21. Tremolio

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"Chloe, lo abbiamo visto, smettila di negarlo!" disse Em, scambiandosi un'occhiata di complicità con Bel, la quale se la stava spassando beata sul divano del salone.

Da quando Nathan aveva varcato la porta di casa, andando via leggermente in imbarazzo dopo il nostro bacio mancato, Emily e Bel non avevano fatto altro che punzecchiarmi e prendersi gioco della mia corazza, che mi aveva dato il ben servito pochi istanti prima.

Mi sentivo ancora scombussolata, talmente tanto che mi risultava anche difficile difendermi dalle loro insinuazioni, soprattutto perché quello che avevano visto non era ben lontano dalle loro supposizioni, ed ammetterlo mi era impossibile.

"Lasciala perdere Emily, tanto non ammetterà mai di essere anche lei un cuore di panna in fondo." disse Bel, continuando a burlarsi di me.

Odiavo quando faceva così, e lo sapeva bene, d'altronde era il suo sport preferito darmi fastidio e mettere costantemente il dito nella piaga, ma in quel momento, mi sentivo ancora in balia di ciò che era accaduto e controbattere la sua ironia mi risultava complicato.

Ero rimasta ancora a quel frangente, con il respiro di Nathan addosso e le sue mani che mi sfioravano appena. Mi sembrava quasi di sentire ancora la sua presenza accanto a me, il suo fiato che scivolava delicatamente sulla mia pelle procurandomi i brividi e palpitazioni, che mi erano impossibili da controllare a causa della loro enorme intensità.

Non riuscivo a togliermi dalla testa le sue ultime parole, dette sottovoce all'orecchio, prima di varcare la porta di casa.

La prossima volta nessuno mi impedirà di baciarti, nasino.

E da un lato lo speravo, perché c'era una piccola parte di me che non voleva altro se non lasciarsi avvolgere da quel tocco magico.

Dall'altro però, mi odiavo al solo pensiero di sentire di desiderarlo così tanto da rendermi vulnerabile come non lo ero mai stata.

"È meraviglioso che abbiate deciso di venire qua a casa a rompermi le scatole, piuttosto che rimanere a lavorare come avreste dovuto." risposi non appena riuscii a riprendere lucidità, in modo tale da distogliere l'attenzione su di me.

"Le strade sono vuote, ed il bar ancora di più, forse non ti sei accorta del tempaccio che c'è fuori. Abbiamo pensato che avesse più senso patire il freddo, ma a casa sul divano." rispose Bel stiracchiandosi per bene ogni centimetro di corpo.

Mi limitai ad annuire a quella affermazione, mi sentivo completamente spaesata per tutto ciò che era successo dalla sera prima fino a quel momento, e la mia lingua biforcuta non riusciva ad agire come era in realtà abituata a fare giornalmente.

Oltre alla chiamata che mi aveva del tutto sconvolta, non riuscivo a smettere di pensare a quel maledetto faro tatuato sul braccio di Nathan, ed al mio sogno.

Forse per molti poteva semplicemente sembrare una strana coincidenza, ma sentivo dentro di me che ci fosse molto di più. Ma non riuscire a trovare una risposta a tutte quelle mie domande, mi stava facendo letteralmente impazzire.

"Come stai, Chloe?" mi chiese Emily improvvisamente, prendendomi la mano e facendomi riprendere il contatto con la realtà.

Ero talmente tanto assolta nei miei pensieri, che non mi ero nemmeno resa conto di come fosse cambiata l'atmosfera durante il mio silenzio, e della vicinanza della mia amica Em che con i suoi occhioni marroni mi fissava, in cerca di una mia risposta sincera sul mio stato mentale del momento.

Sicuramente sapeva anche lei cosa era successo la sera prima, non occorreva nemmeno che glielo chiedessi, perché le leggevo sul viso ogni sua preoccupazione e dichiarazione di voler nel suo piccolo, darmi tutto l'appoggio di cui sentivo nelle viscere di necessitare.

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