❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜𝗜𝗜: 𝖬𝖠𝖲𝖪𝖲 𝖥𝖠𝖫𝖫𝖨𝖭𝖦 𝖮𝖥𝖥 ❰

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" HA TENTATO DI UCCIDERMI, QUELL'IDIOTA! "

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Affondò il colpo.

E la mancò di qualche centimetro.
Nessuna delle due capiva come era successo.
Entrambe erano scioccate che Sumire sia riuscita a sopravvivere a questo.
Ciò non significava che Airi si sarebbe arresa così.

Dal basso verso l'alto fu il primo colpo.
Il secondo invece da destra verso sinistra, essendo che si trovava di lato e non di fronte ad ella.
Questa volta la colpì, graffiandole una spalla.
Ciò non significava che Sumire si sarebbe arresa così.

Dai suoi polmoni venne spontaneo cacciare l'urlo più forte mai fatto in vita sua. Doveva attirare l'attenzione! Qualcosa sarà pur stato nei paraggi! Pregava che qualcuno fosse nei paraggi! Non poteva morire così. Non per mano di un Shini Goro. Non per mano sua. Ma soprattutto non adesso, rinchiusa in uno schifoso gioco.

Provò la lama sfiorarla per l'ennesima volta.
Ed un'altra volta ancora le venne istantneo gridare aiuto.
Perché?!
Perché andava tutto fin troppo in fretta?!
Perché la via d'uscita era così lontana?!
Addirittura allargó il braccio verso di essa mentre correva.

Eppure non fu più veloce della bionda.

Presto finì col suo intero peso addosso, spiaccicata sul pavimento.
Si girò a fatica per essere faccia a faccia e soprattutto cercare di levarla di dosso.
Giorni come questi si pentiva di non aver fatto l'abbonamento annuale in palestra. Eppure fra le esperienze comuni della vita il 'star per essere ammazzata con un paio di forbici da una fuori di senno' non risultava in alto nella lista.

" d-dai su- perché non proviamo a parlarne?! "

Nonostante i suoi tentativi di apparire più calma, la pura paura era fin troppo forte per essere nascosta. Lo stomaco stava venendo schiacciato dal corpo dell'altra seduta su di ella. Le braccia continuava a spingerla via senza alcun successo notevole.

Airi era lì.
Con le forbici in mano.
Alzate in Airi.
Pronta a sferrare l'ennesimo.
Il suo sguardo era così... Vuoto.
Così spento.
Le lacrime aveva cessato ma il segno era evidente.
Gli occhi arrosati erano evidenti.
La sua espressione? Completamente assente.
Cosa passava dietro essa non era leggibile.

" pensaci su- ti prego- ti scongiuro- so che non vuoi tutto questo- "

" perché devi separarci? "

" h-huh? "

" andava tutto così bene. Andavamo tutti d'accordo. Perché hai dovuto credere alle sue menzogne? "

Di chi? Subaru?

" perché vuoi isolarci così? Siamo uguali a voi in fondo. Siamo una classe. Dovremmo essere tutti uniti. Non siamo i veri cattivi "

Troppe domande. Cosa stava andando a parare?!

〔 𝙊𝘽𝙎𝙀𝙎𝙎𝙄𝙊𝙉, 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘢𝘥 𝘰𝘤 〕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora