𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟗. 𝐁𝐫𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐍𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐞

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Draco

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Draco

Il fulmine squarciò il cielo all'improvviso, illuminando la stanza di viola; la luce si insinuò prepotentemente sotto le palpebre chiuse di Draco, il rombo del tuono gli riverberò nelle ossa, facendolo scattare a sedere. Delle goccioline di sudore colarono dalla sua fronte, mentre dischiudeva le labbra boccheggiando in cerca d'aria; il suo cuore martellava incessantemente contro il petto.

La risata maniacale e inquietante di Bellatrix Lestrange sembrava riecheggiare tra le pareti.

Urla agghiaccianti bloccate nelle sue orecchie.

Le sue urla.

Si guardò attorno allarmato e deglutì una, due, tre volte; si passò una mano tra i capelli, poi si sfregò gli occhi con forza.

Lacrime.

Colavano dai suoi occhi, salate, e si mischiavano al sudore freddo sulla sua pelle.

Si passò una mano tra i capelli bagnati, poi scostò le lenzuola di lato e si mise in piedi.

Afferrò la camicia che aveva lasciato scomposta su una sedia e se la mise addosso per coprirsi il torso, per nascondere la cicatrice del grosso teschio sul suo avambraccio, e si diresse in Sala Comune.

Lei non c'era, ma non le scrisse.

Draco aveva un disperato bisogno di bere.

Firewhiskey.

Da qualche parte doveva esserci una delle bottiglie che Blaise aveva lasciato al dormitorio dei Caposcuola durante l'ultima serata che avevano trascorso tutti insieme.

Evocò un bicchiere e lo riempì quasi interamente.

Il liquido ambrato gli bruciò la gola e lo riscaldò dall'interno mentre viaggiava verso il suo stomaco.

Il fuoco scoppiettava flebile nel camino, come se fosse in procinto di spegnersi, ma Draco sapeva perfettamente che non sarebbe successo, perché era incantato per restare acceso.

Un brivido percorse la sua schiena, quando il familiare urlo riemerse nella sua mente.

Svuotò il bicchiere tutto d'un fiato, lo riempì di nuovo.

Il suo sguardo era fisso sulle fiamme che, danzando, sembravano evocare i suoi demoni interiori per tormentarlo.

Durante la guerra c'era stato un momento in cui aveva pensato di essere finito all'inferno.

Adesso pensava che l'inferno fosse quello. Che fosse in una sorta di luogo di passaggio, in attesa di oltrepassare una porta e venire inghiottito dal fuoco perenne degli inferi.

Avvertì la presenza di Hermione alle sue spalle prima ancora che parlasse.

«Sapevo che saresti stato qui.»

Salazar's Code | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora