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" ... la detesto. È così impacciata e goffa. Si crede al di sopra del mondo e va in giro a deridere gli altri. Ma dico io, chi ti credi di essere?! "
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" che ne dite di rivederci qui circa... fra due ore? Possiamo scambiare informazioni dopotutto "
La proposta fatta dallo scienziato di dati era stata approvata da tutti i presenti rimasti in quell'atrio. Dopo gli eventi successi la classe decise di dividersi in due gruppi per passare il tempo ed aspettare i soccorsi. Certo, alcune persone ancora non erano così convinte che la polizia sarebbe arrivata in loro aiuto, ma trovare qualcosa con cui passare il tempo al posto di stare a farsi paranoie era per loro la scelta più idonea. Le ore sarebbero passate più in fretta e, chissà, magari aspettare non sarebbe stato così male.
Alla fine erano Ultimates, no? Persone con molto valore e tanto carico sulle loro spalle, ragazzi scelti dallo stato per portare avanti quest'ultimi. È molto improbabile che essi non si siano allarmati della loro assenza... No?
I gruppi divisi erano due. Il compito del primo riguardava l'ispezione della struttura per scovare una via d'uscita o, in caso essa non fosse attualmente presente, familiarizzare con i loro dintorni. Esso era composto dalle seguenti persone: la critica di moda, lo scienziato di dati, il cartomante, la giornalista, l'attore di monologhi, il creatore di effetti speciali, il giocatore a scacchi, il regista e, infine, la ragazza dal talento ancora incognito. D'altra parte il secondo, stando a sentire le parole di chi aveva proposto ciò, ben pensò di controllare la cucina e forse preparare delle pietanze in quest'ultima in caso venisse fame, cosa assai probabile e in fondo nessuno voleva morire di fame aspettando questi fantomatici soccorsi. Il gruppo era composto da Makita Hiroko, la studentessa quale si imbatté nella cucina prima dell'ingresso nell'atrio, Sugawara Airi, Kaneko Subaru, Yamamoto Izumi, Oba Mitsuki ed Endo Yuri.
Le persone qua elencate stavano naturalmente avanzando verso la cucina a capo della flautista ammunita del suo bastone per la vista che, se ancora non si fosse capito, le era molto utile per via della sua povera capacità nel vedere. Nonostante ciò la bionda non sembrava affatto turbata o spaventata di trovarsi qualcosa di strano davanti a sé. Era ovvio concludere della sua abitudine ad avanzare senza poter controllare i suoi dintorni con gli occhi, eppure essere in un luogo del genere senza un'ombra d'orientamento sembrava... Fin troppo sicura. Come se conoscesse quel corridoio come il palmo della sua mano.
O almeno tutto questo portava dei sospetti al tanatoesteta, quale continuava ad osservare la bionda sin da quando entrambi fossero stati nell'atrio a presentarsi. Era da allora che notava i comportamenti un po' strani della sua compagna di classe seppur egli non avesse apertamente espresso questo suo pensiero a tutti quanti. E non aveva intenzione di farlo fino a quando non sarebbe stato il momento giusto. Doveva solo aspettare l'opportunità di chiederglielo.