𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟏. 𝐀𝐧𝐢𝐦𝐞 𝐆𝐞𝐦𝐞𝐥𝐥𝐞

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Hermione

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Hermione

Quando Hermione aveva perdonato Draco Malfoy per quello che le aveva fatto in passato, sapeva che il biondino era stato costretto a fare delle cose brutte durante la guerra, cose di cui non era a conoscenza.

Sperava che fossero solo quelle che gli aveva raccontato la sera precedente.

In cuor suo era sempre stata consapevole del fatto che aveva dovuto usare la Cruciatus su qualche studente, non c'era verso che i Carrow non avessero coinvolto Malfoy nella loro sadistica gestione della scuola dal momento che aveva il Marchio e probabilmente lo vedevano come uno di loro, con le stesse inclinazioni perverse, ma era stato comunque difficile sentirglielo dire a voce alta.

Però, sapeva anche che aveva mostrato un po' di gentilezza nei confronti di Luna quando era stata tenuta in ostaggio al Manor; e sebbene l'avesse in un certo senso identificata quando lei, Harry e Ron erano stati portati lì a loro volta, gli era comunque grata per non aver confermato l'identità di Harry, concedendogli il leggero vantaggio che gli aveva permesso di fuggire. Anche se poi aveva provato di nuovo a catturarli quando erano tornati a Hogwarts...

Hermione sbuffò sonoramente.

Lasciare andare il passato si stava rivelando più difficile del previsto, nonostante stesse facendo del suo meglio.

Se fossero stati solo i loro trascorsi accademici, sarebbe stato più semplice perdonarlo.

Ma non era così.

Quello era riuscita a oltrepassarlo, glielo aveva anche detto.

Il difficile era superare le azioni che il biondino aveva compiuto durante la guerra; la cicatrice sul suo braccio bruciava ancora e continuava ad avvertire l'eco delle Cruciatus di Bellatrix sul proprio corpo a distanza di mesi, ad avvertire lo sguardo di Draco su di sé, senza che muovesse un dito o dicesse una parola anche solo per tentare di farla smettere in qualche modo.

Trasse un profondo respiro e scese in Sala Comune.

Non c'era modo di evitare il Serpeverde, dal momento che erano in coppia in quasi tutte le lezioni e condividevano il dormitorio. Non era arrabbiata con lui o altro, aveva solo bisogno di riflettere su quanto aveva appreso, sulla loro situazione. Sentiva che tutto stesse accadendo troppo velocemente.

Doveva essere una giornata particolarmente sfortunata per lei, però, perché lo beccò proprio mentre stava per uscire dal ritratto.

Sentendola, Draco si voltò di scatto a guardarla e parve ripensarci, perché arretrò nuovamente e la raggiunse.

«Granger», mormorò a voce talmente bassa che Hermione per un attimo dubitò di averlo sentito parlare veramente.

Era evidente che non avesse chiuso occhio; era pallido e aveva delle occhiaie violacee sotto gli occhi, spaventosamente simili a quelle che era solito esibire durante il sesto anno. Avvertì una piccola morsa al petto nel constatarlo.

Salazar's Code | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora