17. Conforto

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Nathan's pov

"Sei un coglione, cazzo! Dovresti essere più saggio di chiunque altro, e invece hai più fori nel cervello che neuroni!" mi urlò Max contro, camminando avanti e indietro nella sua grande sala furioso, come poche volte lo avevo visto.

"Non esagerare Max, lo sai ti lascio parlare ma abbassa i toni, perché poi mi incazzo anche io." risposi duramente, infastidito dal suo modo di aggredirmi, nonostante io in fondo sapessi che tutti i torti non li aveva.

"Stai scherzando, Nate?" chiese, avvicinandosi a me che continuavo a guardarlo con occhio tremolante, fermo ed immobile davanti a lui.

"Ce lo eravamo detti, avevamo fatto un patto. Non ho più contattato Bel seppur con estremo dispiacere per renderti a te più facile la lontananza da Chloe che entrambi sappiamo sia estremamente necessaria, e tu che cazzo fai? Senza dirmi niente decidi di farle un agguato al cimitero per poi litigarci e peggiorare sempre di più la situazione?" aggiunse, guardandomi intensamente negli occhi facendomi salire ancora di più la rabbia che tentavo disperatamente di tenere assopita.

Il suo sguardo giudicante mi stava lentamente consumando, nonostante sapessi ci fosse della ragione nelle sue parole, solamente io sapevo che cosa stessi passando e quanto fosse difficile ciò che stavo vivendo, pertanto oltre al dispiacere di provocare delusione nel mio amico, non riuscivo a non provare anche ira nei suoi confronti.

"Max, forse è meglio se inizi a farti un po' di cazzi tuoi, mi stai iniziando davvero ad infastidire." risposi senza togliere i miei occhi dai suoi, per poi voltarmi di spalle per non rendergli possibile nessuna risposta.

Non feci in tempo a fare un passo che sentii la sua mano poggiarsi sulla mia spalla per poi farmi girare con forza nuovamente verso di lui.

In quel momento, sentii il fuoco scorrere nelle mie vene, così ardente, che l'unica cosa che avevo voglia di fare era colpirlo.

Forse non era tanto per colpa sua e per ciò che mi stava dicendo, ma semplicemente avevo bisogno di sfogare quella frustrazione e rabbia intensa che sentivo invadermi nel corpo, e che mi risultava sempre più difficile da controllare.

"Non ti devi permettere di dirmi che devo farmi i cazzi miei. Sono anni ormai che mi hai sconvolto la vita e sono dentro questa storia surreale, ma sono tuo amico, ti ho sempre voluto bene e ho deciso che non ti abbandonerò in questa battaglia. Però no, questo non me lo devi dire Nate, perché per quanto mi spaventi l'idea di mettermi contro di te per ovvie ragioni che io e te sappiamo, giuro che se mi ridici una cosa del genere ti metto le mani addosso pur non sapendo come potrebbe andare a finire." disse, non nascondendo nemmeno per sbaglio tutto il risentimento che in quel momento aveva nei miei confronti.

Strinsi i pugni con forza per cercare di controllare il mio impulso di distruggere qualsiasi cosa che mi si parasse davanti, specialmente perché dinanzi a me avevo il mio migliore amico e non volevo fare niente di cui avrei potuto pentirmi nell'immediato secondo dopo.

Stavo solamente combinando un casino dopo l'altro, e mi odiavo per questo, ma era una situazione talmente più grande di me che riuscire a fare tutto alla perfezione era estremamente complicato.

Ero consapevole che stessi andando contro ogni regola che mi era stata prefissata, ma mi sentivo come se non avessi più alcun tipo di controllo su niente, o forse mi stavo solamente prendendo in giro da solo e semplicemente nonostante sapessi delle possibili conseguenze, ciò che sentivo dentro di me era troppo forte per riuscire a fermarmi.

"Va bene, Max. Non voglio che tu ti faccia carico di questa situazione e che io sia un peso per te, perché quando anni fa ti ho chiesto aiuto non era assolutamente questo il mio intento. Non ti limitare in niente, se ti piace Bel e vuoi vederla, fallo." risposi irrigidendo la mia mascella e levando la sua mano dalla mia spalla.

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