❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜𝗜𝗜: 𝖳𝖧𝖤 𝖦𝖱𝖤𝖠𝖳 𝖫𝖨𝖡𝖱𝖠𝖱𝖸 𝖮𝖥 𝖧.𝖯.𝖠. ❰

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" In che senso 'sono spariti'?! "

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Scattata la fotografia tutti tornarono alle loro attività, principalmente costituite da chiacchiere e mangiare qualche snack qua e là. L'atmosfera si era certamente illuminata dopo quei giorni passati a diffidarsi l'uno nell'altra, dopo il processo, dopo l'incidente. L'aria era nettamente più leggera rispetto a prima, come un vento fresco soffiato sulle loro facce. Un vento di cambiamento.

A prendere al volo questa possibilità era stato proprio lui, Izumi, ad avanzare verso Koharu, occupata a prendersi qualcosa da bere mentre chiacchierava con Mitsuki. L'idea di volerne chiarire era sua, tuttavia non intendeva farlo sul momento. Quando lo riferì ad Airi, però, fu costretto a dover seguire i suoi passi mentre lei lo spingeva da dietro con qualche incoraggiamento, tentando di nascondere la sua gioia nel vedere due suoi amici ricongiungersi, anche perché lei stessa odiava trovarsi in mezzo di due fuochi. Non poté evitare di sentire una leggera pressione man mano che si faceva più vicino, eppure tentò di nasconderla con il suo tipico e leggero sorriso.

Sì, aveva detto e promesso di voler far pace con lei.
Sì, aveva detto che principalmente lo stava facendo per Airi poiché non voleva vederla più giù di morale.
Sì, aveva detto di migliorare.
Nonostante ciò, la paura del confronto rimaneva, addirittura riducendosi ad una sorta di paranoia nel caso tutto si formasse nell'ennesima disputa fra i due. Conoscendo la badante, anche se per poco più di una settimana, era decisamente il tipo di persona a prenderla troppo sul personale. Si offendeva per ogni piccolo insulto e si arrabbiava quando una cosa non andava come voleva lei, per poi urlare davanti a tutti senza supportare le sue "tesi". Questo si era ben visto durante il processo. E generalmente non l'aveva trattato nel migliore dei modi in precedenza. Dubitava che LEI, fra tutte le persone, avrebbe preso l'iniziativa di calmare le acque. Ecco perché ora stava facendo la persona più matura, andandole incontro.
Sì, era proprio questo il motivo.
Niente secondi scopi riguardanti le sue emozioni ed il piccolo senso di colpa.

Gli sguardi furono incrociati non appena la castana girò il suo lontano dalla conversazione con la lillà, capendo subito la situazione in cui stava per cacciarsi. L'occhio attento di lui riuscì a notare il deglutire della saliva di lei, nervosa. O meglio, imbarazzata. Allo stesso tempo spostava continuamente la sua espressione dal bicchiere alla sua direzione, spazientita dalla lentezza che stava mettendo a raggiungerla. Mitsuki notò il tutto ma decise di ritirarsi dietro le scene.
Ed il punto cruciale arrivò.
Era alquanto imbarazzante e silenzioso, continuando a scambiarsi occhiate persi dal come iniziare la conversazione.

" quindi... "

La badante iniziò, volendo incitare l'altro a riferirle tutto per prima.
Egli ricevette il messaggio e scarabocchiò sulla lavagnetta con il suo amato pennarello viola.
Stava per dirglielo?
Stava per dirglielo.
Sì, ora stava per farlo.
Lo stava per fare.
Proprio così.
Lui, Izumi Yamamoto, stava per confessare i suoi peccati...

〔 𝙊𝘽𝙎𝙀𝙎𝙎𝙄𝙊𝙉, 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘢𝘥 𝘰𝘤 〕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora