il triste epilogo

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Ciro arrivò a casa sua e parcheggiò velocemente l'auto,andando poi spedito dentro in cerca del fratello

Non aveva idea di cosa gli volesse parlare,ma di certo non si aspettava quello che poi gli avrebbe detto,pensava più che gli avrebbe spiegato qualcosa da fare per conto del padre

Passò velocemente per il salone senza curarsi troppo della madre che salutò a pena

Entrò in camera sua senza bussare trovandolo disteso sul letto intento a fumare una canna

Si guardarono qualche secondo in silenzio
Ciro fu il primo a parlare
"Allor c vuo Piè?"

Pietro rilasciò un forte respiro mentre si alzava dal letto mettendosi di fronte la finestra

"Ci t'aggia ricr na cos però tu è sta calm,mi devi ascoltare bene"
Parlò Pietro senza guardarlo

"Eh ric ja"
Ciro in realtà era già alterato da questa lentezza del fratello,voleva finire in fretta la conversazione per tornare da Giorgia

"Però sbrigati Piè,agg lassat Giorg sul a cas e nun m va"

Pietro alle parole del fratello girò la testa verso di lui con uno sguardo sconsolato

"Cirù ma chell è grand' e po e sempr stat a cas sul ess"
Rispose Pietro

"Si ma or ten nu tagl ngopp a panz e nun sta buon,t vuo movr o no a parlà?!"
Iniziò ad innervosirsi Ciro

"Ecc appunt nun sta buon,ne ess e manc Gabriell"
Parlò il più grande con lo sguardo fuori dalla finestra

"C vuo ricr Piè?"
Chiese Ciro non capendo,o forse non volendo capire

"Di chi è la colpa del sequestro Cirù?e sul re Russo oppur è pur e qualcun'altr?"
Pietro si girò verso il fratello per porgli queste domande guardandolo negli occhi

Ciro prese a respirare leggermente più pesantemente

I pensieri che per tutto quel tempo aveva tenuto nascosti in lui ora erano resi realtà tramite le domande del fratello

Ciro non rispose continuando a guardare il fratello negli occhi neri come i suoi

"O sacc ca l'hai pensat pur tu Ci,pecchè sij intelligent...però m'è l'è ricr,l'agg sentì pur ca voc toj"

Ciro pensò fosse una tortura quella a cui il fratello lo stava sottoponendo,una tortura che faceva male anche a lui che faceva quelle domande e richieste

Prima di rispondere Ciro lo continuò a guardare negli occhi chiudendo i suoi in due fessure che poi riaprì per parlare

"È a nostr"
Parlò piano con voce profonda il moro
"A colp è pur a nostr"
Ripetè poi

"Esatt è pur a nostr,fors a tenimm chiù nuj ca e Russo,si Gabriell e Giorg nun fussr stat e waglion nostr mo nun avessr suffert accussi tant"

Pietro fece un altro passo verso la finestra che dava sul loro giardino, butto fuori dalla bocca una nuvola di fumo

"Tu la ami a Giorgia?"
Chiese al fratello ancora alle sue spalle

"Cert ca l'amm,c cazz domand faj Piè?"
Rispose subito Ciro scombussolato da questo discorso sconnesso

"Pur ij l'amm assaj a Gabriell"

Ciro continuava a non capire,ma rimase in silenzio

"È p chest ca l'amm lassà"

Sussurrò piano Pietro senza guardare il fratello,sapendo che lui comunque l'aveva sentito

A Ciro rimbombarono in testa le parole del fratello
<È per questo che le dobbiamo lasciare>
Le riascoltò nella sua mente ripetutamente rimanendo qualche secondo in silenzio
Poi parlò alzando un po' il tono di voce

Il muretto sul mare //Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora