Allora, » comincio, con la prima frase che le dico dopo la prima cena che ho fatto tra gli Intrepidi; «quanti combattimenti hai affrontato?»
Lei mi guarda per un attimo, per poi portare lo sguardo sulle sue braccia, stando attenta che non si fossero divise, lasciando spazio libero ad un mio pugno. Immagino che sarebbe proprio morta, altrimenti.
«Due» afferma secca. Stavo per chiederle contro chi, ma mi risponde di per sé: «Il primo contro Tina, il secondo contro Dave». Non conoscevo Dave, ma sapevo che era uno degli ultimi in classifica. Quindi, presumevo che aveva avuto almeno una vittoria.
«Ho perso il primo e ho vinto il secondo» mi informa.
«Come ti sei posizionata?» domando. Lei risponde subito, come se si aspettasse questa domanda: «Ventesima» risponde.
Porto le mani sui fianchi, per farle credere di voler una pausa, mentre in realtà lo faccio non per stanchezza, bensì per conoscerla meglio - sperando che Mindy non mi noti.
«Kayla è tua amica?» le chiedo, sapendo che entrambe si vedono spesso assieme. Lei annuisce per poi affermare: «Non è cattiva come sembra». Ed infatti io non la consideravo cattiva. Solo malvagia. Non perché la conoscessi molto, infatti avrei voluto aver modo di conoscerla meglio. Nonostante tutto, era la sorella di Ron.
«Tu dimmi qualcosa perché io non lo pensi.» la sfido. Lei non smette di fissarmi. I suoi enormi occhi su quel minuscolo visino non smettevano di farlo. Mi concentro sulle sue iridi: azzurre. Assomigliano moltissimo a quelle di mia zia, Ida, la capofazione dei Pacifici, la quale mi ha fatto da madre per quattro anni. Era come osservare il cielo da sott'acqua. Non si poteva non ammettere che erano stupendi. Inoltre, il fatto di essere grandi li risaltavano.
«Sei amico di suo fratello. Chiedilo a lui.» mi suggerisce. E, in effetti, non potevo non farlo. Ron mi avrebbe detto sicuramente qualcosa in più di sua sorella.
Sospiro diverse volte, finché non ci raggiunge Mindy, con sguardo interrogativo: «Si può sapere cosa diavolo aspettate?» domanda. Judith abbassa lo sguardo, io mi gratto la testa.
«Volete andare a giocare con le bambole per caso? Forza, esercitatevi!» ci rimprovera. E noi, non c'è lo facciamo ripetere due volte.
STAI LEGGENDO
The Divergent Series: By Tess - Divergent
Fanfiction*** NOTA: Quest'opera è uno dei miei primi tentativi di scrittura. Di conseguenza ho fatto un sacco di errori (grammaticali e nella storia in se), che spero mi perdonerete anche perché ero più piccolina. Ho deciso, però, di lasciarla perché è la pri...