❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜: 𝖳𝖭𝖳 - 𝖳𝖮 𝖭𝖮𝖳 𝖳𝖱𝖴𝖲𝖳! ❰

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" Tic tic tic "

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" ah-ha! Hope's Peak Academy! "

La figura comparve davanti alle imponenti mura della scuola appena nominata. Un sorriso, dei occhiali da sole e, fra le mani, una grande borsa nera pesante che ebbe trascinato fino alla sua meta. Il suo compito attuale era semplice: portare essa ed andarsene senza farsi notare dai prigionieri di quella struttura. Sapeva cosa stesse succedendo dentro quelle quattro mura. Sapeva dell'inferno cui stavano passando. E sapeva che se venisse sgamata ora sarebbe stata la fine, che le piaccia o no. In fondo non poteva permettersi di fargli capire che un'entrata ed uscita ancora esistesse! Avrebbe alzato le loro speranze e avrebbero tentato di fuggire!
"Speranze".

" L'accademia della 'speranza' che si porta ottant'anni di successo alle spalle "

Sapeva delle loro capacità.
Sapeva del potere che la Ultimate Future Foundation possedeva.
Ma non lo intimoriva per niente.
O, almeno, non adesso.
In fondo non potevano fargli del male se minacciasse di farli tutti fuori.
Gli neo-ultimates di quest'anno.
I partecipanti del Killing Game.

Già si immaginava lo scandalo che poteva accadere! Su tutti i giornali!
'Ultimi Ultimates?! Catastrofe avviene nella struttura più gloriosa del secolo. Cosa ne penseranno i piani alti? Quali saranno le loro azioni? Ennesimo attacco dei Shini Goro?'.

Già rideva immaginandosi la sua faccia.
Quella del bastardo che voleva tutto il potere per sé.
Quella del bastardo che gli ha strappato via le sue speranze pur di ingannare il resto del popolo.
Le speranze di un Ultimate.
Le speranze di una speranza.

" 'Per il nostro Giappone. Per il futuro. Per noi' ... Certo che non cambierà mai "

Ricordava il loro motto a memoria da quante volte l'avesse pronunciato. Ricordava ancora i gesti del saluto: braccia dietro la schiena, petto all'infuori, sguardo dritto e determinato. Gli venne automatico imitar malamente ciò.
Era un saluto d'onore, di rispetto, d'amore.
Che gli portava disgusto, nausea, odio.
Perché sapeva della merda che si nascondeva sotto quel castello fatato.

Il suo sorriso scomparve e, il suo corpo piccolo rispetto alla costruzione, oltrepassò il cancello che separava due mondi diversi: la normalità e la surrealità. Il sogno e l'incubo.

Sputò sul cammino davanti a sé.

" dubito che Hana ed Haruki se la stiano spassando "

Fece il suo dovere di fretta e soprattutto in totale segretezza nonostante il sole splendesse. O era fortuna, o ancora una volta era successo quello che veniva chiamato un... "Processo". Quello che succedeva dopo un omcidio pur di punire il colpevole, pensando di portare giustizia alla povera, piccola, innocente vittima! 'Ancora una volta' perché il motivo della sua visita era la prima che accadde dei giorni addietro. Quello che non doveva succedere ma è successo.

〔 𝙊𝘽𝙎𝙀𝙎𝙎𝙄𝙊𝙉, 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘢𝘥 𝘰𝘤 〕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora