❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜: 𝖦𝖠𝖨𝖭 𝖠𝖭𝖣 𝖳𝖧𝖱𝖮𝖶 𝖳𝖱𝖴𝖲𝖳, 𝖠𝖦𝖠𝖨𝖭 ❰

439 11 778
                                        

_____________________________

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

_____________________________

Attenzione: in questo capitolo vi saranno scene esplicite di vomito. Essendo che qualcuno mi avesse avvisato della sua sensibilità, questo avviso è stato creato. Quando la sezione porta un *, significa che da lì in giù vi sarà la parte contenente questo "trigger". Una volta finita la scena, ovvero vi sono le linee segnalanti il cambio di scenario, si può continuare a leggere tranquillamente.

_____________________________

" ... è solo che... odio questa situazione... odio stare qui... mi manca la mia vita... mi manca casa... mi manca mia sorella "

_____________________________


Alla fine di quel lungo e doloroso processo tutti quanti furono portati nelle loro camere per un "meritato riposo". Non erano certi come Venom, o meglio "Hana", - sembrava essere il suo vero nome da quel che capirono dall'ultima conversazione con Subaru - possa anche solo immaginare di poter chiudere occhio dopo aver assistito a quella scena disgustosa e crudele.

Certo, Subaru si era rivelato l'assassino del caso, la mente dietro tutto questo gioco, ma rimaneva un ragazzo come loro.
Un ultimate come loro.
Con la stessa loro età.
Un loro compagno di classe.
E la stessa cosa valeva per Hiroko naturalmente.
Non sarà stata la più onesta delle persone.
Non sarà stata la più gentile delle persone.
Ma rimaneva una persona cui si trovava nella loro stessa situazione se non peggiore.

Avevan parlato con loro, avevano passato dei bei momenti in loro compagnia.
Per quanto crudele il destino si rivelò essere per entrambi, nessuno si meritava delle fini così dolorose. E soprattutto ingiusta per lei.
Come si poteva dormire dopo aver assistito all'esecuzione del barista?
Come si poteva far finta di nulla, quando questi pensieri tormentavano il resto delle persone?
Come si poteva andar avanti a vivere in quella struttura, quando vi erano morti dei adolescenti forzati a partecipare a questo gioco?
Ma soprattutto...
Cosa sarebbe successo adesso?

Non solo la loro speranza di uscire da lì tutti vivi e vegeti si era ormai spenta.
Non solo hanno impresse nelle loro menti le immagini dei loro compagni morti.
Ma potevano ancora fidarsi gli uni negli altri?
Potevano fidarsi delle ultime parole del biondo?
Davvero fra di loro si nascondevano dei traditori? Persone che avessero aiutato nella riuscita di questo contorto gioco? Perché si sono uniti a partecipare a tutto questo? Perché si sono rivolti contro Subaru, da quel che si era capito?
Ma soprattutto...
Perché mai avrebbero dovuto creare tutto questo?

Dopo molta fatica la ragazza col cappello, accompagnata da quello armato di pistola, riuscì a portare nei dormitori tutto il gruppo che ormai sembrava essere più simile ad un raggruppamento di zombie, provati dalla loro gioia ed attività.
Poco le importava di loro in quel momento.
Di cosa pensassero.
Di cosa provassero.
Non poteva mai essere una sensazione più forte ed ardente di quella che stava cercando lei di reprimere.
I risultati di essa stavano per avvenire infatti.
Mancava così poco.
Mancava solamente un movimento e tutto quello sarebbe finito.
Ma non è successo.

〔 𝗼𝗯𝘀𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻, 𝗌𝗍𝗈𝗋𝗂𝖺 𝖺𝖽 𝗈𝖼 〕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora