«Congratulazione, nuovi membri degli Intrepidi!»
Decine di ragazzi e ragazze esultano, portando le braccia in alto e gridando complimenti. Amar aveva appena annunciato il termine del percorso d'iniziazione e, su tutti gli iniziati, solo cinque hanno abbandonato o non c'è l'hanno fatta.
Anton era stato l'unico a rimanerne ucciso.
La prima classificata, Kayla, da sempre la favorita assieme al fratello che, al contrario, aveva avuto una ricaduta scendendo in quarta posizione, viene portata sulle spalle di Hans che non smette di baciarla e richiamarla per nome. C gira per il Pozzo gettando gioioso su tutti birra e altre bevande; Mindy e Tina, ubriache fradicie, ballano pregando qualche ragazzo ad unirsi a loro.
Io ed Arin, invece eravamo nel dormitorio. Approfittavamo di quel momento, prima che la grande stanza si sarebbe trasformata in una mega festa. Io ero ancora, come al solito, a pancia in giù sul mio letto; Arin era seduta su quello di Ron, il quale non si sapeva dove fosse finito. Avevo reagito con un'esultazione limitata a qualche sorriso. Arin mi pregava di cercare di ritornare a vivere e cercava di smuovermi dicendo che se Anton mi avesse visto in queste condizioni mi avrebbe mozzato la testa. Io invece restavo impassibile; sapevo bene che non sarei dovuta rimanere in quelle condizioni e sapevo che, magari pensando a qualcos'altro, quello mi avrebbe fatto dimenticare, almeno per un po', la morte del mio migliore amico. Dovevo fare qualcosa; restare sdraiata su un letto impregnato di lacrime non migliorava la situazione, se non al contrario la peggiorava.
«Non puoi restare così» continuava a ripetermi Arin: «Sono passate quasi due settimane e tu non fai che piangere. Devi tirarti su e cercare di andare avanti con la tua vita».
Aveva ragione, eccome se l'aveva. Eppure una parte di me voleva ancora restare sdraiata su quel cuscino bagnato a ricordare tutti i miei errori, oltre che a nutrire un profondo odio verso la comunità Intrepida e Ron.
Ron. Ancora non potevo credere che lui, nonostante mi avesse sentito, aveva continuato a sparare, arrivando ad uccidere Anton. Mi era così impensabile, all'inizio, una cosa simile, che stentavo a crederci veramente. Lo odiavo. Eppure credevo che un sentimento del genere nei suoi confronti non l'avrei mai provato; quel ragazzo così divertente e sempre sereno, che riusciva a tirarmi su il morale anche nei momenti peggiori. Inoltre, era proprio per lui che provavo un sentimento che non avevo provato nei confronti di nessun altro. Era una persona speciale.
Era.
Perché per me, ora, era solo un assassino che invece di pensare ai miei richiami, aveva preferito dedicarsi alla seconda prova d'iniziazione. Magari non era così, ma riuscivo a credere solo a quello in questi ultimi giorni. Questi li avevo passati in compagnia del mio letto e del mio cuscino, crogiolandomi tra le coperte e pensando solamente ad Anton. Dopo la rivelazione di Ron, non potevo che non pensare anche a lui, cercando di capire il perché delle sue decisioni di quel fatidico giorno.
Arrivai alla conclusione. Un'ipotesi più che altro, eppure io la definivo realtà dei fatti. Non sapevo se definirmi pessimista per pensare così male di una persona che avevo definito "buona" o ottimista perché magari il mio pensiero era ben migliore della verità. Desideravo una sola cosa: sapere che tutto era un sogno e che io mi svegliassi in un dormitorio abitato da iniziati impauriti per la seconda prova e da un Anton ancora vivo. Eppure, questo era solo una stupida illusione, dal quale dovevo allontanarmi per dedicarmi alla realtà e a quello che sarebbe stato il mio futuro, ancora incerto.
Arin era ancora seduta sul letto di Ron. Continuava a pregarmi di alzarmi e mi incitava a visitare un luogo che mi avrebbe di certo tirato su di morale, in questo momento molto più che basso. Su quest'ultima cosa non ne sapevo nulla, se non che probabilmente si trattava di un modo di Arin per farmi sollevare. Continuava a ripetermi che arrivando a destinazione, sarei rimasta contenta e che forse quel qualcosa mi avrebbe fatto capire che dovevo continuare a vivere la mia vita pensando al futuro e non a crogiolarmi nel passato.
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The Divergent Series: By Tess - Divergent
Fanfic*** NOTA: Quest'opera è uno dei miei primi tentativi di scrittura. Di conseguenza ho fatto un sacco di errori (grammaticali e nella storia in se), che spero mi perdonerete anche perché ero più piccolina. Ho deciso, però, di lasciarla perché è la pri...