18. Ospite indesiderato

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Bel's pov

"Sei tornato dall'oltretomba?" chiesi appena sottovoce, spingendo Max leggermente con il braccio per farmi spazio e socchiudere la porta di casa alle mie spalle, in modo da evitare che la furia di Chloe si scagliasse in un batter d'occhio contro di lui.

"Beccato!" rispose, accennando un piccolo sorriso in grado di aumentare istantaneamente i battiti del mio cuore, forse troppo euforico in quel momento.

Probabilmente non ero del tutto lucida nei suoi confronti, ma non riuscivo a non pensare che fosse davvero il ragazzo più bello che mi fossi mai trovata davanti, e probabilmente Chloe mi avrebbe tirato una sberla se fosse stata consapevole di quel mio pensiero.

"Cosa vuoi, Max?" chiesi, cercando di mantenere il tono da dura che non mi apparteneva proprio per nulla, ma non volevo che capisse nell'immediato che l'unica mia volontà in quel momento era quella di saltargli addosso senza pensarci due volte.

"Fare giusto due chiacchiere, l'aldilà mi ha portato consiglio." rispose scherzoso, portandosi la mano nei capelli senza distogliere il suo sguardo dal mio.

Le sue dita sembrarono affondare perfettamente nella chioma mora che portava sul capo, e non potei fare a meno che seguire attentamente quel suo movimento, attenta comunque a non rendere troppo palese quanto in quel momento fossi totalmente incantata dalla sua presenza.

Nonostante l'effetto che mi provocava la sua vicinanza, mi sentivo amareggiata dal fatto che fosse completamente sparito per una settimana e non si fosse mai fatto sentire, come invece mi aveva detto che avrebbe fatto, ma in quel momento tutta la delusione che aveva caratterizzato ogni mia giornata sembrava essere svanita nel nulla.

"Devi andartene Max, o il piccolo mostriciattolo che vive all'interno di Chloe si scaglierà contro di te, e credimi che sarà tutto tranne che piacevole." dissi, abbassando lo sguardo per l'imbarazzo ed il disagio che quella situazione stava iniziando a crearmi.

In quelle circostanze, avrei sempre desiderato avere il carattere duro e fermo della mia amica, che seppur ogni tanto superasse il limite, con il suo fare riusciva a non farsi mai mettere i piedi in testa da nessuno.

Ma io ero completamente diversa, potevo subire qualunque torto sulla mia pelle, ma di fronte a certe situazioni diventavo proprio una cretina irrazionale, rendendo molto facile che qualcuno potesse approfittarsi di questo mio aspetto.

Ed in passato ovviamente accadde, più e più volte, ma per fortuna c'era sempre stata Chloe che, con il suo fare da cinica, aveva sempre cercato di aiutarmi e trasmettermi un po' della sua freddezza, che forse a volte mi era risultata estremamente necessaria.

"Non mi importa, volevo chiederti scusa. Bel tu... mi piaci." disse, con le mani nelle tasche dei suoi jeans blu notte, noncurante di mostrare palesemente quanto in quel momento si sentisse in difficoltà ed in imbarazzo.

Mi piaci.

Due parole, sicuramente insignificanti, ma come un'allocca percepii un tuffo al cuore e le mie mani, come di consueto, iniziarono a sudare per l'agitazione.

Non risposi, non riuscii ad emettere nessun suono ed i suoi occhi marroni che mi fissavano non facevano altro che rendermi il tutto ancora più complicato di quanto già fosse.

"Spero di non aver rovinato tutto, ho avuto... qualche problema, ma tu non c'entri, Bel. Ho delle situazioni un po' complicate... però tu al momento, sei la cosa più limpida e semplice che ci sia per me..." continuò, per poi portarsi le mani al volto come se avesse detto un qualcosa che avrebbe voluto rimangiarsi immediatamente.

"Oh cazzo, non intendevo che sei semplice e quindi priva di contenuti... sono un coglione! Sei bella e basta, dentro e fuori e... io sono un cazzone!" disse, iniziando a fare avanti e indietro per il corridoio come un folle in preda ad una crisi nervosa.

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